Statistiche sul consumo di droga in Italia

Nella società attuale, si accresce la preoccupazione e la riprovevolezza per l’uso di tutte le droghe. Il consumo che desta maggiore preoccupazione tra la popolazione è, innanzitutto, l’uso di eroina, seguito dalla cocaina ed infine, dalla cannabis.

Per quanto riguarda eroina e cocaina la condanna dell’uso è indiscriminato per tutte le fasce d’età, mentre la disapprovazione della cannabis diminuisce per le fasce più giovani: dal 93-92% dei 55-64enni al 61-67% di 15-24enni. In sostanza, la maggior parte dei ragazzi e circa un terzo delle ragazze non manifesta disapprovazione all’utilizzo di cannabis[1].

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Il 31,3% degli italiani fra i 15 e i 64 anni ed il 51% degli studenti (fra i 15 ed i 19 anni) ritiene “facile o piuttosto facile” reperire, velocemente, una qualsiasi droga. La sostanza ritenuta come maggiormente accessibile è la cannabis, seguita da cocaina, stimolanti, eroina e allucinogeni. È la discoteca il luogo più indicato dagli studenti in cui poter reperire con facilità tutte le sostanze. Anche la scuola è indicata dagli studenti come luogo di possibile rifornimento e di spaccio in maniera differente per le singole sostanze.

Fino a pochi anni fa il numero di soggetti segnalati alle prefetture per possesso di droghe era stimato in circa 55.000; il 73% risulta segnalato, principalmente, per possesso di cannabis[2].

Per quanto riguarda l’eroina il numero di consumatori, in costante diminuzione dal 2001, si è in generale stabilizzato. E’ stato stimato che almeno 3 abitanti su 1000, hanno assunto, in diverso modo eroina; e 1 su 1000 ne ha fatto un uso pressoché quotidiano. I numeri aumentano fra gli studenti: 4 su 1000 fanno un uso frequente di eroina, altrettanti l’hanno usata, ma non ne fanno uso quotidiano.

Occorre evidenziare che, tra gli studenti, l’ utilizzo avviene prevalentemente intorno ai 17 anni per i ragazzi e ai 16 per le ragazze. Ciò permette di ipotizzare che per una quota non irrisoria della popolazione adolescenziale l’eroina non è la “stazione finale” della tossicodipendenza, ma un’esperienza transitoria abbandonata con la maggiore età. La popolazione che ha avuto contatto con l’eroina almeno una volta nella vita, ha provato a 17 anni o meno, anche se la maggior parte ad un’età compresa fra i 18 ed i 20 anni.

Con riferimento alla cocaina, invece, un italiano su 1000 tra i 15 e i 64 anni l’usa di frequente, ma 7, che pur non la consumano ogni giorno, ne hanno fatto uso nei 30 giorni precedenti l’intervista. Analogamente all’eroina, le percentuali più elevate sussistono, fra gli studenti: 4 su 1000 ne fanno un uso frequente e 20 su 1000 ne hanno assunto, nel mese precedente; infine, 69 italiani su 1000 ne hanno fatto consumo almeno una volta[3]. I dati rilevano che alcuni soggetti hanno iniziato a 18 anni o meno e la maggior parte fra i 18 e i 21 anni, mentre gli altri più tardi. Anche per la cocaina l’uso “esplorativo” sembra, quindi, quello prevalente[4].

Si assiste, altresì, ad un incremento della cannabis, per cui all’incirca 14 italiani su 1000, compresi in una fascia di età tra i 15 e i 64 anni, la consuma di frequente; la stragrande maggioranza, ne ha consumata nell’ultimo mese, e quasi tutti l’hanno sperimentata, almeno una volta nella vita.

Pertanto, oltre un terzo della popolazione, con età compresa tra i 15 ed i 64 anni, ha fatto uso di cannabis, una o più volte, nel corso della propria vita. Una percentuale, pari al 20%, l’ha provata a 15 anni o meno; il 50%, con età compresa tra i 16 e i 20 anni, e il restante 30% dopo i 20[5].

La divulgazione dell’uso di stimolanti e allucinogeni è abbastanza stabile, ed è in continuo aumento fra gli studenti. Parte degli italiani, fra i 15 ed i 64 anni, fanno uso di amfetamine, ecstasy, GHB e altri stimolanti; altra parte minoritaria, ha usato allucinogeni una o più volte. Anche in tale ipotesi è più alta la quota di studenti che usa queste sostanze: parecchi fanno uso frequente di allucinogeni e stimolanti. La fascia di età in cui è principalmente viene fatto uso di stimolanti è compresa tra i 15 e i 24 anni: prevalentemente ragazzi e, in misura inferiore ragazze. In particolare, il consumo di allucinogeni, almeno una volta nella vita, inerisce 33 italiani ogni 1000; il 2 per 1000 ne fa un uso giornaliero[6].

Particolare allarme sociale riveste altresì, l’uso combinato di droghe: il consumo misto di una varie sostanze indica, in modo esauriente, l’analisi dei consumi di droghe. La maggior parte dei soggetti che hanno fatto uso di cocaina, l’hanno associata anche alla cannabis. I consumatori di eroina sembrano essere nettamente più “fedeli”: il 55% usa solo eroina, il 33% assume anche cannabinoidi e l’11% fa uso di eroina e altre sostanze. Tra i soggetti che hanno utilizzato cannabinoidi nell’anno (140 su 1000), 125 hanno fatto uso soltanto di cannabis, 11 l’associano alla cocaina e 4 ad altre sostanze[7].

Sul mercato si è assistito all’introduzione di una pluralità di nuove droghe sintetiche. Queste sostanze sono immesse sul mercato da nuove organizzazioni criminali usando, principalmente, Internet o, in misura minore “smart shop”, pubblicizzandole come sali da bagno, incensi, fertilizzanti, prodotti naturali, erbe mediche, e così via. Si è al cospetto di potenti molecole chimiche di sintesi vendute sotto mentite spoglie, delle quali molte volte lo stesso acquirente non conosce l’esatta composizione[8].

Molti di questi prodotti sono preparati artigianalmente in laboratori fatiscenti e a bassissima qualità igienica e immessi in commercio mediante una pubblicizzazione su siti web specializzati (che il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del DPA monitora costantemente), con pagamento mediante carta di credito e spedizione tramite corriere postale.

Il fenomeno ha diffusione mondiale anche se, per fortuna, la prevalenza d’uso di queste sostanze è ancora molto bassa in Italia. Queste molecole sono ancora poco note e poco riconoscibili dai normali laboratori; pertanto, una delle difficoltà maggiori che si incontrano è proprio quella di identificarle anticipatamente. Ciò coinvolge specialmente il lavoro degli operatori di pronto soccorso e delle unità di emergenza, a cui sono affidati, nel 90% dei casi, soggetti di età compresa dai 15 ai 55 anni, con un’età media di 35 anni.

In collaborazione con il Ministero della Salute, queste nuove droghe sintetiche sono state rese illegali provvedendo all’inserimento nelle Tabelle delle sostanze stupefacenti non soltanto delle singole molecole ma anche dei loro analoghi strutturali.

Il Sistema Nazionale di Allerta Precoce, inoltre, ha provveduto a dare, ai propri centri collaborativi e laboratori, i parametri dettagliati di riferimento, agevolando, dunque, il lavoro delle Forze dell’Ordine che hanno, in tal modo, la capacità di identificarle velocemente, sequestrarle e perseguire efficacemente gli spacciatori.

Attualmente, il Sistema di Allerta, attraverso i 171 centri collaborativi e i 66 laboratori dei RIS/LASS, ha identificato, dal 2009, oltre 370 nuove molecole, segnalandole al Ministero della Salute per inserirle nelle tabelle e diffondendo, sull’intero territorio nazionale, solleciti tempestivi, attraverso informazioni di tipo tecnico-scientifico, al fine di identificare, precisamente e tempestivamente, i segnali di intossicazione grave e agire nel modo migliore con trattamenti adeguati[9].

Tali nuove sostanze sono, spesso, utilizzate anche nei rave party illegali. Per questo, il Sistema di Allerta ha organizzato dal 2010 anche un sistema di monitoraggio della rete Internet per l’individuazione di questi eventi, segnalandoli alle Forze dell’Ordine, così, da attivare i necessari interventi preventivi[10]. Ad oggi sono stati segnalati 139 eventi; di questi il 57,5% è stato impedito o gestito dalle forze dell’ordine o dalle unità sanitarie mobili, a fini preventivi[11].

Contemporaneamente, è stata monitorata dal Sistema di Allerta anche la rete web per la prevenzione delle offerte di queste nuove droghe sintetiche: sono stati individuati complessivamente 106 siti web esclusivi per l’offerta di droghe, con server localizzati in Italia, e altre 543 pagine web che promuovevano e offrivano sostanze stupefacenti in siti non esclusivi per questa attività. Nel 67% delle fattispecie, si è giunti alla rimozione degli annunci che offrivano sostanze, nel 23% circa, alla chiusura della pagina web e nell’1,3% dei casi, alla chiusura dei siti[12].

Articolo di Linda Rago

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[1] L. FAZZI, A. SCAGLIA, Tossicodipendenze e politiche sociali in Italia, F. Angeli, Milano, 2001, pp. 23 ss.

[2] L. FAZZI, A. SCAGLIA, Tossicodipendenze e politiche sociali in Italia, op. cit., pp. 23 ss.

[3] A. CINQUEGRANA, T. BUSSOLA, Cocaina: da piacere a patologia, F.Angeli, Milano, 2007, pp. 58 ss.

[4] A. CINQUEGRANA, T. BUSSOLA, Cocaina: da piacere a patologia, op. cit., pp. 58 ss.

[5] L. FAZZI, A. SCAGLIA, Tossicodipendenze e politiche sociali in Italia, op. cit., pp. 25 ss.

[6] Ibidem.

[7] L. FAZZI, A. SCAGLIA, Tossicodipendenze e politiche sociali in Italia, op. cit., pp. 27.

[8] http://www.sapere.it/sapere/medicina-e-salute/ABC-della-salute/comportamenti-a-rischio/sostanze-stupefacenti/il-consumo-di-droga-in-Italia.html

[9] L. FAZZI, A. SCAGLIA, Tossicodipendenze e politiche sociali in Italia, op. cit., pp. 25 ss.

[10] http://www.sapere.it/sapere/medicina-e-salute/ABC-della-salute/comportamenti-a-rischio/sostanze-stupefacenti/il-consumo-di-droga-in-Italia.html

[11] Ibidem.

[12] L. FAZZI, A. SCAGLIA, Tossicodipendenze e politiche sociali in Italia, op. cit., pp. 33 ss.

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