Damasio: Emozioni, Decisioni e Razionalità

Damasio asserisce che le emozioni e i sentimenti possono condizionare, a nostra insaputa, le nostre convinzioni e le nostre scelte dimostrando che ciò, spesso, non avviene in maniera prettamente razionale. Cosa sono, dunque, le emozioni? Nel corso della storia del pensiero umano, diversi studiosi della mente hanno concentrato le loro ricerche su una delle dicotomie più famose: le emozioni contrapposte alla razionalità.

Già Aristotele nel De Anima e nell’Etica Nicomachea affronta tale argomento. Egli, infatti aveva trovato la risposa all’interrogativo su cosa sia una vita “buona” attraverso la concatenazione tra virtù, piacere e sapienza. Aristotele spiega come il piacere dell’uomo non possa essere paragonato al piacere dell’animale; il piacere per quest’ultimo ha sede nell’anima vegetativa. Nell’uomo, invece, desideri e passioni sono generati e controllati dall’anima affettiva quindi irrazionale mentre le virtù morali proprie dell’intelletto sono guidate dall’anima razionale che ha a che fare con la saggezza. Per cui virtù e saggezza sono elementi indivisibili in quanto non si può essere buoni se non si è saggi.

La ricerca moderna circa le emozioni comincia nel 1874 con l’opera di Charles Darwin; egli pone l’attenzione sullo studio delle emozioni in chiave squisitamente evoluzionistica. Nell’opera L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali13, per la prima volta, viene elaborato uno studio scientifico sulle emozioni con metodi totalmente nuovi per l’epoca, e Darwin illustra come vi sia una continuità filogenetica nella manifestazione delle emozioni concentrandosi sull’osservazione oggettiva del comportamento.

Qualche anno dopo, offre il suo contributo, riguardo alle emozioni, William James che con il saggio What is an emotion? capovolge la convinzione che si aveva fino a quel momento. Le emozioni che prima erano considerate come meri stati di coscienza, ora appaiono come la percezione dell’attivazione corporea innescata da stimoli ambientali con un carattere adeguatamente emotivo16. James ritiene che le emozioni siano dei meccanismi psicologici ed esistano in quanto sono utili e aiutano gli individui a sopravvivere e a svolgere attività importanti ai fini della sopravvivenza17. Egli è il pioniere delle teorie fisiologiche sulle emozioni che sono generate in seguito alla percezione delle reazioni viscerali e neurovegetative del nostro organismo, eccitate in seguito a stimoli ambientali. Vi è, infatti, un’attivazione fisiologica – arousal – a livello periferico nel momento in cui, nell’ambiente circostante, succede qualcosa di emotivamente importante, la cui percezione, nell’individuo, dà luogo all’esperienza emotiva19. Per cui, James, nella sua ‘Teoria Periferica’, chiamata così perché le modificazioni arrivano tramite la periferia dell’organismo, definisce le emozioni come “il sentire” (to feel).

La teoria jamesiana delle emozioni rivive, in forma moderna, nell’ipotesi del marcatore somatico di Damasio. Cos’è il marcatore somatico? Qual è il compito che esso svolge? Immaginiamo che sia una giornata nuvolosa; prima di uscire, per andare al lavoro, dovremmo decidere se portare con noi l’ombrello, considerando che potrebbe presentarsi la possibilità che piova oppure decidere di non portarlo vagliando l’opzione che le nuvole possano diradarsi e che possa venir fuori il sole. Secondo Damasio l’individuo, quando è in procinto di decidere o compiere una scelta, formula in maniera repentina una serie di possibili esiti o risposte. Se le opzioni da vagliare sono due si tende ad effettuare una scelta razionale valutando costi e benefici per arrivare alla soluzione che apporti maggiore guadagno e minimizzi al massimo la perdita. Quando, invece, il numero delle possibilità aumenta le soluzioni circa la scelta migliore da compiere non sono immediate. Può capitare che ci venga in mente un esito negativo seguito da una sensazione spiacevole a livello fisiologico e dato che ciò riguarda il corpo, ho definito il fenomeno con il termine tecnico di stato somatico; e dato che esso ‘contrassegna’ un’immagine, l’ho chiamato marcatore. Si osservi ancora una volta che uso il termine ‘somatico’ nel senso più generale , e che quando faccio riferimento ai marcatori somatici includo sia sensazioni viscerali sia sensazioni non viscerali.

Il Marcatore Somatico secondo Damasio

La sensazione spiacevole sarà avvertita a livello della bocca dello stomaco ma può presentarsi, anche, con sudorazione eccessiva, accelerazione cardiaca o contrazioni muscolari. Sarà proprio il marcatore somatico, così come lo intende Damasio, ad indicarci una sensazione a livello corporeo, più o meno intenso, che ci permette di capire tramite le emozioni qual è la decisione da prendere tra quelle vagliate.
18 Intensità dell’attivazione fisiologica e comportamentale dell’organismo, secondo una visione psicofisiologica.

L’interesse di Damasio circa la netta separazione tra emozioni e cognizione nasce in seguito al caso clinico di Phineas Gage, un minatore che lavorava alla costruzione di una ferrovia intorno al 1800. In seguito ad una esplosione, una barra di ferro aveva trapassato il cranio del giovane Gage compromettendo le regioni ventromediane dei lobi frontali. Dopo un’attenta analisi, i medici trovarono compromesse, nel paziente, sia la capacità di prendere decisioni adeguatamente sia le inibizioni sociali pur restando intatte le abilità di linguaggio e intelletto21. Un caso moderno e simile a quello di Gage è descritto da Damasio: Elliot, un potente uomo d’affari, aveva sviluppato un tumore nelle zone delle cortecce prefontali ed in seguito all’asportazione del tumore Elliot dava segni di irrazionalità ma le sue attività cognitive, come il ragionamento o la memoria, erano rimaste illese. Erano, tuttavia, rimaste viziate le sue facoltà decisionali, l’abilità di fare programmi a lungo termine sia che riguardassero l’ambito lavorativo sia quello privato. Elliot non era più in grado di prendere decisioni che potessero riservargli dei vantaggi quindi, pur non essendo stupido o ignorante si comportava come tale: aveva completamente perso la possibilità di sentire le proprie emozioni.

Le ricerche svolte da Damasio e dai suoi collaboratori dimostrano come le emozioni influenzino i processi decisionali; la mente umana appare predisposta ad elaborare risposte affettivo-emotivo ai fini di soddisfare le nostre esigenze fisiche e psichiche.

di Federica Selvaggio

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