I 5 Assiomi della Comunicazione di Watzlawick

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Il termine “comunicazione” deriva dal greco koinè (partecipare) e dal latino comunico (metto in comune), letteralmente “partecipare mettendo in comune”. Etimologicamente questo termine indica uno scambio di informazioni. La comunicazione implica una relazione, per definizione è il mezzo attraverso il quale tutti gli esseri viventi hanno rapporti tra di loro.

Nel 1967 presso la Scuola di Palo Alto, G. BatesonP. WatzlawickJ. Helmick BeavinDon D. Jackson, durante i loro lunghi studi sulla comunicazione e gli effetti che essa ha sul comportamento,  riassunti in “Pragmatics of Human Communication. A Study of Interactional Patterns, Pathologies, and Paradoxes”, elaborarono quelli che ancora oggi sono considerati i 5 fondamentali assiomi della comunicazione, cioè  alcune proprietà semplici della comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali.
Essi sono:

  • 1° assioma – Impossibilità di non comunicare.
    È impossibile non comunicare. In qualsiasi tipo di interazione tra persone, anche il semplice guardarsi negli occhi, si sta comunicando sempre qualche cosa all’altro soggetto.
  • 2° assioma – Livelli comunicativi di contenuto e di relazione.
    In ogni comunicazione si ha una meta comunicazione che regolamenta i rapporti tra chi sta comunicando.
  • 3° assioma – La punteggiatura della sequenza di eventi.
    Le variazioni dei flussi comunicativi all’interno di una comunicazione sono regolate dalla punteggiatura utilizzata dai soggetti che comunicano.
  • 4° assioma – Comunicazione numerica e analogica.
    Le comunicazioni possono essere di due tipi: analogiche (ad esempio le immagini, i segni) e digitali (le parole).
  • 5° assioma – Interazioni complementari e simmetriche.
    Le comunicazioni possono essere di tipo simmetrico, in cui i soggetti che comunicano sono sullo stesso piano (ad esempio due amici), e di tipo complementare, in cui i soggetti che comunicano non sono sullo stesso piano (ad esempio la mamma con il figlio).

Facendo riferimento alla comunicazione interpersonale e di gruppo con relazioni sociali ben definite e premettendo ciò che è specificato nel primo assioma si distinguono due tipi di comunicazione: la comunicazione semplice, nella quale la fonte comunica un messaggio al ricevente attraverso un canale e la comunicazione raddoppiata, nella quale la fonte comunica un messaggio al ricevente attraverso un canale ma con la differenza che in questo caso il ricevente comunica alla fonte il proprio messaggio.
La comunicazione viene considerata però conclusa in un terzo momento, identificato nel feedback, cioè il messaggio di ritorno, la risposta, che il ricevente fornisce alla fonte.
La comunicazione è dunque definibile come “la trasmissione di un messaggio da una persona o un gruppo ad un altro che comprende una dimensione emotiva, uno stato d’animo; richiede sempre l’esistenza di volontà d’interazione tra chi trasmette e chi riceve. Quest’interazione si manifesta nella trasmissione di un’altra comunicazione in senso opposto, definita come feedback”.

di Gabriella Geroldi

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