7 Caratteristiche Per Riconoscere la Schizofrenia

Schneider ha identificato alcuni sintomi che, in assenza di malattie organiche, possono considerarsi evidenze positive di schizofrenia. Perché un sintomo possa essere considerato di primo rango esso deve avere le seguenti caratteristiche:

  • Deve verificarsi con ragionevole frequenza in schizofrenia;
  • Non deve verificarsi in condizioni diverse dalla schizofrenia;
  • Non deve essere difficile stabilire se il sintomo è presente o meno.

I sintomi di primo rango per riconoscere la schizofrenia sono:

  1. Esperienze dis-percettive (allucinazioni uditive):
    1. Voci dialoganti, discutono o litigano (del paziente): presenza di due o più voci allucinatorie che parlano o discutono tra di loro; il paziente di solito figura in terza persona nel contenuto di quello che le voci dicono.
    2. Eco del pensiero (pensieri udibili): esperienza del paziente di udire il proprio pensiero pronunciato all’esterno, in particolare sente che
      • le persone ripetono il suo pensiero appena dopo che è stato pensato,
      • le persone rispondono ai suoi pensieri e parlano avendo detto che sono udibili o dicendo a voce alta quel che lui sta per pensare, in modo tale che il pensiero ripete quello che le voci hanno detto.
    3. Voci che commentano le azioni del paziente: la cosa abnorme è che vengono sperimentate come percezioni e come provenienti dall’esterno mentre molte persone normali hanno dei pensieri, riconosciuti come propri, che commentano le loro azioni. La sequenza temporale secondo cui si presenta il commento è tale per cui esso può: *precedere immediatamente l’azione del paziente, *verificarsi durante la medesima o subito dopo.
  2. Percezioni deliranti: percezioni reali e normali che vengono interpretate in modo delirante dal paziente e assumono, senza un motivo comprensibile, un significato abnorme e significativo, generalmente nel senso dell’auto-riferimento.
  3. Esperienze di passività\esperienze prodotte\deliri di controllo\disturbi dell’attività personale\automatismo mentale: eventi esperiti come prodotti o influenzati da altri nell’ambito dell’affettività, del corpo (influenzamento somatico), della volontà (senso di azioni imposte), degli impulsi. L’evento viene esperito come alieno rispetto al paziente, dal momento che egli non lo prova come appartenente a se stesso, ma inserito in lui dall’esterno.
  4. Passività del pensiero:
  5. Inserzione\inserimento: il paziente sperimenta pensieri che non hanno la caratteristica della familiarità dell’essere cosa propria, ma ha la sensazione che siano stati messi nella sua testa senza la sua volontà, dall’esterno. Come nel furto del pensiero, è chiaramente presente un disturbo dei confini del sé, specialmente riguardo ai limiti tra ciò che è sé e ciò che non lo è; pensieri che infatti nascono dentro di lui vengono presi per cose messe dall’esterno
  6. Sottrazione\furto: il paziente crede che i suoi pensieri gli vengano in qualche modo portati via dalla mente ed egli ha, come prodotto di questo processo, un sentimento di perdita
  7. Diffusione\trasmissione: sensazione che i pensieri gli siano sottratti dalla mente e, successivamente, in qualche modo resi pubblici e proiettati in una vasta area. La spiegazione che egli dà per come questo viene fatto, com’è usuale per il contenuto dei deliri, dipende dal suo retroterra culturale e dai suoi interessi predominanti.

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