Immigrazione: psicologia, legislazione e comunicazione di massa

Articolo di Alessandra Boncoraglio

Il tema che ho trattato  nella mia tesi è l’Immigrazione come fenomeno in continua crescita, che negli ultimi anni viene percepito come una minaccia piuttosto che come una risorsa, infatti molti cittadini comunitari sono convinti di non poter più accogliere immigrati, anche se regolari, questo è un chiaro segno di “sindrome da invasione” che si è ormai diffusa un po’ in tutta Europa.

Il rapporto con lo straniero se per alcuni può essere motivo di ricerca e curiosità per altri genera invece senso di smarrimento e chiusura che spesso sfocia in pregiudizi o in razzismo.

 

Nella mia tesi ho affrontato in maniera specifica il tema dell’immigrazione con riferimento all’Italia e alla Spagna da un punto di vista storico e legislativo, analizzando l’impatto che il fenomeno ha avuto in questi due Paesi.

Dobbiamo ricordare che l’Italia è stata per lungo tempo Paese di emigrazione; e sin dai primi anni 2000 è tornata ad esserlo, registrando attualmente il numero più elevato di partenze in una panoramica europea. Solo dagli anni Settanta l’Italia inizia ad essere Paese di immigrazione, con flussi provenienti in una prima fase, da Paesi europei e successivamente agli anni Novanta ha visto nuove ondate provenienti dalla Cina, Albania, Africa del nord e Paesi dell’est. Mentre la Spagna diviene Paese di immigrazione soltanto dieci anni dopo l’Italia, ovvero a metà degli anni Ottanta, con dei primi flussi di immigrati provenienti dall’America latina, sicuramente per una questione di lingua, dall’Europa e soltanto un 10% dal nord Africa; mentre dai primi anni 2000 si sono incrementati molto di più i flussi provenienti dal Marocco, molto probabilmente a causa della vicinanza geografica; gli sbarchi sempre più numerosi hanno fatto si che nel 2005 la Spagna stipulasse accordi bilaterali col Marocco per impedire gli arrivi di altri immigrati, un pò come gli accordi che prese l’Italia con la Libia tra il 2009 e il 2010 cessati con la caduta di Gheddafi.

Successivamente mi sono soffermata su quanto i Mass media riescano ad influenzare l’opinione pubblica riguardo il fenomeno dell’immigrazione, ed effettivamente ho riscontrato che i media esercitano un potere quasi manipolatore sui cittadini, alimentando o addirittura generando sentimenti di allarmismo, ostilità, xenofobia islamofobia…Il dibattito sull’Islam è entrato nel dibattito pubblico italiano dopo le vicende degli ultimi anni, e hanno fatto si che si sviluppassero per la prima volta in Italia discussioni riguardanti confronti di religioni, in particolar modo sulla religione musulmana che spesso viene confusa con l’allarme terroristico che è il vero problema imminente mondiale. Questo per dimostrare che i Media contribuiscono in buona parte nella costruzione di una immagine negativa e deviante dell’immigrato.

In Spagna invece l’immigrazione ha delle caratteristiche che la rendono unica in Europa, se per l’Italia l’immigrazione rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale, per la Spagna è una risorsa economica e lavorativa, risulta essere il Paese più tollerante ed aperto, probabilmente anche perché è da poco uscita da una dittatura. Questo differ3eente approccio all’immigrazione tra Spagna e Italia lo si riflette anche nella legislazione, analizzando storicamente la legislazione spagnola in materia di immigrazione, fino al più recente aggiornamento della Legge Organica, ho constatato che contrasta l’ingresso illegale di immigrati sul territorio spagnolo attraverso sanzioni amministrative piuttosto che penali, come invece accade in Italia.

Facendo un confronto dei dati ricavati da diverse fonti, riguardante la percentuale di immigrati presenti nei due Paesi in rapporto al totale della loro popolazione, ho verificato che in Spagna esiste una percentuale di immigrati pari al 12% sul totale della popolazione mentre in Italia è soltanto del 9,4% ed è inferiore rispetto anche a Francia , Germania, Regno Unito, Austria, Svezia e gran parte dei Paesi occidentali. Nonostante ciò però, in Italia abbiamo una percezione dell’immigrazione superiore rispetto alla reale entità e quantità del fenomeno.

Per concludere la mia tesi ho voluto dimostrare che la percezione dell’immigrazione come pericolo o come una minaccia, in realtà è soltanto un limite creato dalla nostra mente, in realtà l’immigrazione è un fenomeno da sempre esistito, antico quanto l’esistenza stessa dell’uomo e non ha mai causato catastrofi, al contrario ha ampliato i nostri confini geografici e culturali. Negli ultimi anni Spagna e Italia tornano ad essere due Paesi di emigrazione, addirittura registrano un numero di emigrati superiore al numero di immigrati, ciò conferma che politiche di chiusura dei confini danneggerebbero in primis un Paese come il nostro, in cui si avverte fortemente la necessità di accoglienza da parte di altri Paesi.

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