La Biografia di Sigmund Freud e la scoperta dell’inconscio

freud-padre-figlioSigmund Freud nasce il 6 maggio 1856 a Fraiberg in Moravia da una famiglia ebraica e compì gli studi di medicina e si specializzò in neurologia; si recò in Francia per uno stage con il dottor Charcot che studiava isteria e la scissione psichica. Nelle sue lezioni Charcot sosteneva in primo luogo che l’ isteria doveva essere considerata una malattia funzionale del Sistema Nervoso Centrale che interessava entrambi i sessi e affermava anche che l’ipnosi rappresentava un utile strumento per la diagnosi differenziale tra i isteria ed epilessia. I dati clinici permettevano non solo di considerare l’ipotizzabilità di un indice di isteria ma anche di attribuire la sintomatologia isterica all’azione di eventi o situazioni traumatiche.

Nel trauma si poteva dunque individuare l’agente scatenante dell’isteria, capace di attualizzare, al pari delle manovre ipnotiche, una predisposizione neuropatica aspecifica e di esaltare l’autosuggestionabilità del paziente. Questa nuova teoria, tutta centrata sui processi affettivi, era costruita attorno a due nuove idee fondamentali e cioè che per comprendere e curare l’isteria era necessario considerare la psicologia del paziente più che le caratteristiche del suo sistema nervoso, e che i contenuti della mente non presenti alla coscienza possono influenzare il pensiero e la condotta.

La sintomatologia isterica sottolineava nel rapporto di interazione tra il corpo e la psiche l’importanza dell’azione della psiche sul corpo mettendo in crisi l’indirizzo unilaterale della medicina e individuando nel mutato influsso della vita psichica sul corpo la causa prima del disturbo.

Freud, che nel frattempo si era interessato alle tecniche terapeutiche basate sulla suggestione in stato di veglia, ritenne sempre più probabile l’esistenza di processi psichici possenti, che restavano tuttavia celati alla coscienza. Inizierà ad utilizzare, come tecnica per rimuovere i sintomi dell’isteria ma anche come strumento per indagarne l’origine, il metodo che Breuer aveva utilizzato nel trattamento di una giovane paziente isterica presentata negli studi sull’isteria sotto lo pseudonimo di Anna O, una variante dell’ipnosi sfruttando la tendenza della sua paziente ad entrare in stati di assenza e alterazione confusionale durante i quali mormorava tra sé e sé alcune parole che davano l’impressione di provenire da un contesto di pensieri che la tenevano occupata. Breuer iniziò ad utilizzare l’ipnosi nel trattamento di Anna O provocandone uno stato di alterazione in modo che essa potesse rivivere i contenuti inconsci e l’emozione ad esso associata.

Secondo Breuer questo metodo catartico permetteva di fare scomparire i sintomi e di ricomporre la scissione psichica. Il metodo catartico, che significa purificazione, pulizia, non solo dava accesso al ricordo di un evento traumatico ma permetteva anche di cogliere la connessione fra uno specifico evento, un trauma psichico, di cui il paziente apparentemente non sa nulla e che appare come dimenticato, rimosso dai pensieri coscienti, e inibito, e le condotte e i comportamenti di cui il paziente è consapevole.

Mentre l’obiettivo del tradizionale metodo ipnotico consisteva nella risoluzione delle amnesie, la nuova tecnica mirava fare riemergere questi contenuti con la stessa vividezza di un evento recente. Questo nuovo metodo agiva sul funzionamento della mente e non sui suoi contenuti; quindi l’attenzione va posta non tanto sulle caratteristiche dell’evento quanto sulla sensibilità della persona colpita. Il paziente viene visto nella sua totalità di persona e nella ricchezza delle sue motivazioni e il modo di intendere il sintomo, che fa sempre meno riferimento al piano biologico, riguardando invece sempre più il piano delle relazioni del paziente e gli eventi che ne hanno caratterizzato la storia.

Freud cioè trasforma l’isteria da disturbo ancorato di una specifica base organica, il funzionamento del sistema nervoso, a disturbo che trova origine nella storia di vita della persona. La capacità dell’ipnosi di produrre la scomparsa dei sintomi ridestando del ricordo dell’evento traumatico e delle emozioni adesso suscitate ma mai espresse e di metterne inoltre in luce la connessione causale con i sintomi permetteva a Breuer e a Freud di sostenere che il ricordo del trauma agisce come un corpo estraneo.

Mentre nel funzionamento normale la loro presenza nella coscienza è legata alla loro intensità, cioè le idee rimangono inconsce solo quando la loro intensità è esigua, nel caso dell’isteria, l’ingresso di una rappresentazione nella coscienza non è determinata dalla sua intensità sono anzi proprio le rappresentazioni intense a rimanere escluse inammissibili alla coscienza. La caratteristica distintiva dell’isteria deve dunque essere individuata

nella tendenza alla dissociazione causata da un eccesso di eccitamento che non viene utilizzato e che resta a disposizione per la formazione di fenomeni patologici.

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