Come fare la Valutazione del Trauma

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Secondo le linee guida sulla valutazione del trauma:

  • È necessario valutare l’oggettività del trauma;
  • Dopo aver subìto un trauma è comune risentire di disagio di breve durata.
  • Questo disagio non è sufficiente alla diagnosi di un disturbo post-traumatico da stress;
  • È possibile che il trauma sia ancora in corso ed è necessario occuparsi, in questo caso, della sicurezza del paziente;
  • La valutazione del trauma deve tener conto della storia psico-sociale del soggetto, la sua salute mentale ed eventuali fattori di stress attuali;
  • Bisogna valutare con regolarità i sintomi post-traumatici per annoverare eventuali cambiamenti della sintomatologia;
  • È necessario valutare l’eventuale esposizione ad un altro trauma nel passato;
  • Bisogna considerare altri eventuali disturbi, quali il disturbo depressivo maggiore, disturbi d’ansia e disturbi di personalità;
  • Bisogna considerare anche che, diversi contesti culturali, possono influenzare il modo in cui viene espresso il disagio.

Il Disturbo post-traumatico da stress si può manifestare a qualsiasi età. I bambini affetti da questo disturbo possono presentare i seguenti sintomi:

  • perdita di interesse nelle attività e problemi di concentrazione;
  • agorafobia;
  • reazioni emotive improvvise ed eccessive;
  • insonnia, incubi, pavor nocturnus;

Alcuni bambini possono presentare stati di mutismo selettivo, smettendo di parlare in determinate situazioni.
La reazione degli adulti, in particolare dei caregivers, di fronte ad un evento traumatico vissuto da un bambino, può influire sulla loro traumatizzazione.
Domande, allusioni ripetute dagli adulti riguardo al trauma, possono riattivare nel bambino quest’ultimo.
L’adolescente vive una fase di strutturazione della propria identità e perciò è più sensibile agli eventi stressanti.

Gli adolescenti possono reagire ad un trauma attraverso:

  • comportamenti autolesivi ed idee suicidarie;
  • assunzione di sostanze;
  • disturbi dell’alimentazione e del sonno.

Esperienze traumatiche vissute da bambini ed adolescenti che dovrebbero vivere momenti propri del loro stadio di sviluppo, momenti di divertimento, apprendimento e pianificazione del futuro, ostacolano l’adeguato sviluppo psicofisico.
La forma acuta del disturbo è caratterizzata da una durata dei sintomi inferiore ai 3 mesi, mentre la forma cronica ha una durata superiore ai 3 mesi.

È necessaria l’insorgenza dei sintomi ed è necessario che permangano per almeno un mese affinché il disturbo post-traumatico da stress possa essere diagnosticato.

È fondamentale il fatto che i sintomi durino per almeno un mese dall’insorgenza, questo per evitare di diagnosticare erroneamente un disturbo post-traumatico da stress a persone con le quali si possa riscontrare una resilienza in breve tempo.
Fin quando i sintomi non si protraggono per almeno un mese, si può diagnosticare una condizione di Disturbo acuto da stress.

Solitamente si manifestano entro 3 mesi dall’evento traumatico, anche se esiste una forma ad esordio tardivo che si riscontra se si manifestano dopo oltre 6 mesi.

Possono insorgere anche molti anni dopo l’esposizione all’evento traumatico, anche senza essere ricollegabili ad alcun fattore scatenante attuale.

Test per Misurare il Trauma

Esistono diversi strumenti che permettono di diagnosticare un disturbo post-traumatico da stress.
Il Primary Care PTSD Screen (PC-PTSD) nasce per l’utilizzo nella cura primaria ed è attualmente utilizzato come strumento di rilevazione del Disturbo post-traumatico da stress nei veterani.

È un questionario composto da quattro item di self-report:

  • l’evento traumatico viene rivissuto in modo continuo;
  • vi è un evitamento degli stimoli associati al trauma;
  • è presente una condizione di iperarousal;
  • vi è un distacco emotivo e sociale.

La Clinician Administered PTSD Scale (CAPS) è l’unico strumento che valuta frequenza e gravità di ogni sintomo riportato sul Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
Le risposte sono associate a dettagliate descrizioni comportamentali così che si possa garantire affidabilità.
Il CAPS-CA (Diagnostic Interview for Children and Adolescents) ha le stesse caratteristiche del CAPS ed è somministrabile a bambini ed adolescenti.

Infine troviamo l’MMPI-2 rf23, uno strumento contenente 51 scale, tra le quali le scale PK e PS che misurano questo disturbo.

Quando bisogna osservare soggetti che hanno subìto un trauma, è 2necessario applicare lo schema di valutazione obiettiva.

I fattori da osservare sono i seguenti:

Aspetto:
si rileva età dichiarata ed età dimostrata, l’altezza ed il peso presunti;
Cura della persona:
si osserva la pulizia personale di unghie, capelli, pelle, barba e l’eventuale presenza di trascuratezze specifiche;
Abbigliamento:
Se il vestiario è pulito ed in ordine, se è eccessivamente ricercato o eccessivamente trascurato, se è in linea con il mondo esterno (le stagioni), consono alla situazione ed in linea con lo stadio del ciclo di vita individuale;
Attività motoria:
Si osserva l’eventuale presenza di stereotipie o tic, stati di ipo o iper-attivività, cinesia o catalessia, posture particolari;
Mimica:
Si osserva la mimica facciale, la direzione dello sguardo, eventuale fissità o mobilità della pupilla, la presenza di eventuali sintomi di conversione che bloccano alcune parti del viso;
Linguaggio:
Verbale e non verbale.
Si valuta la velocità del linguaggio verbale e se è congruo alla situazione, e si valuta se il linguaggio non verbale è coerente con quello verbale, osservando anche la presenza di eventuali momenti tensivi;
Atteggiamento:
Se è congruo al contesto o se presenta disforie, ossia un passaggio improvviso da uno stato di tranquillità ad uno maniacale in assenza di stimoli.

di Marika Pepe

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