Come misurare la soddisfazione lavorativa

Smith, Kendall e Hulin (1969) hanno costruito il Job Descriptive Index (JDI) per misurare il costrutto della job satisfaction, definita da Smith e collaboratori come “il sentimento che il lavoratore prova nei confronti del suo lavoro”. La loro concettualizzazione della soddisfazione include due sottodomini: 1) il dominio valutativo-generale-a lungo termine che riguarda la valutazione di come il lavoro corrente di una persona viene confrontato con gli altri lavori che ha svolto nella propria vita; 2) il dominio descrittivo-specifico-a breve termine, che si focalizza sulla valutazione della soddisfazione del lavoro che una persona svolge giorno per giorno. La versione finale del Job Descriptive Index comprende cinque sottodimensioni: la soddisfazione verso il lavoro, la supervisione, i collaboratori, la paga e la promozione. La coerenza interna delle scale della nuova versione va da .86 a .89 (Kinicki, McKee-Ryan, Schriesheim & Carson, 2002).

Il Job Satisfaction Survey (JSS) è un questionario messo a punto da Spector (1985), composto da 36 item che misurano nove aspetti della soddisfazione lavorativa: la paga, la promozione, supervisione, vantaggi, possibili ricompense, procedure di funzionamento, collaboratori, natura del lavoro e comunicazione. In aggiunta alla misura di queste nove sottoscale, lo strumento è stato designato per misurare tutta la soddisfazione. Ai partecipanti alla compilazione del questionario viene chiesto di dare la propria valutazione su una scala a sei punti che va da “fortemente in disaccordo” a “fortemente in accordo”. La media della coerenza interna delle scale risulta essere intorno a .70 (Spector, 1985).

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Nel 1989 Ironson et al., hanno sviluppato la Job in General Scale (JIG), un questionario formato da 18 item per la valutazione complessiva della percezione dei dipendenti nei confronti del proprio lavoro, costituendo il completamento degli aspetti specifici della valutazione della soddisfazione dei dipendenti che vengono indagati dalla Job Descriptive Index. La Job in General Scale, infatti, valuta il costrutto in maniera più completa e lungo una prospettiva temporale più ampia. La media dell’attendibilità delle scale è di .91 (Ironson et al., 1989).

Stamps (1997) ha realizzato l’Index of Work Satisfaction per la misurazione della soddisfazione lavorativa, che definisce “il grado in cui le persone apprezzano il proprio lavoro”, ritenendo che si tratti di un costrutto complesso e multidimensionale che coglie le reazioni di una persona a specifiche componenti del suo lavoro. Stamps ha fatto riferimento alla concettualizzazione di soddisfazione e insoddisfazione di Herzberg (1966), secondo cui le persone possono essere soddisfatte e insoddisfatte allo stesso tempo. Stamps, inoltre, ritiene che i fattori di insoddisfazione siano molto più fortemente legati alla gestione organizzativa o all’amministrazione del lavoro ed è molto più probabile che producano dei comportamenti come il turnover e l’assenteismo. L’Index of Work Satisfaction comprende 48 item che si trovano all’interno di sei sottoscale: autonomia, interazione, politiche organizzative, paga, stato professionale, e richieste lavorative. L’alpha delle sottoscale è buona, infatti oscilla da .69 a .90 (Taunton et al., 2004).

Una delle sei sezioni dell’Occupational Stress Indicator (OSI) di Cooper e Williams (1998) misura la soddisfazione lavorativa, composta da 22 item collocati all’interno di cinque sottoscale: 1) Soddisfazione per la carriera (SC), che rappresenta la principale componente della soddisfazione lavorativa. Si riferisce a come la persona percepisce l’avanzamento nel proprio lavoro; 2) Soddisfazione per il lavoro stesso (SJ), relativa al tipo di lavoro che una persona effettivamente svolge; 3) Soddisfazione per l’impostazione e la struttura organizzative (SS), che misura diversi aspetti strutturali rilevanti dell’organizzazione; 4) Soddisfazione per i processi organizzativi (SP), che rileva i processi interni all’organizzazione; 5) Soddisfazione per le relazioni interpersonali (SR), che si focalizza sulla qualità delle relazioni che si instaurano all’interno dell’azienda. Le risposte ad ogni item sono collocate su una scala Likert a sei punti che va da “estremamente insoddisfacente” a “estremamente soddisfacente”. La coerenza interna delle cinque sottoscale è medio-alta, infatti va da .59 a .77. L’adattamento italiano dell’OSI, ad opera di Sirigatti e Stefanile (2002), comprende le norme statistiche calcolate su un campione italiano costituito da 534 femmine con età media di 36 anni, e 319 maschi con età media di 34 anni, provenienti da varie aree geografiche con prevalenza dal centro Italia.

 

La figura professionale che misura la soddisfazione lavorativa è lo psicologo del lavoro

Igor Vitale 3295997585 – igor@igorvitale.org

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