le cose cambiano psicologia

Le cose cambiano (e non puoi fermarlo)

Articolo di Olga Pagano

Alla scoperta del cambiamento

Le cose cambiano. Il caffè si raffredda, le banane acerbe maturano, la camicia stirata e pulita ora è sporca e stropicciata. Nessuno di noi è quello di una volta, invecchiamo, perdiamo i capelli, cambiamo ogni cellula del nostro corpo. Eppure c’è un senso importante in cui siamo sempre noi e la camicia indossata sia sempre quella.

Come descrive il filosofo Achille Virzi (1) nelle scene quotidiano, e di quello che chiamiamo “cambiamento”, vivendolo tutti in modo svariato, nella soggettività delle percezioni, attraverso un ampia gamma di sfumature emotive, elaborando riflessioni più o meno profonde del significato con le parole di tutti i giorni.

Nonostante la vasta fama del concetto, arrivare a comprendere e definire la natura ed i significati del cambiamento rappresenta per l’uomo da sempre un ‘ardua sfida.

Da sempre infatti il cambiamento ruota su due assi incrociati: la paura del nuovo ed il coraggio di esplorarlo. La psiche universale dell’essere umano scandisce il tempo della sua evoluzione come un pendolo oscillante tra due archetipi (2) fondamentali:
1) La paura dell’ignoto;
2) L’eroismo di scoprire cosa ci fosse al di là delle “Colonne d’Ercole di ogni situazione” – uscire dalle caverne, esplorare territori, costruire le civiltà.

Del resto, a tal proposito, Tucidide storico dell’antichità affermava che oltre quel limite le navi correvano il forte rischio di cadere giù dall’orlo del mondo così nessuno osava avventurarsi.

Cristoforo Colombo partì alla volta del mondo nuovo rompendo ogni indugio ed incarnando l’archetipo dell’eroe.

 

Oggi sono cambiati anche questi archetipi perchè il tempo è in continua evoluzione e noi con loro.
Resta immutata la continua ansia dell’incertezza esistenziale in ognuno di noi, che ne siamo coscienti no.

“Niente è sicuro, neanche il peggio” afferma Edgar Morin.

Durante gli interventi della “gestione del cambiamento” le aspettative più frequenti dei partecipati come alcune delle domande alle quali è dedicato il libro “Psicologia del Cambiamento”

1) Qual è il giusto approccio al cambiamento?
2) Come trarre il positivo dagli eventi?
3) Come allenarsi nella palestra della vita?
4) Quando ci troviamo ad affrontare un cambiamento come uscirne bene?
5) Come autovalutare le personali modalità di approccio ai cambiamenti?
6) Come “rivisitare” il passato senza rimanervi imprigionati?
7) Come interpretare i cambiamenti?
8) Le favole e le metafore come possono essere applicate nella vita reale?
9) Qual è il valore del cambiamento?

L’obiettivo comune è di riuscire a sviluppare nell’essere umano una consapevolezza di come poter governare con efficacia i cambiamenti della vita, attraverso il recupero dell’autentica matrice dei significati legati al concetto di cambiamento.

A volte infatti le parole vengono svuotate dei loro contenuti vitali e mummificate attraverso quel processo di banalizzazione dei termini che attualmente caratterizza il nostro contesto socioculturale.

Pertanto l’invito è quello di considerare gli argomenti e gli stimoli presenti nel suddetto libro come uno scoglio dal quale la riflessione personale possa tuffarsi in un limpido mare di intuizioni ed esplorare i fondali dei possibili significati.

Scopriremo così che la “mission impossible” di ogni tipo di cambiamento diventa quella di trovare dei punti fermi a cui ancorare le nostre certezze, comprendere come affrontare il rafting nel torrente dell’esistenza senza farsi travolgere dalla piena del fiume degli eventi e delle emozioni.

Il paradosso quotidiano del cambiamento consiste nel cercare la consistenza dell’inconsistenza, la solidità nella fluidità, l’identità personale e la mutevolezza delle nostre diverse età anagrafiche e mentali.

Ci sono altre domande sulle quali ragionare o far divertire la fantasia:

  • Viviamo la vita o sopravviviamo ai cambiamenti?
  • Se l’attimo è fuggente come possiamo coglierlo?
  • Quali sono le differenze, in termini di vissuti e risorse, tra un cambiamento desiderato ed un cambiamento imposto/subito?
  • se nessuno è mai tornato dall’Aldilà per raccontarci come è andato il viaggio come possiamo attrezzarci nell’Aldilà per affrontarlo in modo opportuno quando sarà il nostro momento?

Alcuni quesiti resteranno sicuramente senza risposta. Tuttavia il fascino dei cambiamenti e della Storia, intesa come “l’inaspettato che arriva” (Erodoto) consiste proprio in questo non sapere.

Nell’immenso mondo del cambiamento è dunque tutto imprevisto. Ognuno di noi è chiamato ad essere timoniere che governa il veliero della propria vita, in un oceano di cambiamento e di trasformazioni.

Per gestire i cambiamenti in modo soddisfacente, così come del resto per vivere, sono necessarie le passioni.

Le passioni che viviamo sia nella vita sentimentale che in quella professionale sono i venti che ci guidano nel tranquillo porto della saggezza.

Occorre però avere chiara la rotta da seguire, uno stile di vita intelligente, essere pronti e bravi nel recuperare le derive, i momenti di crisi ed evitare quei pericolosi naufragi, malesseri e patologie o il ritrovarsi in secca, fasi di stallo prolungato.

Presa in mano la propria della vita, ci resta solo salpare, prendere il largo e godersi il gioco dei colori di albe e tramonti sulla linea infinita dell’orizzonte, la fresca brezza marina, gli spruzzi d’acqua ed il volo degli albatros sospinti dal vento sullo sfondo di nuvole infuocate.

Una famosa canzone di una altrettanto popolare cantante citava “come si cambia per non morire”, quindi una necessità….o un adattamento “come si cambia per amore” o un opportunità “come si cambia per ricominciare”.

Potremmo fare un esempio pratico di cambiamento per necessità: la crisalide cambia per non morire;
o un cambiamento per adattamento può essere lo spontaneo sacrificio di due individui che diventano genitori cambiando le loro abitudini e le loro individuali priorità per amore dei propri figli; quando invece una persona cambia la propria situazione perché stanca e vuole rimettersi in gioco in nuove situazioni cambia per ricominciare: cambiamento come opportunità.

Secondo la legge dell’Entropia Universale “nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma”. Ogni tipo di cambiamento comporta una sorta di crisi. Il termine crisi deriva dal greco “Krisis” che significa “trasformazione” ma anche “separazione, scelta giudizio”.

Il cambiamento dall’adolescenza all’età adulta è caratterizzata dallo sviluppo della capacità di scelta e di giudizio.

La scomparsa di un nostro caro è un definitivo cambiamento vissuta dall’essere umano quasi come un’amputazione di una parte della nostra anima.

Ma anche prendere una decisione positiva o negativa che sia per noi è un cambiamento che ci dirige inevitabilmente verso altri comportamenti o altri schemi.

In origine il termine crisi era inteso solo come i cambiamenti che avvengono in natura, mentre oggi sono associati ad una condizione psicologica e per lo più negativa.

In realtà sarebbe bene recuperare il senso originale del significato “Tutto cambia” o “nulla è definitivo”.

La natura stessa della vita è una delle caratteristiche più distintive del cambiamento, così come lo è un evento od una situazione nuova che prima era a noi sconosciuto.

Il cambiamento può essere dunque distinto in:

Parlare di cambiamento come evoluzione vuol dire prendere in considerazione cambiamenti che accadono all’interno di uno stesso modello di riferimento come può essere la specie umana e alla sua continua evoluzione.

Di evoluzione si parla anche sotto la sfera della tecnologica ad esempio nella comunicazione, proviamo ad immaginare come comunichiamo oggi attraverso un fax od una mail rispetto a milioni di anni fa o anche solo ad un secolo o ad una cinquantina di anni fa.

Come sosteneva il famoso epistemologo Thomas Khun, per paradigma conoscitivo intendeva l’insieme delle coordinate interpretative di una data realtà storica, la “mappa di un territorio” scientifico tecnologico , culturale di un epoca e/o di uno specifico contesto sociale che impattano nelle psicologie, nelle emozioni e
nei vissuti sociali delle persone.

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