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Facial Action Coding System: l’analisi scientifica delle microespressioni facciali

Articolo di Alessandra Errichiello

Le tecniche che si concentrano sul volto quale elemento predominante nell’espressione delle emozioni, si suddividono in studi sul giudizio e studi di misurazione.

 

I primi riguardano le informazioni veicolate dalle espressioni facciali, quindi le emozioni che ne possono derivare e come i tratti di personalità vengono espressi dalla mimica facciale. Mentre gli studi sulla misurazione si concentrano prevalentemente sulla rilevazione dei movimenti, ossia sugli aspetti prettamente osservabili, che non prendono in considerazione il significato di quanto si vuole esprimere. Tali metodi si differenziano dai primi in quanto sono meramente descrittivi.

L’indirizzo di tali studi si suddividono a loro volta in due ulteriori filoni di studi:  quelli basati sulla riflessione teorica e quelli fondati sull’anatomia muscolare del volto. I primi studi si basano sull’identificazione dei movimenti facciali,associati ad emozioni fondamentali (definite anche universali) ed a questa categoria appartengono i seguenti strumenti di misurazione: il “Facial Affect Scoring Technique” (FAST) di Ekman, Friesen e Tomkins, il “Maximally Descriptive Facial Movement Coding System (M.A.X.) di Izard e il “System for Identifying Affect Expression by Holistic Judgment” (AFFEX) di Izard e Dougherty.

Il MAX e l’AFFEX si focalizzano su un paradigma teorico di un gruppo limitato di espressioni prodotte dal volto umano. Il MAX, ad esempio, si concentra su tutti quei movimenti facciali che risultano essere “approssimativamente” descrittivi di nove emozioni specificamente umane. I due sistemi stabiliscono a priori le configurazioni facciali, identificandole in categorie, creando una sorta di “espressione tipo” per ogni emozione, non facendo distinzione tra i pattern organizzati di una singola espressione emozionale e le attività muscolari che possono essere co-presenti in modo momentaneo.

Riguardo al secondo filone di studi , l’elettromiografia rappresenta il metodo più oggettivo di misurazione, in quanto comporta  l’applicazione di elettrodi sulla superficie dei muscoli coinvolti nei movimenti facciali.

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