Come Capire se Hai Subito Un Trauma

Il disturbo post-traumatico da stress.

Il disturbo post traumatico da stress si caratterizza per un quadro clinico peculiare che si sviluppa in connessione causale con un evento di grande impatto emotivo, che supera le normali capacità di adattamento. I traumi più frequenti, con una prevalenza doppia negli uomini rispetto alle donne, sono:

  • l’essere testimone di un evento drammatico (25%);
  • un incidente con rischio per la vita (20%);
  • un disastro naturale (17%);
  • una minaccia personale con un’arma (13%).
  • Più comuni nelle donne sono la violenza sessuale (12%) e lo stupro (9%).

Lo sviluppo sembra essere proporzionale alla gravità del trauma subito con percentuali del 7% per l’essere testimone di un evento drammatico e oltre il 50% per lo stupro. Oltre alla tipologia dell’evento e alla gravità, giocano un ruolo le modalità con cui si verifica, la durata e la vicinanza dell’esposizione all’evento. Il disturbo si presente con un quadro clinico caratteristico e identico in tutti i pazienti, a prescindere dalla natura del trauma.

Il Trauma include:

  • Esperienza di rivivere l’evento;
  • Evitamento degli stimoli associati al trauma;
  • Distacco emotivo dall’ambiente;
  • Sintomi persistenti di ipervigilanza;
  • Disturbi della concentrazione e della memoria.

 

I sintomi intrusivi.

Sono episodi nei quali l’evento traumatico “si intromette” nella vita attuale. Ciò accade in forma di ricordi vividi, con carattere invasivo, egodistonico e ricorrente, esperiti con grande partecipazione affettiva. L’evento si ripresenta sotto forma di immagini (non tanto di pensieri) e il soggetto rivive la situazione traumatica come se il tempo non fosse passato. I ricordi o le immagini irrompono nella mente senza preavviso e agganci alla realtà circostante, anche quando il soggetto è assorto nelle normali attività. Meno frequentemente l’esperienza traumatica si ripresenta in forma di flashback (nelle forme più gravi): episodi dissociativi durante i quali il paziente sente e agisce come se stesse rivivendo l’evento. Nel corso del flashback si ripresenta il contesto percettivo e affettivo dell’esperienza traumatica e, sul piano comportamentale, vengono compiute le stesse azioni. La durata di questi episodi può variare da pochi secondi a diverse ore. Il soggetto non è pienamente cosciente di ciò che sta facendo.

 

I sintomi di evitamento

I pazienti con disturbo post-traumatico da stress evitano le situazioni che risvegliano il ricordo dell’evento traumatico, infatti i sintomi peggiorano di fronte a una situazione o un’attività che ricordano l’evento traumatico:

  • Anniversari dell’evento;
  • Ritrovarsi in determinati luoghi o situazioni climatiche;
  • Vedere determinati oggetti;
  • Apprendere notizie alla TV o sui giornali.

 

I sintomi di numbing

Nel paziente con Disturbo Post Traumatico da Stress si osserva uno stato di intorpidimento, insensibilità o paralisi emozionale-affettiva. Inoltre i pazienti con PTSD sembrano aver perso la normale capacità di modulare il grado di arousal (ipervigilanza); di fronte a sollecitazioni minime rispondono con un coinvolgimento e un’intensità adeguata a situazioni di emergenza. Lamentano uno stato di tensione continua, di sentirsi perennemente sul filo del rasoio, nell’attesa costante di qualcosa di minaccioso. In questo ambito rientrano anche l’irritabilità, l’esplosività, gli scoppi di collera in seguito a minime sollecitazioni.

 

I criteri diagnostici del disturbo post-traumatico da stress

  1. Criterio A. La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambe le caratteristiche seguenti:
    1. la persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri
    2. la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.
  2. Criterio B (i sintomi intrusivi). L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi:
    1. ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni.
    2. sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento.
    3. agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione).
    4. disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico
    5. reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico
  3. Criterio C: evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
    1. sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma
    2. sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma
    3. incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma
    4. riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative
    5. sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
    6. affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore)
    7. sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli o una normale durata della vita).
  4. Criterio D: sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi:

 

  1. difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
  2. irritabilità o scoppi di collera
  3. difficoltà a concentrarsi
  4. ipervigilanza
  5. esagerate risposte di allarme.

 

  1. Criterio E: La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) è superiore a 1 mese.
  2. Criterio F: Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti. Specificare se:
    1. Acuto: se la durata dei sintomi è inferiore a 3 mesi
    2. Cronico: se la durata dei sintomi è 3 mesi o più.
    3. Ad esordio ritardato: se l’esordio dei sintomi avviene almeno 6 mesi dopo l’evento stressante.

 

Se hai vissuto un trauma e vuoi affrontarlo, contatta uno psicologo

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