Test per l’Orientamento e la Motivazione in psicologia

Il Test Di Orientamento Motivazionale, (TOM; Borgogni, Petitta e Barbaranelli, 2004) è un questionario che misura i motivi che orientano il comportamento dell’individuo in ambito organizzativo. La cornice teorica di riferimento per la messa a punto dello strumento è la teoria dei bisogni di Mc Clelland (1985) secondo cui il motivo rappresenta il fattore motivazionale, che, combinandosi con altri fattori personali come cognizioni, abilità e abitudini, produce l’impulso ad agire. Ad esempio, se uno stimolo richiama ricordi piacevoli la persona tenderà ad avvicinarlo, mentre se richiama avvenimenti spiacevoli tenderà ad evitarlo. Secondo McClelland sono tre i motivi fondamentali: successo (achievement), potere (power), affiliazione (affiliation), ognuno dei quali è presente e attivo nella persona sebbene uno in particolare risalti sugli altri. Questo strumento valuta le inclinazioni motivazionali del soggetto, cioè le tendenze individuali a preferire e ricercare determinati tipi di attività, situazioni e contesti. Esso misura 4 orientamenti motivazionali:

  1. orientamento all’obiettivo: valuta l’inclinazione a dare il meglio di sé quando ci si può misurare con compiti di difficoltà sempre maggiore e si riceve un feedback sulla prestazione resa. Una persona orientata all’obiettivo è attratta da attività difficili e sfidanti e mira ad eccellere sul lavoro per il piacere di esprimere al meglio le proprie possibilità;

 

  1. orientamento all’innovazione: valuta l’inclinazione a dare il meglio di sé quando si possono sperimentare cose sempre nuove e lavorare su più attività contemporaneamente. Una persona orientata all’innovazione pensa in modo creativo e divergente rispetto ad altri, e gradisce modificare soluzioni consolidate;

 

  1. orientamento alla leadership: misura l’inclinazione a dare il meglio di sé quando si possono assumere posizioni influenti e guidare gli altri. Una persona orientata alla leadership è spinta a stare al centro dell’attenzione, a prendere le decisioni e trascinare gli altri nelle sue iniziative;

 

  1. orientamento alla relazione: misura l’inclinazione a dare il meglio di sé quando si può lavorare in gruppo e si può ricevere sostegno dai colleghi. Una persona orientata alla relazione è spinta a collaborare, ad evitare ogni tipo di conflitto e ad essere solidale con i colleghi.

Per controllare la tendenza dei soggetti a dare un immagine di sé migliore quando si auto attribuiscono dei motivi, il TOM si serve anche di una scala di “desiderabilità sociale”. Grazie al suo breve tempo di somministrazione (circa 10’), il TOM consente di valutare un ampio numero di soggetti in poco tempo, fornendo per ciascuno di essi un profilo che riflette le inclinazioni motivazionali e evidenzia quella prevalente nel caratterizzare la relazione della persona con il lavoro.

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