Identificazione Proiettiva: Definizione, Significato in Psicologia

identificazione-proiettivaIDENTIFICAZIONE PROIETTIVA: è correlata alla scissione. Consiste in un evacuare, un allontanare da sé un’esperienza completa di sé. Non solo una caratteristica umana viene vissuta come appartenente ad un’altra persona, ma si tratta dell’espulsione in toto di un’esperienza e della parte di sé capace di sperimentarla. Si tratta tuttavia di una evacuazione che riesce solo parzialmente. Il soggetto mantiene una certa risonanza con l’esperienza che ha proiettato. Cioè egli continua a sperimentare dentro di sé le emozioni ed i significati che ha proiettato sull’altro. Ma lo sperimenta come se provenisse dall’altro. Egli è convinto che sia colpa dell’altro se sta facendo quell’esperienza.
L’identificazione proiettiva crea, e quindi quasi sempre trova, conferma dei suoi assunti. Perché ne crea le condizioni. Si assiste spesso a questa sorta di induzione di esperienza dell’altro. L’identificazione proiettiva non è soltanto una difesa altamente patologica che finisce per indebolire ed impoverire il Sé, privandolo di intenti settori di esperienza. È anche un meccanismo importante di comunicazione connessa con la funzione materna del contenimento (Winnicott). L’identificazione proiettiva consente di sentire, capire, contenere un’esperienza vissuta da un’altra persona.

L’identificazione proiettiva può funzionare come comunicazione anche nel senso inverso, dalle emozioni della madre a quelle del bambino. Un modo di comunicazione diretto che arriva nell’intimo, può servire ad un riconoscimento. [dinamiche attive nella personalità borderline e narcisistiche].

L’identificazione proiettiva in patologia ha sempre un significato più o meno aggressivo: si immette nell’altro ciò che proprio non piace, che risulta insopportabile o non è compatibile con la propria strutturazione. A volte si verifica anche quello che i kliniani chiamano “attacco al pensiero”: ogni  pensiero autonomo del soggetto viene sistematicamente interrotto con  forti stimolazioni emotive o confutano con violenza oppure manipolazione emotiva/affettiva sul nascere e resta così allo stato di abbozzo.

Sentimenti di colpa, di inadeguatezza, persino di impotenza sorgono e irretiscono e disorientano dall’interno il pensiero di chi subisce l’identificazione proiettiva. Il narcisismo di colui che riceve la proiezione si trova in condizioni di impasse, nel groviglio di contraddizioni interiori risvegliate, e continua per suo conto l’opera iniziata dall’altro, che può arrivare al rallentamento del pensiero, fino ad una sua vera e propria paralisi.

 

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