La schizofrenia è ereditabile?

La schizofrenia non presenta una forma di ereditarietà semplice, ma è caratterizzata da notevole familiarità. Con un genitore schizofrenico il rischio è del 10%, con entrambi i genitori è del 40%.

Solitamente la madre psicotica è coinvolta nella cura dei propri figli.

Lo status genitoriale acquisito da parte di una donna psicotica non incide ulteriormente sulla sua condizione psichiatrica. La consistenza della familiarità schizofrenica è moderata da fattori e variabili.

Esiste un modello neuro-evolutivo della schizofrenia, la cui insorgenza geneticamente determinata, è segnalata in modo consistente e precoce durante lo sviluppo, da alterazioni morbose in Asse I, la suscettibilità allo sviluppo di psicopatologia in Asse I durante l’infanzia è mediata da fattori genetici, che si sovrappongono alla suscettibilità di sviluppare in seguito disturbi psichiatrici maggiori.

Variabili ambientali e relazionali (esperienze psicosociali altamente stressanti) sono però importanti.

Studi longitudinali svolti fra gli anni ’60 ed ’80 hanno permesso di indagare nel tempo, natura e processualità della relazione con influenza notevole di variabili ambientali.

Due studi importanti: il Finnish Adoptive Family Study ed il Rochester Longitudinal Study danno informazioni importanti su schizofrenia e su sua trasmissione intergenerazionale.

Il Finnish Adoptive Family Study (FAFS) ha studiato per lunghi anni un campione di 85 bambini figli di madri schizofreniche adottati entro i 4 anni di età da famiglie che non avevano rapporti di parentela con le madri biologiche. Il disegno di questo studio prevedeva la verifica dell’ipotesi in base alla quale fattori genetici della schizofrenia possono affiancarsi a fattori di natura ambientale, che agiscono da ulteriori fattori di rischio e di protezione, a fronte di una disposizione genetica allo sviluppo della condizione schizofrenica. Bambini adottati da famiglie sane mostrano livelli di psicopatologia trascurabili. Bambini adottati in famiglie disturbate mostrano livelli di psicopatologia maggiore, in crescendo con entrambi i genitori disturbati. Bambini adottati in famiglie significativamente disturbate mostrano alti livelli di psicopatologia.

Il Rochester Longitudinal Study (RLS) prende in considerazione bambini molto giovani da nascita ad età prescolare, cioè primissima e prima infanzia. Sono state selezionate madri con diverse condizioni psicopatologiche, non solo schizofreniche. Ciò ha permesso di analizzare le implicazioni di diverse condizioni psicopatologiche sullo sviluppo dei bambini. Questo studio ha dimostrato l’inadeguatezza di un modello eziologico che considerasse solo la variabile della trasmissione biologica della malattia. Combinazioni di variabili genetiche, fattori ambientali di tipo sociale, socio-economico e familiare sono alla base della schizofrenia.

Obiettivo del RLS era di determinare indicatori precoci di rischio schizofrenico in bambini figli di madri con schizofrenia cronica.

I risultati hanno indicato un’assenza di differenze statisticamente significativa tra funzionamento cognitivo e socio-emotivo dei figli di madri schizofreniche e non schizofreniche del gruppo di controllo.

Le difficoltà di sviluppo più consistenti sono state rilevate in figli di madri depresse, perché la depressione materna rimane una costante nei primi quattro anni di vita.

Invece, l’impatto della madre schizofrenica diminuiva nel corso del tempo con la diminuzione di ansia e scarsa competenza sociale. Il comportamento disadattivo o psicopatologico del bambino era correlato non tanto alla psicopatologia materna, quanto all’intensità e cronicità della stessa. Inoltre, indipendentemente dal proprio livello psicopatologico, le madri con condizioni socioeconomiche svantaggiate mostrano livelli più bassi di capacità materne ed i bambini comportamenti meno adattivi. Status sociale materno e familiare si sono dimostrati in questo studio longitudinale un fattore di rischio più potente per la salute del bambino, di quello relativo alla variabile salute mentale materna. Predittori più significativi sono severità e cronicità della psicopatologia materna più che la diagnosi specifica.

Sono stati individuati 6 fattori base predittori della schizofrenia, la cui presenza di almeno 3 sono indicatori di rischio significativo.

Combinando all’interno di indicatori di rischio cumulativo, variabili di status socioeconomico e difficoltà psicologiche dei genitori, si spiega la varianza negli esiti psicopatologici nei bambini e negli adulti.

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