Come affrontare l’ansia nei bambini: cura, terapia e sintomi

L’ansia è un’emozione che ci accompagna in molte esperienze della nostra vita. Costituisce il segnale affettivo di un pericolo e nella sua forma estrema è il terrore di un disastro imminente. È uno degli affetti negativi di base, assieme alla preoccupazione, tristezza, rabbia e colpa. Si differenzia dalla paura, considerata risposta adattiva a una minaccia reale. Ha una funzione adattiva che corrisponde ad allertare le nostre capacità anticipatorie e attivare la riorganizzazione dei processi mentali ed affettivi a fronte di nuovi contesti, situazioni, obiettivi. Facilita processi di attenzione e concentrazione che contribuiscono alla capacità di risolvere positivamente le incognite presenti nella nuova situazione, con una notevole portata sui processi adattivi, ma può diventare elemento pervasivo dei processi mentali, in maniera paralizzante.

L’ansia può essere correlata a veri e propri conflitti di sviluppo che riguardano l’esperienza vissuta di ogni bambino, ma anche manifestarsi relativamente a situazioni che interferiscono nell’acquisizione di competenze, di origine culturale, educativo, individuale.

Paure tipiche in base al periodo evolutivo:

  • prima infanzia: paura dei rumori forti, di sollecitazioni improvvise, dell’estraneo
  • ragazzini: paura di creature immaginarie, dell’oscurità, della separazione, di aggressioni
  • età scolare: paura di possibili danni e di eventi esterni (terremoto)
  • adolescenza: performance scolastiche, competenza sociale, stato di salute, morte.

L’ansia si accompagna a reazioni fisiologiche: secchezza della mucosa orale, tachicardia, dilatazione pupillare, sudorazione e minzione imperiosa. Stati somatici: aumento o riduzione attività motoria. Stati cronici: contribuiscono a una varietà di malattie fisiche (disturbi dermatologici, gastrointestinali, del sonno, dell’evacuazione).

L’ansia viene distinta dall’angoscia, differenziazione che sottolinea l’intensità di espressione, che nell’angoscia comporta una sensazione di estremo malessere accompagnata da manifestazioni somatiche. Le relazioni possono essere difficili nei ragazzi ansiosi, fino all’interruzione dei rapporti e all’isolamento. La percezione di un’incapacità a gestire lo stato d’ansia può portare ad una circolarità negativa che incrementa l’ansia stessa e ad una progressiva riduzione dell’area esperienziale.

I disturbi d’ansia delineano situazioni in cui il tentativo di ridurre l’impatto emozionale nell’immediato comporta una restrizione significativa dell’esercizio della funzione anticipatoria, con un irrigidimento degli schemi affettivi-percettivo-comportamentali ed una autolimitazione dei processi di pensiero ed affettivi, con evitamento delle situazioni ansiogene, sia nei disturbi in cui il sintomo è costituito dall’ansia stessa, sia dove il sintomo corrisponda ad inibizioni, fobie, ossessioni, sintomi dissociativi.

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