Le perversioni sessuali nei crimini satanici

Autrice: Nidja Fico

I crimini legati al satanismo riguardano i reati commessi da giovani o da adulti criminali.

Nella pratica, non sono diversi da altri comportamenti illegali, in quanto l’unica distinzione sta nel fatto che chi li compie fa riferimento a un sistema di credenze distruttive, legate a una conoscenza occulta.

La credenza religiosa di un individuo può influenzare il modo in cui il crimine viene eseguito e può far in modo che la persona giustifichi a se stessa e al gruppo l’atto criminale, facendo riferimento al credo religioso.

Ciò che distingue il crimine satanico da altri reati non è il crimine in sé, ma il pensiero occulto di chi lo commette.

Il fatto che il colpevole del crimine si dedichi ai poteri magici e al satanismo rende il semplice vandalismo un vandalismo antireligioso, lo stupro uno stupro ritualistico, l’omicidio un sacrificio.

I costrutti teorici di base, che vengono utilizzati per interpretare i crimini commessi dai capi carismatici ai danni degli adepti o di altre persone esterne alla setta, sono quelli utilizzati dalle Scienze criminologiche nell’ambito dei reati, degli abusi e delle organizzazioni criminali.

perversioni-sessuali

I crimini più comuni commessi dalle sette sataniche sono:

  • Violenza carnale;
  • Circonvenzione di incapace;
  • Incapacitazione;
  • Violazione di sepolcro e vilipendio di cadavere;
  • Maltrattamenti;
  • Lesioni;
  • Furti più o meno sacrileghi;
  • Tortura e uccisione di animali;
  • Tortura e uccisione di persone;
  • Profanazione di chiese;
  • Necrofilia[1]
  • Uso di sostanze stupefacenti.

 

Arona e Panizza [2]  suddividono la <<criminalità satanica>> presente in Italia in tre tipologie:

  • Satanismo sacrilego: in questa categoria rientrano tutti gli episodi di microcriminalità sacrilega e cimiteriale, che va dai furti, ostie e reliquie, alla violazione di tombe e cimiteri.
  • Sospetti crimini rituali: questa categoria comprende episodi criminosi gravi, quali violenze sessuali rituali e omicidi sacrificali. In questa categoria rientrano anche i crimini rituali commessi dallo psicopatico pseudosatanista, un soggetto che, di fatto, non appartiene alla setta, ma che si ispira al satanismo per commettere i suoi crimini: diversi assassini seriali fanno parte di questa categoria.
  • Delitti satanici: si tratta di episodi di violenza nei quali Satana viene invocato come alibi o pretesto, o anche come scatenante, da un assassino che è convinto di essere posseduto dal demonio. Generalmente la persona è affetta da una grave psicopatologia come il delirio allucinatorio o la psicosi. In questi casi è possibile parlare di demonopatia, uno stato psichico in cui l’ammalato sente di essere contemporaneamente due esseri, due modi di sentire e di vivere completamente diversi, che trovano compimento in due Io diversi.[3]

 

La gente attratta dall’oscuro signore del male tende ad avere problemi di relazione con altre persone e con il mondo “reale” degli obblighi sociali.

Questo tipo di persone sceglie il satanismo come campo in cui manifestare le proprie fantasie personali con edonismo sfrenato, dettate da un totale materialismo e in rituali e comportamenti che gonfiano il loro ego già danneggiato.

Diventare satanisti porta molte di queste personalità antisociali o deboli a commettere atti di violenza verso se stesse e a comportamenti suicidi.

Altri, forse con personalità ancora più danneggiate, esprimono la loro ostilità e sviluppano un senso di superiorità facendo del male alle persone.[4]

 

 

Gli abusi sessuali rituali

 

I rituali satanici includono varie forme di violenza e di abuso che vengono perpetrate sia nei confronti di animali che di esseri umani.

L’abuso sessuale rituale è di difficile definizione. Alcuni studiosi lo definiscono come una ripetuta offesa fisica, emotiva, mentale e spirituale combinata con un uso sistematico di simboli e cerimonie segrete, che portano l’abusato a ribellarsi a se stesso, alla famiglia, alla società e a Dio; altri ritengono che sia un sinonimo di espressione religiosa, perché gli abusi non sono correlati alla gratificazione sessuale.

In genere, l’abuso sessuale rituale viene compiuto immolando a Satana ragazze vergini ed è fondamentale che il rapporto sessuale effettuato durante la cerimonia sia molto violento. Tuttavia sono stati accertati anche casi di abuso su minori.

 

Pedofilia e satanismo

 

Il rapporto tra pedofilia e satanismo è stato più volte provato. Diverse inchieste giornalistiche e molti responsabili di centri di protezione per l’infanzia hanno lanciato il messaggio che, più frequentemente di quanto si creda, prostituzione dei minori e pedofilia sono gestiti da sette sataniche.

I casi che arrivano all’attenzione della legge sembrano avere caratteristiche in comune: i bambini abusati hanno un’età compresa tra zero e sei anni e il numero degli abusati presenti sembra essere elevato, con particolare presenza di familiari e di donne abusanti.

Un aspetto saliente degli abusi sessuali rituali sui minori riguarda il fatto che, sebbene gli abusanti abbiano rapporti sessuali con i bambini, li scelgano esclusivamente perché sono vittime sostitutive o facilmente manipolabili; quindi in realtà non si potrebbe parlare di vera e propria pedofilia.[5]

L’abuso sessuale rituale, infatti, non sembra essere legato alla gratificazione sessuale, quale scopo dell’atto, ma al sacrificio del bambino al demonio.

Gli abusanti riescono a mantenere il controllo sui bambini e sul loro silenzio in vari modi: affetto, coercizione, ricatto, imbarazzo, minacce o violenze.

Nei rituali satanici le vittime, solitamente, vengono spaventate da minacce contro loro stessi, la propria famiglia, i propri amici e gli animali domestici che possiedono.

Assistere ad atti di violenza dimostrativi, inoltre, rinforza le minacce e sembra essere un altro metodo utilizzato in questo tipo di abusi.

Due caratteristiche distinguono l’abuso sessuale rituale dal semplice abuso sessuale: l’utilizzo di tecniche di condizionamento psichico e l’iniziazione della vittima al satanismo.

L’abuso rituale può essere definito come un abuso bizzarro, sistematico, continuativo, mentale, fisico e sessuale di fanciulli, allo scopo di impiantare dentro di loro il male e di offrire un sacrificio alla forza occulta.

L’abuso rituale dei minori il più delle volte coinvolge bambini molto piccoli, che non superano i sei anni di età; alcuni di questi vengono abusati dagli adepti delle sette sataniche che lavorano negli asili infantili, altri nascono in famiglie sataniste e vengono abusati dagli stessi familiari, che cedono il proprio figlio alla setta.

Quando il bambino raggiunge i quattro anni di età viene usato nei rituali; durante la prima fase del rituale, quando vengono recitate le formule di invocazione del demonio, il bambino viene preso e passato tra gli adepti come se fosse un pupazzo. Successivamente, viene obbligato ad assistere all’attività sessuale degli adepti, che spesso consiste nella pratica della sodomia, rapporti orali e rapporti sessuali, in forma breve e rituale. Tali attività, ovviamente, terrorizzano e creano uno stato di shock nella povera vittima, che a questo punto è paralizzata e resa incapace di piangere o protestare.

In questa fase il bambino non viene ancora abusato sessualmente ma solo psicologicamente, per confonderlo e terrorizzarlo in modo tale che poi non sia più in grado di opporre resistenza.

Una volta raggiunto lo scopo, il bambino è pronto per prendere parte al rituale anche fisicamente.

L’abuso rituale del bambino si basa, dunque, su una lenta e graduale procedura di impossessamento, da parte della congrega, dell’individualità psichica del minore.

I punti di riferimento naturali, come ad esempio la famiglia, vengono distorti con pratiche sessuali all’interno dello stesso nucleo familiare, distruggendo i rapporti affettivo-filiali, attraverso la pratica dell’incesto.

Perversioni sessuali nei crimini satanici

La perversione è una <<deviazione rispetto all’atto “sessuale normale”, inteso questo come un coito volto a ottenere l’orgasmo mediante la penetrazione genitale con persona dell’altro sesso. Si dice che vi è perversione quando l’orgasmo è ottenuto con altri oggetti sessuali (pedofilia, rapporti con animali ecc.) o con altre zone corporee; quando l’orgasmo è subordinato in modo imperioso a certe condizioni estrinseche (feticismo, voyeurismo, sadomasochismo ecc.), che possono anche provocare da sole il piacere sessuale.

Più in generale, si designa come perversione l’insieme del comportamento psicosessuale che si accompagna a tali atipie nell’ottenimento del piacere sessuale>>.[6]

Il termine perversione tuttavia può essere esteso a una serie di istinti e comportamenti, che non rientrano esclusivamente nella sfera della sessualità del satanista: la perversione del senso orale e la perversione dell’istinto sociale.

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico del Disturbi Mentali (DSM-IV)[7], le perversioni sessuali, definite parafilie, sono tutte quelle pratiche sessuali che vengono preferite e sostituite alla copula e rappresentano la modalità preferenziale della persona per trarre piacere dal rapporto sessuale.

Il sesso è di fondamentale importanza per i satanisti, perché ritengono che, durante la fase dell’orgasmo, le persone sprigionino un’energia che può essere utilizzata per avvicinarsi all’entità malefica.

In ambito sessuologo, con il termine demonomania, come il suo sinonimo demonofilia, si intende << ogni credenza nella possibilità di rapporti sessuali con esseri di natura demoniaca>>[8].

Durante i rituali satanici il sacrificio di se stessi a Satana viene simboleggiato dall’attività sessuale che deve dissacrare il più possibile il corpo e la sessualità come attività finalizzata alla procreazione.

Le perversioni, che ricorrono più frequentemente nelle attività sataniche, sono [9] :

  • antropologia: il soggetto presenta una fortissima componente sadica, in quanto si ciba di carne umana, prelevando parti del corpo della vittima ancora in vita,
  • esibizionismo: il soggetto prova piacere nell’esibire i propri genitali davanti ad altre persone;
  • necrofagia: il soggetto prova piacere nel cibarsi di carne di cadaveri. Questa pratica viene messa in atto principalmente durante le messe nere, perché i satanisti credono che fagocitare un cadavere aumenti di molto il proprio potere magico e avvicini maggiormente l’adepto a Satana;
  • necrofilia: consiste nell’avere rapporti sessuali con cadaveri umani. Questo è un atto fondamentale per i satanisti perché , essendo totalmente contro natura e contro Dio, rappresenta il massimo dell’esecrabilità; e la pedonecrofilia ,che consiste nell’avere rapporti sessuali con i cadaveri dei bambini;
  • necrosadismo: il soggetto prova piacere nel dissezionare e nel commettere atti sadici sui cadaveri;
  • vampirismo: è una perversione di carattere sadico, con tratti decisamente psicopatici, che induce chi ne è affetto a uccidere persone per succhiarne il sangue;
  • picacismo: consiste nel mangiare parti del corpo umano o i suoi prodotti come per esempio pelle, sangue , feci, urine. Durante la messa nera tutti i partecipanti consumano l’<<elisir>>, costituito dalle secrezioni sessuali maschili e femminili, mescolate con il sangue, perché ritengono che conferisca poteri magici;
  • sadismo: è una perversione sessuale che consiste nel provare piacere provocando dolore e sofferenza;
  • masochismo: il piacere sessuale è legato al dolore fisico e morale sperimentato dal soggetto.

In Italia. Diversi delitti insoluti sembrerebbero rimandare a sacrifici satanici, ma la scarsa attenzione che si presta all’eventuale presenza di simboli esoterici sul luogo del delitto non consente di raggiungere una maggiore comprensione delle caratteristiche e della diffusione del crimine satanico.

L’aspetto che preoccupa maggiormente è il carattere della segretezza, che caratterizza le sette sataniche, perché l’impossibilità di registrarne i fenomeni criminosi non consente alle forze dell’ordine di mettere in pratica adeguate strategie preventive e repressive.

[1] La necrofilia è l’eccitamento sessuale derivante dal compiere atti sessuali con cadaveri; il termine deriva dal greco nekròs, che significa <<cadavere>> (Dèttore D., Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale, McGraw-Hill, Milano 2001)

[2] Arona D., Panizza G.M., Satana ti vuole, Corbaccio; Milano 1994.

[3] Jaspers K., Psicopatologia generale, 1948.

[4] Cooper J.C., The Black Mask, Satanism in America Today, Fleming H.Revell Compani, Old Tappan, New York 1990.

[5] Il termine pedofilia deriva dal greco paîs, paidòs, che significa <<fanciullo>>, e filìa, che significa <<amore>>, la pedofilia è un disturbo della sessualità, e consiste nel trovare eccitamento sessuale da attività sessuali con uno o più bambini prepuberi, di non più i tredici anni di età. Il soggetto responsabile deve avere almeno sedici anni ed essere maggiore del bambino di almeno cinque anni.

[6] Laplanche J., Pontalis J.-B-, Enciclopedia della psicoanalisi, Laterza, Roma 1998.

[7] American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-IV), APA, T.R. Washington, DC, 2004.

[8] Borneman E., Lexicon der liebe, Deutcher Bucherbund, Stoccarda 1970.

[9] Barresi F., Demonomanie ed omicidi seriali rituali nel satanismo contemporaneo, in Cantlmi T., Paluzzi S., Luparia E., Gli dei morti sono diventati malattie, Atti del I Convegno Nazionale AIPPC, Roma 4-5 marzo 200, SODEC, Roma 2002.

I 16 esempi di perversioni sessuali più diffusi

 

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