Come si verifica il trauma psicologico nel militare

Eccessivo riflesso di allarme ad un suono nei veterani della Guerra del golfo con DPTS

Obiettivo: L’esagerato riflesso d’allarme è noto per essere uno dei sintomi principali del disturbo post-traumatico da stress (DPTS). L’obiettivo di questo studio era di valutare l’entità del riflesso acustico esagerato nei veterani della Guerra del Golfo con DPTS.

Metodo: Il battito delle palpebre nel riflesso d’allarme è stato misurato in risposta a sei blocchi di raffiche pseudorandomiche da 40-msec di rumore bianco di intensità variabile (90,96,102,108, e 114 db) in 10 veterani della Guerra del Golfo con DPTS, 7 veterani della Guerra del Golfo senza DPTS, e 15 soggetti civili senza DPTS.

Risultati: L’intensità del primo riflesso di allarme, così come l’intensità dei riflessi di allarme in media tra i blocchi dei test, è risultata significativamente maggiore nei veterani della Guerra del Golfo con DPTS rispetto ai gruppi di confronto di veterani e di civili.

Conclusioni: In linea con alcuni studi clinici che indagano l’esagerato riflesso di allarme nei veterani del Vietnam con DPTS, questa indagine costituisce una prova degli esagerati riflessi di allarme in questo disturbo. Gli studi preclinici di sensibilizzazione al riflesso di allarme suggeriscono che i livelli più elevati di riflessi di allarme visti nei soggetti con DPTS possono riflettere una sensibilizzazione alla risposta di paura/allarme creato dallo stress da traumi da combattimento .[1]

Studi di psicopatologia su traumi straordinari possono essere fatti risalire a più 200 anni fa. Tuttavia, fu solo nel 1980 (DSM-III-R) che il disturbo post-traumatico da stress (DPTS), caratterizzato da sintomi di esperienza rivissuta, evitamento, ed eccitabilità, è stato ufficialmente delineato come una diagnosi clinica nella categoria dei disturbi d’ansia. Una serie di eventi catastrofici che si trovano al di fuori della gamma delle solite esperienze umane e che sarebbero notevolmente stressanti per chiunque, per cui incidenti veicolari, calamità naturali, stupri e guerre, possono causare DPTS.

Anche se un delineamento iniziale e una continua caratterizzazione di DPTS rappresentano un grande progresso, i criteri diagnostici continuano ad accentuare i fattori che dipendono principalmente dall’auto-segnalazione del paziente. DSM-III-R e DSM-IV comprendono esagerati riflessi di allarme come una caratteristica diagnostica del DPTS. La presenza di un’alterazione psicofisiologica, come ad esempio il riflesso di allarme esagerato, accompagnato da un disturbo mentale, ha fornito l’opportunità per ottenere dati che sono più “oggettivi” e più facilmente quantificabili rispetto ai dati self-report.

Poiché il riflesso acustico di allarme è un fenomeno cerebro-mediato che può essere affidabilmente e precisamente misurato e poiché l’esagerato riflesso di allarme è un sinonimo clinico specifico del DPTS, si è pensato di utilizzarlo come indice della disfunzione cerebrale in DPTS. Infatti, cinque studi pubblicati hanno esaminato il battito delle palpebre negli essere umani traumatizzati con DPTS. Questi studi hanno riportato risultati contrastanti circa il fatto che il riflesso sia o no anormale in DPTS.

In uno studio su sei bambini traumatizzati con DPTS, Ornitz e Pynoos hanno osservato disregolazione persistente e un’ampiezza diminuente del riflesso fino a 21 mesi dopo il trauma. Il loro studio ha dimostrato che il trauma può avere effetti di lunga durata sul riflesso, ma non è riuscito a dimostrare l’esagerazione del riflesso di allarme. Ross e al. hanno valutato il riflesso di allarme in veterani traumatizzati del Vietnam con DPTS. Gli autori hanno messo in discussione se il DPTS potesse comportare una ridotta capacità di inibire il riflesso dopo una presentazione ripetuta ad uno stimolo neutrale. Hanno riferito che i soggetti con DPTS si erano abituati normalmente a stimoli neutri. È stata misurata la frequenza della frequenza della risposta del battito, piuttosto che l’ampiezza della risposta del riflesso. Pertanto è possibile che, sebbene i soggetti con DPTS fossero abituati normalmente, possedessero un esagerato riflesso di allarme. Esperimenti neurofisiologici forniscono la prova che l’assuefazione (un processo a scalare) e la sensibilizzazione (un processo decrementale) hanno substrati neuronali separati e distinti; pertanto, la normale assuefazione non esclude la sensibilizzazione patologica o aumentati riflessi di allarme.

Butler et al. hanno trovato una maggiore ampiezza del riflesso acustico in risposta a livelli moderati di stimoli di allarme in un sottogruppo di veterani del Vietnam con DPTS rispetto ai soggetti di controllo. Non hanno trovato una risposta anomala agli stimoli d’allarme alti o bassi, o un’anomala assuefazione del riflesso di allarme. Inoltre, il 35% dei pazienti furono eliminati dall’analisi perché erano considerati “non corrispondenti”. Il criterio con cui i soggetti sono stati considerati “non corrispondenti” è degno di nota perché soggetti con risposte d’allarme sostanziali furono rimossi. L’incorporazione nello studio dei dati di tali soggetti avrebbe potuto portare ad un esito significativamente differente.

Shalev et al. hanno esaminato il riflesso di allarme acustico in veterani israeliani con DPTS cronico e non sono riusciti a trovare le prove di un’esagerata risposta di allarme. Tuttavia, 12 su 14 pazienti con DPTS partecipanti a quello studio sono stati testati mentre stavano assumendo farmaci psicoattivi, il che rende i risultati difficili da interpretare. Infine, Orr e al. hanno misurato l’ampiezza della componente muscolare corrispondente al battito delle palpebre delle risposte di allarme per i toni da 500 msec in veterani del Vietnam con DPTS, veterani del Vietnam senza DPTS, e soggetti civili di confronto. Hanno trovato che la risposta di allarme è significativamente più grande nei veterani con DPTS rispetto ai gruppi di confronto dei combattenti e dei civili.

Nel loro insieme gli studi precedentemente citati suggeriscono che vi è qualche evidenza per una maggiore risposta di allarme nel DPTS. Tuttavia, in questo momento non ci sono dati sufficienti per trarre conclusioni sulla natura della fisiopatologia del DPTS, come misurato dalla risposta di allarme, da una popolazione campione all’altra.

“Nel nostro recente studio longitudinale dei veterani della Guerra del Golfo, abbiamo scoperto che l’esagerata risposta di allarme è stata uno dei primi sintomi più comuni e persistenti ad essere riportato. Il presente studio ha esaminato il riflesso di allarme acustico nei veterani della Guerra del Golfo con DPTS. Lo studio dei veterani della Guerra del Golfo, al contrario dei veterani israeliani o del Vietnam, offre potenzialmente numerosi vantaggi nella comprensione della natura della risposta di allarme nel DPTS: 1) la natura recente del trauma della guerra dovrebbe ridurre al minimo la probabilità che questioni come la cronicità e successivi eventi traumatici (ad esempio più guerre) possono confondere l’interpretazione dei dati; 2) vi è un rischio minore che i disturbi psichiatrici e l’abuso di sostanze concomitanti possano influenzare in modo significativo le risposte di allarme, e 3) il fatto che i veterani della Guerra del Golfo rappresentano un gruppo di età più giovane; tutto ciò può aumentare il potenziale per misurare il grado di risposta di allarme in seguito a DPTS”.[2]

 

Metodo

Dieci maschi veterani della Guerra del Golfo con DPTS, otto soggetti del gruppo di controllo “combattenti” e 15 soggetti del gruppo di controllo di “soggetti civili” sono stati reclutati per la partecipazione allo studio. Un soggetto di controllo combattente aveva praticamente nessun battito delle palpebre ed è stato escluso dall’analisi. I soggetti con DPTS sono stati reclutati dal nostro ambulatorio predisposto a misurare i livelli di DPTS. Ogni soggetto con DPTS rispondeva ai criteri per il DPTS secondo la Structured Clinical Interview del DSM-III-R. Due dei 10 pazienti con DPTS avevano una storia di dipendenza da alcol. I soggetti del gruppo di controllo “combattenti” erano membri della stessa unità militare come i pazienti affetti da DPTS e sono stati reclutati per le risposte agli avvisi presso i centri di riserva. I soggetti del gruppo di controllo “soggetti civili” sono stati reclutati attraverso le risposte alle pubblicità della Divisione Studi Biologici del Centro Nazionale per il Disturbo Post-Traumatico da Stress.

La componente di ammiccamento del riflesso di allarme è stato registrato. L’elettromiografia del muscolo orbicolare dell’occhio (EMG) è stata registrata con due elettrodi a disco (argento/cloruro d’argento) posti 1 cm sotto l’occhio sinistro.

Lo stimolo acustico era uno scoppio di 40 msec di rumore bianco con un tempo di crescita quasi istantaneo, presentato bianularmente attraverso delle cuffie. Set di stimoli acustici sono stati calibrati con un fonometro a cinque intensità: 90, 96, 102,108, e 114 dB (A). Questi stimoli sono stati inviati a soggetti su uno sfondo di 75 dB (A) rumore bianco. Il suono è stato calibrato per mezzo di un accoppiatore 6 cc in un orecchio artificiale e rumore continuo.

Le sessioni di registrazione iniziavano 180 secondi dopo l’inizio del rumore di fondo con un impulso d’allarme iniziale (102 dB) che è stato analizzato separatamente, seguito da cinque blocchi di stimoli acustici. Ogni blocco era composto da cinque intensità presentare in un ordine pseudorandomico ogni 18-22 secondi.

Sono state respinte le prove con EMG instabile durante i primi 20 msec o con un mancato raggiungimento di picco nei 95 msec di latenza di insorgenza. Molte poche prove sono state respinte, e non c’è stata alcuna differenza significativa nei rifiuti tra i gruppi.

È stata condotta un’analisi a tre vie della varianza (ANOVA) dei gruppi (DPTS, gruppo di controllo di soggetti militari e gruppo di controllo di soggetti civili) tra fattori e blocco (da 2 a 5 e l’intensità di 90, 96, 102, 108 e 114 dB) come fattori ripetuti. Inoltre, un’analisi ad una via della varianza (ANOVA) è stata effettuata sul gruppo dei dati del primo impulso d’allarme.

 

Risultato

L’ampiezza del riflesso oculare era maggiore nei veterani della “Desert Storm” con DPTS rispetto ai gruppi di controllo.

 

Discussione

Lo studio descritto in precedenza esamina la risposta di allarme nei veterani della Guerra del Golfo con DPTS.

Si è notato che l’ampiezza del riflesso è maggiore rispetto ai gruppi di confronto composti da soggetti civili e combattenti senza DPTS.

La differenza che intercorre tra i soggetti affetti da DPTS e gli altri gruppi sottoposti allo studio non è dovuta ad un deficit di assuefazione all’allarme. L’assuefazione al riflesso di allarme nei pazienti con DPTS combacia con quella dei gruppi di confronto.

La risposta di allarme allo stimolo iniziale è significativamente elevato.

Sono state vagliate diverse ipotesi riguardo le esagerate risposte di allarme viste nei pazienti con DPTS.

La prima ipotesi fatta riguardava le situazioni sperimentali: producevano livelli elevati di ansia nei pazienti con DPTS che, a loro volta, producevano generalmente grandezze elevate di allarme nei pazienti con DPTS.

Questa risposta esagerata, unita alla possibilità che gli stimoli d’allarme forti suscitassero il ricordo di situazioni di combattimento, potrebbe spiegare il rialzo persistente delle risposte di allarme per tutto il test.

Tuttavia, non essendo gli stimoli acustici legati alla guerra (stimoli incondizionati); i soggetti con DPTS negavano che i suoni fossero reminiscenti di esperienze di guerra in qualsiasi modo. È improbabile, quindi, che l’aumento del riflesso di allarme rappresenti un effetto di paura potenziata (condizionata).

La seconda ipotesi descrive la maggior ampiezza delle risposte di allarme nei pazienti con DPTS che riflette una sensibilizzazione persistente del riflesso.

Studi preclinici effettuati su topi hanno mostrato che un’elevazione acuta del riflesso di allarme è prodotto da, e persiste dopo, una scossa alla zampa. Questo effetto chiamato “shock di sensibilizzazione” può derivare dall’attivazione dell’amigdala e potrebbe rappresentare un modello per l’aumento delle risposte da allarme visto nei pazienti con DPTS. Esagerate risposte di allarme in questo studio potrebbero essere un riflesso di una sensibilizzazione prodotta dal trauma di Guerra nei veterani con DPTS.

Poiché gli studi preclinici dimostrano che nell’amigdala, la noradrenalina è associata allo shock di sensibilizzazione del riflesso di allarme, è possibile che un’accresciuta risposta incondizionata al livello dell’amigdala potrebbe produrre l’aumento del riflesso di allarme visto nei pazienti con DPTS.

È possibile che un’alterazione nella reattività neuronale nella sezione presinaptica noradrenergica che si ritiene esista nei pazienti affetti da DPTS, possa essere responsabile per un aumento di allarme notato in questo studio.

La risposta di allarme maggiore potrebbe essere mediata da azioni nell’amigdala o anche attraverso i potenziali somatosensoriali evocati avviati a livello del viso.

Due dei soggetti con DPTS che sono stati sottoposti a questo studio hanno avuto anche una storia di dipendenza da alcol. Anche se l’eliminazione dell’alcol nei ratti ha dimostrato di aumentare l’allarme, questo comporta un improbabile risultato. Infatti una nuova analisi dei dati, escludendo questi due soggetti, ha dato gli stessi risultati.

Questo studio ha associato la risposta di allarme con l’interazione con farmaci e si è potuto notare che le benzodiazepine e gli antidepressivi potevano avere un potente effetto soppressivo sul riflesso di allarme; pertanto, è possibile che una sensibilizzazione della risposta di allarme che poteva essersi verificata, era significativamente inibita.

In conclusione da questo studio si è potuto notare che un’elevata ed eccesiva risposta di allarme può esistere in veterani con DPTS di diverse epoche di guerra.

[1] Charles A. Morgan, Christian Grillon, Dennis Charney, articolo dell’American Journal of Psychiatry, Febbraio 1996

[2] Charles A. Morgan, Christian Grillon, Dennis Charney, articolo in American Journal of Psychiatry, Febbraio 1996.

Articolo di Silvia Bartolomucci

Corsi Gratis in Psicologia

 

Scrivi a Igor Vitale