Che cos’è la sorpresa: definizione in psicologia

Articolo di Katsiaryna Valko

Per Ekman, la sorpresa può essere scatenata solo da un evento improvviso e inaspettato per la persona, la quale non ha tempo per gestire questa situazione, la causa di ciò è la brevità di un’emozione che si verifica nell’arco di frammenti di secondi. Soltanto dopo i primi momenti di smarrimento, il soggetto si rende conto dell’accaduto e quindi si adegua a tale avvenimento, dopodiché subentrano emozioni più congrue come ad esempio rabbia, disgusto, paura o altre. Alcuni studiosi delle emozioni non ritengono la sorpresa un’emozione poiché essa sembra essere neutrale. A questa opinione si oppone Ekman, per il quale la sorpresa costituisce per la maggior parte delle persone un’emozione[1].

Lo studioso spiega la differenza tra la sorpresa e lo spavento e i motivi per cui quest’ultimo non è un’emozione: (te lo leggo in faccia p.158)

  • Nell’espressione di spavento gli occhi sono fortemente chiusi, le labbra sono forzatamente chiuse e si nota un abbassamento delle sopracciglia, mentre nella sorpresa gli occhi sono ben aperti come pure la bocca, le sopracciglia sono sollevate.
  • Le tempistiche sono diverse perché nello spavento sono più contratte: infatti appaiono in un quarto di secondo e spariscono in mezzo secondo. La sorpresa invece si manifesta, come abbiamo già detto, nell’arco di alcuni secondi.
  • Un soggetto può provare spavento anche se sa quello che sta per accadere, ma perché si abbia una reazione di sorpresa è necessario che l’evento debba essere assolutamente inaspettato.
  • La reazione di spavento non può essere inibita, tuttalpiù possiamo osservare una riduzione dell’importanza della reazione.

La conclusione di Ekman è che lo spavento è un riflesso fisico piuttosto che un’emozione.

[1]Ekman, P., Friesen, W. V. & Simons, R. C. 1985. “Is the startle reaction an emotion?.” Journal of Personality and Social Psychology, 49(5): 1416-26.

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