Il tipo 7 nell’Enneagramma: la gola

3.7.      Carattere Sette: La Gola

di Serena Giovannini

La passione dominante di questo enneatipo è la gola nell’accezione di passione per il piacere,   insaziabilità, ricerca continua di quel qualcosa in più, che può essere l’avventura, il bizzarro, la varietà. Ichazo definisce questo carattere ciarlatano, un soggetto che usa le parole per manipolare gli altri, in seguito sottolinea l’aspetto del sognatore che scambia i sogni per realtà.

           3.7.1.     Richiami nella letteratura scientifica precedente

Naranjo (1996) trova nella descrizione di Schneider (1923) dei soggetti labili molte similitudini con il carattere sette: sensibili, ipomaniaci, facilmente influenzabili, con picchi di tristezza e di ira, irrequieti, alla ricerca di continue novità e avventure, predisposti al vagabondaggio. Abraham (1965), cita un tipo gratificato oralmente: ottimista, brillante  e cordiale, aperto alle novità, abile e inesauribile oratore  che attribuisce alle sue parole un potere e un valore particolare. La sindrome ‘orale – ricettiva’ della psicoanalisi si può ritrovare in questo carattere ed è stata collegata ad un allattamento gratificante. Jung (1979) descrive il tipo intuitivo introverso: è in grado di vedere ciò che non è ancora visibile, è un ricercatore di possibilità, si fa assorbire completamente dalle novità anche se non coincidono con le sue convinzioni, ha una morale tutta sua, è schiavo del suo punto di vista

. La corrispondenza del sette a questa tipologia è confermata solo in parte dai test, è più calzante la descrizione che Keirsey e Bates (1984) fanno di questa personalità dove predomina l’intuizione sulla sensazione, il pensiero sul sentimento, il giudizio sulla percezione. In omeopatia può corrispondere al Sulphur, ottimista, allegro,  megalomane, mitomane, con tendenza alla speculazione filosofica e con comportamenti ciclotimici (alternanza di euforia e depressione), egoista e indifferente verso gli altri, inaffidabile riguardo impegni e doveri, facilmente infiammabile di un ira che si placa presto.

3.7.2.               Tratti caratteriali

Gola

Non ama diventare consapevole di vivere in un presente insoddisfacente,  per questo mira ad un altrove più entusiasmante. Ricerca lo straordinario, la rarità, è affascinato  dalla magia, dall’esoterismo, dal remoto …

Permissività edonistica

Evitando la sofferenza e tendendo al piacere  sviluppa la permissività (si allea ai suoi vizi e a quelli degli altri) e l’autoindulgenza (si comporta come un viziato che si arroga il diritto di auto gratificarsi, esclude dal suo mondo doveri  e colpe.)

Atteggiamento ribelle

E’ un anticonformista, la sua ribellione è più intellettuale che comportamentale, non crede nell’autorità, anzi si pone verso gli altri con un atteggiamento fintamente umile, non mostrando che lui si sente superiore all’autorità. In ultimo si può dire che l’atteggiamento ribelle rende possibile l’autoindulgenza.

Indisciplina

Dato che per lui è prioritario non rimandare il piacere, dimostra in genere un impegno superficiale, modi dilettanteschi, indisciplinati.

Realizzazione immaginaria dei desideri

La sua propensione è quella di non vivere nel qui ed ora, nella realtà concreta  ma nel futuro, in un suo mondo fantastico dove realizza progetti e fantasie.

Simpatico seduttore

La sua tecnica di seduzione è soddisfare il piacere, la golosità degli altri  (in quanto lui stesso si è sentito amato attraverso il piacere), per cui appare agli altri caldo, generoso, servizievole, sempre di buonumore col fine di far stare bene gli altri per comprarsi il loro amore. In realtà rimuove ed evita il dolore a spese dell’impoverimento ontico e dietro la facciata di generosità si insidia lo sfruttamento degli altri, il parassitismo e la convinzione di avere il diritto di essere amato.

 

Narcisismo

 

E’ esibizionista e si sente superiore intellettualmente  ma lo nasconde con un atteggiamento egualitario, modesto, caloroso. Dietro il narcisismo c’è un senso di inferiorità e di insicurezza, come nel carattere cinque c’è la scissione dell’io, ma a differenza del cinque che si identifica con la parte svalutata, nel sette predomina l’identificazione col sé grandioso. Usa il fascino, la simpatia, l’intelligenza, il carisma per  manipolare.

Convincente

Per il sette la ricerca dell’amore equivale alla ricerca del piacere, per ottenerlo sfodera strategie di spiegazioni e razionalizzazioni. Riesce a persuadere, a influenzare gli altri portandoli dalla sua  perché è fermamente  convinto di essere saggio, intelligente e superiore agli altri.

Fraudolento o ciarlatano

Inganna perché sembra che sappia molto di più di quello che realmente sa, usa la simpatia per nascondere l’ansia, il calore per nascondere l’aggressività, la generosità per nascondere l’egoismo.

3.7.3 Punto di vista eziologico e psicodinamico

Naranjo (1996) cita Kernberg (1976) e Kouhut (1971)  che individuano l’eziologia psicodinamica della psicopatologia narcisistica nella formazione dell’autostima: una madre carente di empatia fa si che il processo di idealizzazione si sviluppi in modo disturbato, il soggetto si ferma al livello del Sé grandioso infantile arcaico e ricerca incessantemente l’oggetto Sé idealizzato. Le influenze ambientali si possono identificare in un allattamento prolungato e felice che lo indurrà a essere una persona fiduciosa, ottimista che non ha mai smesso di idealizzare la madre e che di fronte alle difficoltà della vita ritorna nel suo paradiso perduto. Comune nella storia dei caratteri sette ribellarsi in modo pacato verso  un genitore autoritario o avere un legame particolare col genitore di sesso opposto. Determinante per la formazione del loro carattere è avere in famiglia un genitore dello stesso carattere.

Per questi enneatipi essere amati è uguale all’appagamento dei loro desideri,  per cui tutti i loro sforzi sono rivolti alla ricerca del piacere che finiscono col sostituirlo all’amore stesso.  Come l’invidioso, anche l’ingordo sente un vuoto dentro e cerca di riempirlo con qualcosa che proviene da fuori, ma rispetto al quattro, il sette maschera il vuoto con la falsa abbondanza (come avviene nel carattere due). L’insufficienza ontica e l’edonismo creano un circolo vizioso dove il piacere prende il posto dell’amore, si perdono i significati più profondi  per ottenere benefici immediati. Inoltre il soggetto deve fare i conti con la paura che non gli permette di vivere una vita vera. Per estraniarsi delle frustrazioni del presente si rifugiano nella ricerca dell’arcano, della spiritualità, del paranormale alimentando ulteriormente l’insufficienza ontica. (Naranjo, 1996)

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