Analisi Psicologica del Crimine: Le Bestie di Satana

Autrice: Nidja Fico

L’identificazione del gruppo Bestie di Satana è avvenuta, sostanzialmente, a seguito di due tragici fatti: l’omicidio di Mariangela Pezzotta, 27 anni, di Somma Lombardo, uccisa nella notte tra il 23 e il 24 gennaio 2004 a Golasecca, nel Varesotto, dal suo ex fidanzato Andrea Volpe con la complicità di Ballarin ( ultima compagna del Volpe), e il disseppellimento, in un bosco tra Somma Lombardo e l’aeroporto di Malpensa, di due cadaveri: l’ipotesi è che fossero due corpi di due giovani fidanzati misteriosamente scomparsi la notte del 17 gennaio 1998: Fabio Tollis, 16 anni, originario di Cologno Monzese, e Chiara Marino, 19 anni, di Corsico, entrambi amici del sunnominato Andrea Volpe. La notizia del ritrovamento dei due cadaveri apparve sui giornali il 5 giugno 2004.[1]

Il giorno seguente, 6 giugno 2004, le cronache nazionali riferivano che effettivamente i due corpi erano quelli di Fabio Tollis e Chiara Marino: l’identificazione dei resti dei due giovani, ormai ridotti a scheletri, fu possibile grazie ai documenti e ai vestiti che le vittime indossavano al momento della loro scomparsa quando, la notte del 17 gennaio, uscirono dal pub milanese Midnight con un gruppo di amici. Le cronache parlano di sacrifici umani perpetrati dalle Bestie di Satana anche se, le dinamiche omicidiarie poste in essere agli assassini farebbero pensare ad altre motivazioni.

Il 6 giugno 2004 viene reso noto l’arresto, per i suddetti delitti, di Andrea Volpe, Nicola Sapone, Pietro Guerrieri e Mario Maccione.[2]

Alcuni cronisti hanno raccontato che il gruppo Bestie di Satana aveva il suo epicentro a Varese ed era composto da tre livelli concentrici: 1) il nucleo, il livello centrale composto da una dozzina di soggetti, principalmente ragazzi di provincia con pochi soldi in tasca, ma disposti a uccidere senza farsi problemi; 2) la protezione, il livello intermedio formato da 6-7 persone che proteggevano il nucleo ed erano a conoscenza delle attività criminali praticate nel boschi di Somma Lombardo; 3) i fiancheggiatori, il livello più esterno costituito da una cerchia di persone che entravano occasionalmente, rimanendo all’oscuro delle azioni connesse ai sacrifici umani.[3]

Il gruppo avrebbe avuto una struttura regionale, ma, dalle prime investigazioni, emergerebbe la possibilità che il gruppo fosse collegato con altri gruppi nazionali.

Il capo di ogni cellula chiamato “l’Anticristo”, ha il compito di indicare modalità e luoghi del sacrificio o della messa nera, durante la quale vengono sempre consumati rapporti sessuali con una ragazza che funge da “schiava sessuale”.[4]

Andrea Volpe sarebbe stato il primo a parlare e a raccontare le attività del gruppo. Secondo la sua versione, Chiara Marino è stata uccisa <<perché assomigliava troppo alla Madonna>>. Volpe suona la chitarra, è un eroinomane, appassionato di heavy metal, si veste di nero cercando di assomigliare sempre più a Marilyn Manson, ma è anche una figura carismatica molto abile nelle procedure di reclutamento degli adolescenti.[5]

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Mario Maccione all’epoca del duplice omicidio del 1998, era minorenne, racconta la dinamica del fatto:

e lì vidi la fossa, già pronta. Non ne sapevo nulla. Volpe e Chiara avevano due pile, le agitarono verticalmente mostrandomi le pareti e il fondo. Chiara mi accoltellò al polso, la spinsi. Vidi Volpe che aveva preso Fabio da dietro, gli aveva passato il braccio intorno al collo, e con l’altra mano lo pugnalava al petto. Mi gridò: <<Prendi il martello, prendi il martello!>> corsi alla macchina, c’erano tanti sassi sulla strada. Presi il mazzuolo e colpii Fabio due volte: una alla fronte, e una – quando ero caduto- alla nuca. […] Poi riempimmo la fossa. Raccogliemmo tutte le foglie insanguinate che c’erano intorno, e le bruciammo insieme con i guanti di lattice.[6]

I delitti ascritti al gruppo Bestie di Satana, nella loro dinamica, non rientrano nelle tipologia caratteristica degli omicidi commessi a scopo rituale e/o sacrificale, come erroneamente riportato dalle cronache: la Pezzotta fu uccisa a colpi di pistola e badilate; Fabio Tollis e Chiara Marino sono stati uccisi a coltellate e a colpi di mazza; Ballarin è stato impiccato nell’intento di simulare un suicidio; Bontade è stato indotto a suicidio, dietro somministrazione di sostanze allucinogene.

Tutte queste azioni delittuose sono state commesse assai verosimilmente sotto l’influsso di sostanze psicotrope e, di fatto, in assenza di tipici simboli satanici, anche se gli assassini e le vittime condividevano una sorta di mentalità para satanica che rientra nella categoria del cosiddetto “satanismo acido”.

Gli assassini, sostanzialmente, hanno ucciso e indotto al suicidio come forma di ricatto e/o punizione allo scopo di ridurre all’asservimento i componenti del gruppo.

I vari rituali a base di cocaina, LSD, incisioni sulle braccia e assunzione di piccole quantità di sangue, celebrati in diverse occasioni dai membri del gruppo, sembrano aver avuto, assai verosimilmente, la funzione predominante di accrescere la coesione del gruppo e la sua chiusura verso il mondo esterno.[7]

[1] Del Frate C., Due cadaveri nel bosco, si riapre il giallo dei satanisti, in <<Corriere della Sera>>, 5 giugno 2004, p.19.

[2] Milani C., Il satanismo dietro la morte dei due ragazzi, in <<Avvenire>>, 6 giugno 2004; Sansa F., Il massacro delle bestie di Satana, 6 giugno 2004.

[3] Olimpio G., Chi agiva, chi copriva e le prede: i cerchi segreti delle Bestie, in <<Corriere della Sera>>, 7 giugno 2004.

[4] Gregoretti, Demoni per noia crescono a casa, in <<Gente>> 25, 2004.

[5] Id.<<Ecco chi ci ha ordinato di uccidere>>, in <<Corriere della Sera>>, 10 giugno 2004, p.20

[6] Id., <<Li abbiamo sepolti vivi. Sentivo i gemiti nella fossa>>, in <<Corriere della Sera>>, 9 giugno 2004, p.19.

[7] Calderoni, A., Sotto il segno di Satana, in <<Panorama>>, 25 (2004).

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