Mitomania: Sintomi, Cura, Tipi, Come Riconoscerla in tempo

Lo psichiatra e psicologo francese Ernest Dupré nel 1905 conia il termine “mitomania”, che usa come sinonimo di pseudologia fantastica, e descrive i tre criteri essenziali per definirla, che sono:

  1. la storia deve essere plausibile e mantenere una certa attinenza con la realtà;
  2. i racconti immaginari devono manifestarsi in molteplici circostanze e in modo durevole;
  3. i temi di queste storie sono molteplici, ma l’eroe o la vittima sono quasi sempre il soggetto stesso.

Dupré, inoltre, distingue quattro tipi di mitomanie:

  1. vanitosa (persona che si vanta);
  2. errante (persona che non fa che scappare);
  3. maligna (compensazione di un complesso d’inferiorità attraverso le malignità);
  4. perversa (mentire per approfittarsi degli altri).

Il mitomane, a suo avviso, non è cosciente della propria turba psichica.

D. Wiersma rileva che le caratteristiche sostanziali della pseudologia fantastica sono:

  1. che le storie non sono utilizzate per trarre un profitto personale;
  2. non vi è una corretta distinzione tra finzione e realtà.

Nello specifico, questo secondo aspetto non è il risultato di una carenza cerebrale e la capacità di giudizio non è patologicamente disturbata. Infatti, se è pur vero che è presente una discriminazione difettosa o incompleta tra finzione e realtà, la pseudologia si distingue da un delirio in quanto se si riesce a richiamare l’attenzione del soggetto, egli è in grado di riconoscere, almeno in parte, l’assoluta falsità delle sue storie.

Wiersma ha inoltre valutato la documentazione riguardante 30 casi di pseudologia fantastica. Le caratteristiche che sembrano contraddistinguere i PL dal resto della popolazione sono: la pigrizia, i ripetuti cambi di lavoro e la vanità.

Altri autori hanno inoltre rilevato in questi soggetti un’immaginazione attiva e una grandiosa inventiva verbale, essere portati a prendere spesso la via più facile, una bassa tolleranza frustrazione e l’incapacità di riportare fedelmente i ricordi.

La pseudologia può essere inoltre distinta dalla confabulazione per l’assenza di un “difetto” di memoria apprezzabile. Ancora, le storie raccontate dal confabulatore non si protraggono mai quanto quelle raccontate dal bugiardo patologico.

Anche secondo Leslie, “le persone che non sanno smettere di raccontare storie e che sanno di mentire sono affette da un tipo di follia diverso rispetto ai confabulatori cronici, e soffrono di un tipo diverso di mancanza”.

di Francesca Baratto

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