Il Delicato ed Utile Ruolo della Mediazione Familiare

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Da diversi anni, anche se con ritardo rispetto ad altri paesi, in Italia si stanno sperimentando forme d’aiuto alle famiglie separate attraverso interventi di mediazione familiare mirati alla risoluzione del conflitto coniugale per la tutela del danno del minore, attraverso la riorganizzazione delle relazioni dell’intero nucleo familiare. E’ alla fine degli anni ottanta che si sviluppano diversi centri che si occupano di mediazione familiare.

La mediazione familiare è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni, in vista o in seguito alla separazione o al divorzio. E’ un percorso, scandito da fasi circolari, all’interno di un setting strutturato in cui il mediatore, attiva e sostiene la comunicazione tra i partner ai fini della gestione del conflitto e a vantaggio della capacità di negoziare sugli aspetti che riguardano la separazione. Vengono favoriti i genitori nella ricerca delle soluzioni più adatte alla specificità della loro situazione e dei loro problemi per tutti quegli aspetti che riguardano la relazione affettiva e educativa con i figli.

La mediazione tende a ristabilire la comunicazione tra le parti per poter raggiungere un obiettivo concreto: la realizzazione di un progetto di organizzazione delle relazioni dopo la separazione. L’obiettivo finale si realizza quando i genitori si riappropriano, pur separati, della comune responsabilità genitoriale[1], senza lasciare dietro di sé né vinti né vincitori alla fine del loro percorso. Essa, pertanto, rientra nell’ambito degli interventi volti a promuovere nei partner/genitori le risorse, le competenze, la motivazione al dialogo a prevenire il disagio dei figli.

La comunicazione nelle relazioni è uno dei punti cruciali della mediazione; il processo pertanto deve eliminare laddove possibile tutti gli ostacoli che impediscono ai due coniugi di trovare serenamente e in maniera collaborativa la soluzione ai loro problemi pratici e organizzativi connessi alla loro separazione.

Il futuro della prole e il suo benessere trova delle garanzie proprio nella capacità e disponibilità dei genitori a comunicare, dialogare e di condividere un progetto genitoriale comune: è fondamentale che entrambi siano concordi sugli aspetti educativi, relazionali, psicologici e, in generale, su tutti quelli che influenzano la loro crescita. L’intervento è così finalizzato alla creazione di una “zona franca”, nella quale gli adulti sappiano prendersi cura dei figli, accompagnandoli per mano nel loro processo di crescita, questa zona è proprio l’area della genitorialità. La coppia, pertanto, è chiamata a svolgere il ruolo genitoriale attraverso la valorizzazione delle risorse che afferiscono a tale funzione e si possono sintetizzare nei seguenti punti:

  • riconoscimento del ruolo genitoriale dell’altro;
  • attenzione ai bisogni del figlio;
  • consapevolezza che il figlio necessita del contributo affettivo e educativo di ognuno di loro.

Ciò permette di realizzare l’interesse degli eventuali figli coinvolti permettendo loro di:

  • mantenere un buon rapporto con entrambi i genitori;
  • sentirsi rassicurati dalla comune presa in carico da entrambe le figure genitoriali;
  • non essere costretti a vivere un lutto impossibile;
  • non perdere una fonte così importante di sostegno e di affetto.

di Rita Amata

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