I 4 tipi di schizofrenia secondo Bleuler
Riprendendo le tre forme proposte da Kreapelin, all’inizio del XX secolo Bleuler suddivide la schizofrenia in quattro sottogruppi che esamineremo di seguito: la forma catatonica, ebefrenica, paranoide e aggiunge la forma semplice.
Schizofrenia paranoide
Questa tipologia descrive il modo in cui questi pazienti si presentano al mondo circostante e il suo essere in una “condizione emotiva delirante”, oltre ai contenuti deliranti. Tale condizione lo porta a modificare i propri rapporti con la realtà e ad assegnare ad essa significati nuovi di natura persecutoria. Le relazioni vengono esperite dal soggetto in base alle sue intuizioni e percezioni deliranti. Oltre ad un esordio più tardivo, la forma paranoide si distingue dalle altre per la forte presenza di idee di riferimento e di deliri.
Schizofrenia ebefrenica
Questa tipologia è caratterizzata da comportamenti bizzarri, sciocchi, buffoneschi, agitati e incontrollabili. Spesso presentano un umore depresso, ma per lo più distaccato e apatico, a tratti interrotto da atteggiamenti giocosi; il paziente presenta un’inadeguatezza affettiva
Schizofrenia catatonica
Questa tipologia è caratterizzata da stupore, mutismo, stereotipie, manierismo, negativismo, automatismo al comando e impulsività; il paziente è inattivo, incapace di muoversi e di badare a se stesso.
Schizofrenia semplice
È descritta da Bleuler come una forma rara di malattia, in cui il paziente non manifesta in modo evidente i sintomi fondamentali, come deliri e allucinazioni; ma presenta una condizione di distacco emotivo e pragmatico delle attività precedentemente svolte in modo normale. Il malato diviene inattivo e limita la sua vita affettiva e sociale al minimo, ristringendo gradualmente il suo campo di attività entro confini assai angusti (Caviglia, 2009).
di Serena Lasorsa
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