La Personalità secondo Albert Bandura e le teorie sociocognitive

Articolo di Susy D’Onofrio

Le teorie sociocognitive dette anche dell’apprendimento sociale si pongono l’obiettivo di prevedere il comportamento delle persone, quantificato in stime oggettive. Tali teorie pongono la base su tre concetti fondamentali: alla base della personalità vi sono i costrutti cognitivi; questi costrutti si sviluppano e si modificano grazie all’apprendimento nell’ambiente sociale; questi costrutti sono specifici di determinate situazioni. Secondo tali teorie, il comportamento di una persona è data dall’interazione fra la situazione ambientale specifica e i costrutti cognitivi (aspettative, scopi e valori) acquisiti dall’ambiente mediante l’osservazione e i rinforzi. Tra i maggiori esponenti di tale filone troviamo Albert Bandura.  Questi poneva grande rilievo sui processi e sulle strutture cognitive, considerate come ciò che modula l’esperienza e regola la condotta assicurando unità e coerenza al funzionamento dell’individuo.

 

La personalità, in larga parte, si identifica con l’insieme di strutture psichiche che provvedono alla regolazione della condotta, in conformità con gli standard fatti propri dell’individuo. (…) La persona osserva, valuta, si dà obbiettivi, si rappresenta le diverse possibilità del loro conseguimento, anticipa le conseguenze del loro raggiungimento, reagisce alle condotte che vengono poste in atto, in relazione a come esse soddisfano certi criteri o aspettative e come risultano coerenti con un determinato piano volto al perseguimento di certi fini, al mantenimento di una certa concezione di sé, alla difesa di un certo equilibrio. (…) Sono sostanzialmente processi e strutture cognitive che regolano il nostro agire nelle diverse situazioni, che selezionano le informazioni rilevanti dell’ambiente, che portano al suo riconoscimento e che determinano le reazioni plausibili tra quelle accessibili, sulla base di aspettative e previsioni in larga misura derivate da quanto interiorizzato delle precedenti esperienze. (Caprara 1999, 450-451)

Bandura riteneva importante quanto un individuo riuscisse ad apprendere, soprattutto con l’imitazione, dal contesto ambientale in cui si trova. L’individuo apprende dall’ambiente e agisce sull’ambiente:

Bandura (1986) ha descritto l’interazione fra variabili interne (cognitive) ed esterne (ambientali) col termine determinismo reciproco: la persona agisce sull’ambiente e l’ambiente sulla persona, in un continuo processo che si protrae per tutto l’arco dell’esistenza. Quindi, la personalità non è mai fissata in modo definitivo. (Gray 1997, 718)

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