Noi siamo i nostri pensieri (e molto di più)

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Gandhi diceva: “spesso gli uomini diventano ciò che credono di essere. Se continuo a dire a me stesso che non sono in grado di fare una determinata cosa, è possibile che io diventi veramente incapace di farla. Al contrario, se credo di poterla fare, acquisirò certamente le capacità per farla anche se al momento potrei esserne sprovvisto.”

Gandhi ci mette in guardia contro le profezie di sicura realizzazione: credere talmente tanto in qualcosa (anche se questa credenza potrebbe essere errata) aiuta molto a realizzarla. Se credete fermamente di poter superare ad es., una prova sportiva o un test universitario, molto probabilmente finirete per utilizzare più tempo ed energia nella vostra preparazione psicofisica, invece di perderli a preoccuparvi, in modo tale da avere più chance che la vostra convinzione diventi realtà.

Come diceva Einstein: l’immaginazione, talvolta, è più importante della conoscenza.

Esistono prove che impedissero positivo può ridurre anche la letargia fisica causata dallo stress o dall’ansia, e cause a sua volta di performance inferiori alle aspettative. Roger Bannister (1929-), il primo uomo a correre un miglio in meno di quattro minuti, è un ottimo esempio del potere del pensiero positivo. Prima della sua impresa nel 1954, battere la soglia dei quattro minuti sembrava impossibile. Quando Bannister dimostra a tutti che invece era possibile, molti altri corridori, consapevoli della sua fattibilità, riuscirono a correre un miglio in meno di quattro minuti. Bannister mostrò moltissima dedizione e impegno al suo sport, continuando ad autospronarsi ogni volta che sentiva di no aver corso secondo i suoi standard, come nelle Olimpiadi del 1952. Gli anni di pensiero positivo e di resistenza mentale gli permisero di conseguire numerosi successi nella sua vita.

In un contesto militare, esistono molti esempi di comandanti e soldati che hanno compiuto imprese apparentemente impossibili, grazie a una combinazione di pensiero positivo, addestramento rigoroso e un atteggiamento di sfida.

Naturalmente, il pensiero positivo non dovrebbe mai essere confuso con il velleitarismo. L’essere positivi richiede un realismo totale nella pianificazione, un’attenta raccolta di informazioni riservate e una presa in esame dei potenziali esiti dell’azione che volete intraprendere. Comunque sia, pensare positivamente significa che, una volta scelta una linea d’azione vi impegnate a seguirla fino alla fine credendo fermamente che avrà successo.

Proprio come con le tecniche di meditazione, più volte praticate il pensiero positivo, più vi sembrerà naturale e migliori saranno i risultati ottenuti. Pensate ad amalgamare le due tecniche, e a rendere la parola o frase da voi scelta un rinforzo positivo alla vostra determinazione e coraggio.

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