Come curare il trauma in ambito militare

Supporto a breve e medio termine

Pre-Deployment: un Team di  Supporto in Patria (presso il contingente o durante il corso di indottrinamento) che opera al fine di far acquisire un’adeguata conoscenza sulla psicofisiologia dello stress in operazioni, sulle strategie di coping, sul controllo delle reazioni da combat stress ed affrontare le situazioni prevedibilmente traumatiche e stressanti tramite tecniche di gestione dell’evento traumatico, come ad esempio: Stress Inoculation Training (modalità di intervento psicologico per far fronte alle conseguenze disfunzionali dello stress sulla base di un modello di analisi dell’esperienza del soggetto sottoposto ad opportune sollecitazioni ambientali e che rappresentano potenziali eventi traumatici) e Comprehensive Soldier Fitness Program (programma multifunzionale sviluppato da US Army per rafforzare la resilienza). L’attività da svolgere in questa fase è fondamentale, in virtù del fatto che il DPTS si presenta quando la reazione all’evento traumatico è pervasa da intensa paura, impotenza e orrore (criterio A2 secondo il DSM-IV-TR, eliminato dalla lista dei criteri nel DSM V poiché esprime elementi soggettivi non utili ai fini diagnostici). Il livello di resilienza a questi tre elementi può aumentare con un adeguato addestramento basato sull’acquisizione di metodologie specifiche come: respirazione tattica (tecnica utilizzata per ottenere un controllo su risposte fisiologiche e psicologiche allo stress al fine di una migliore gestione della frequenza cardiaca, delle emozioni, della concentrazione e al fine di prevenire la paura intensa), esercitazioni in ogni scenario (per ridurre il senso di impotenza), inoculazione di fattori traumatizzanti (per limitare il senso di orrore);

Deployment: un Team di supporto in teatro operativo costituito da personale specializzato in psicologia d’emergenza che utilizza strumenti specifici: colloqui e questionari, pronto soccorso emotivo individuale e di gruppo, programmi di gestione dello stress di incidenti critici come il defusing (tecnica di pronto soccorso emotivo basata su un intervento breve organizzato per il gruppo reduce da un evento traumatico da effettuare subito dopo l’episodio). L’intervento tende ad aiutare a diminuire la tensione e lo stress traumatico, attraverso la condivisione verbale dell’esperienza), tecniche di de briefing come il Critical Incident Stress Debriefing (il CISD mira a gestire emozioni intense attraverso la verbalizzazione del trauma, con il sostegno di un team o dei pari, sfruttando fattori terapeutici del gruppo utili alla riduzione dello stress post-traumatico), tecniche di intervento sulla fatica da combattimento, interventi di desensibilizzazione e rielaborazione emozionale del trauma come l’Eye Movement Desensitization And Reprocessing (EMDR), terapie farmacologiche, strumenti di preparazione al rientro;

Post-Deployment: un Team di Supporto in Patria (presso il contingente o strutture sanitarie militari) che agisce al fine di supportare il personale con DPTS tramite tecniche specifiche (terapia cognitiva – comportamentale, EMDR, terapie farmacologiche). Un militare potrebbe non facilmente poter evitare gli stimoli associati al trauma (criterio C sia nel DSM – IV – TR sia nel DSM V) e dovrà affrontarli e riviverli tramite lenti processi di reintegro degli stessi utilizzando metodi di addestramento realistici (ad esempio i simulatori);

Supporto familiare: un Team di supporto durante tutte le fasi del Deployment Cycle (presso il contingente o strutture sanitarie militari) al fine di preparare e supportare il nucleo familiare (adulti e bambini). Il DPTS non ha impatto solo sul militare traumatizzato, bensì su tutti coloro che siano a lui legati. Occorrerà, quindi, intervenire anche sui suoi familiari per limitare qualsiasi conseguenza del trauma diretto o indiretto.

Creazione di un Center for Deploymment Psychology: all’interno del settore sanitario militare, che si occupi di ogni tipo di problematica psicologica inerente al dislocamento in teatro operativo e che possa coordinare le attività svolte dal Team di Supporto, svolgere corsi specialistici per traumatici e allo stress conseguente, seguire il decorso del personale e dei familiari, elaborare studi statistici ed analizzare i risultati, svolgere attività divulgativa sulla problematica.

Creazione di una Combat Military Psychology Community specializzata in attività di intervento durante il Deployment Cycle a stretto contatto con il mondo accademico e militare nazionale ed internazionale;

Supporto familiare strutturato fa riferimento ad una struttura militare specializzata nel settore di intervento orientato alle famiglie.

Sviluppo di una logistica operativa orientata al benessere del militare nel periodo di dislocamento che possa aiutarlo a rafforzare la resilienza (attività fisica, sociale, culturale, spirituale, ludica).

 

Ogni militare, prima di essere inviato in teatro operativo, necessita di acquisire un addestramento specifico finalizzato ad affrontare al meglio ogni evento potenzialmente traumatico. Non recuperare un militare che ha subito un trauma significa rischiare di avere un professionista che non ha superato l’evento critico, con tutte le conseguenze derivabili sul piano socio- comportamentale e visibili sia in ambito lavorativo sia privato. Per raggiungere efficacemente l’obiettivo di riabilitare un militare dopo un intervento traumatico è necessario elaborare un programma di supporto psicologico, da svolgere durante il Deployment Cycle, caratterizzato da una multidimensionalità di intervento e da immediatezza dell’azione, a sostegno del militare e anche della sua famiglia, basato su un approccio olistico alla problematica, definendo un insieme di interventi tra loro armonicamente collegati.

Articolo di Silvia Bartolomucci

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