Le 3 Regole d’Oro per Leggere il Linguaggio del Corpo. Comunicazione Non Verbale nel Business

Quasi tutti sono ormai consapevoli del fatto che è possibile leggere l’atteggiamento e il comportamento delle persone osservando. Le persone che frequentano i corsi di Comunicazione Non Verbale sono spesso interessati a capire come scoprire le menzogne del partner o nel business.

Tutte le grandi aziende allenano il proprio management a comprendere meglio la comunicazione non verbale per comprendere il management, i fornitori e le risorse umane.
È vero, decifrare il linguaggio non verbale può migliorare la vostra vita! Le persone che sanno osservare e gestire la comunicazione non verbale, infatti, hanno mediamente più successo nella vita personale e lavorativa, rispetto alle persone che non hanno questa abilità.

Ma per evitare errori che potrebbero portare a incidenti inutili nella comunicazione, è importante mantenere un buon livello di obiettività prima di usare le abilità innate rafforzate da una buona formazione.

Ecco le Tre Regole d’Oro per la Lettura della Comunicazione Non Verbale:

Regola 1. Determina gli elementi non verbali di base e leggi “tutto”.

Per questa regola, dobbiamo osservare il modo solito della persona di tenere le mani, qual è la posizione abituale dei piedi, del corpo e delle espressioni facciali. E’ molto importante vedere in che posizione la persona tienne la testa, come la inclina e qual è il suo modo di mantenere gli oggetti.

Una volta individuati gli elementi non verbali di base bisogna capire che cosa cambia nel linguaggio del corpo quando la persona è a disagio.

Quando parli con la persona leggi tutto, non soffermarti solamente su un gesto isolato. Ricorda, alcuni movimenti possono avere diversi significati. Ad esempio, strofinare la testa può significare molte cose: sudorazione, prurito, insicurezza, una scadenza o una bugia, l’interpretazione corretta dipende dall’insieme di tutti i gesti e movimenti che la persona fa in un dato momento. E’ suggeribile fare un’interpretazione quando c’è un insieme di almeno tre movimenti.

Regola 2. Tieni a mente il contesto.

Quando si cerca di interpretare la comunicazione non verbale in situazioni di vita reale, l’interpretazione corretta va sempre cercata all’interno del contesto in cui l’interazione avviene.

Ad esempio, se cogliamo un nervosismo o un lieve tremore della voce durante un colloquio, è possibile che questo indichi che il candidato stia mentendo. Ciò può sollevare sospetti sulla veridicità delle sue parole, ma se si scopre che la sua auto ha subito un piccolo incidente la mattina stessa, è possibile che tale variazione nella voce sia dovuta ad una una scarica di adrenalina, o addirittura da un momento di panico provocato dall’incidente poco prima.
Pertanto, ti raccomando di valutare combinazioni di gesti nel contesto in cui appaiono.

Se qualcuno si siede in un autobus con le loro mani e le gambe incrociate e il mento al petto, e fuori è una giornata fredda, è più probabile che sia il suo freddo, non necessariamente una posizione di difesa. Ma se una persona ha gli stessi gesti, a un tavolo di fronte a voi, mentre si presenta una idea di business è molto probabile che sia costretto a depositare un piccolo sforzo in più per convincere perché non l’hai ancora convinto, lui ha un atteggiamento negativo.

Regola 3. Tieni conto delle differenze culturali

Un gesto che significa qualcosa in una cultura può avere un significato diverso in un altro. Il Gesto dell’anello, che si compie unendo dito e pollice, significa “ok” in molti paesi occidentali. In Francia significa “zero”, in Giappone significa “denaro” mentre in altri paesi del Mediterraneo è un insulto.

Fortunatamente, c’è sempre un modo per capire tutti. L’analisi delle microespressioni è universalmente valida.

Parleremo di questo al corso di Analisi Comportamentale della Scuola Zivac a Bucarest. Il 9-10 Maggio terremo un corso sulla Comunicazione Verbale e Non Verbale, Tecniche di Riconoscimento della Menzogna, Metodo FBI, Metodo CIA e Tecnica FACS.

di Amira Radulescu – Zivac Group

amira radulescu

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