Analisi Psico-grafologica del Suicidio
Spiegazioni Eziologiche sul Gesto del Suicidio
La causa scatenante in termini di senso
Questo articolo contiene alcune immagini forti
Autori
Prof. Universitario dr. Butoi B. Tudorel – Psicologo Clinico – Esperto Formatore in Psicologia Clinica Giudiziaria
Dr. Leliana Valentina Pârvulescu – Psicologa Clinica e Criminalista Assistente Universitaria del dott. Ionescu Cristian
Dott. Cristian Ionescu
Dott. Radu Constantin
Lasciando da parte ogni spiegazione filosofica del problema, cercheremo in questo articolo di spiegare le cause di un problema che per me rimane una sfida, un paradosso*
Senza dubbio ci troviamo di fronte a un fatto pratico, il suicidio è un gesto volontario, volto ad autosopprimere la vita – e su questa definizione sembra esserci un consenso.
Autosoppressione della vita, così? Ebbene, nelle nostre investigazioni, non è esattamente così semplice. Fino a quando la persona non muore, ci sono dei meccanismi cognitivo-affettivo di tipo compulsivo caratterizzati da forti leve motivazionali. E’ in questo modo che la personalità decide di mettere fine alla propria vita.
Cosa succede allora? Concretamente parlando, l’istinto di sopravvivenza ritarda di un momento, un po’ come se ci fosse un’anestesia irreversibile a tutte le risposte di sopravvivenza. Viene smontato l’istinto di sopravvivenza che lascia il campo ad un’idea suicida che si concretizza nell’atto.
Secondo i nostri risultati, da un lato esistono degli aspetti oggettivi dell’esistenza che possono condurre al suicidio, dall’altra problemi di personalità caratteristici – infatti non tutti i problemi di personalità spingono verso l’autoconservazione – altri quasi mettono in ridicolo l’esistenza.
Questa è la nostra interpretazione come spettatori del dramma, il protagonista aspirante suicida è l’unico che da senso alle sue dimensioni interne di conflitto interiore! Dobbiamo solamente chiederci, che senso ha tutto ciò. Ci sono molti libri che hanno delle ipotesi sul concetto di suicidio.
Da questo punto di vista sono d’accordo con il mio illustre amico Radu Constantin – esperto grafologo che osserva: il paranoico avrà un’ipersensibilità morbosa, irascibile, perversa, iperemotiva, l’ansioso darà un tipo diverso di significato alla personalità, ogni problema di personalità è come se disponesse di un filtro che valorizza alcuni dei significati possibili del suicidio e si oggettiva in una matrice dinamica insita nella coscienza individuale del suicida, che poi fa scattare l’azione**.
Molti aspiranti suicidi sono fortemente alimentati da una immaturità affettiva, da un atteggiamento prigioniero di sentimenti di pietà, rimorso, altruismo, sacrificio, senso di giustizia, suggestionabilità che favoriscono la soppressione dell’istinto di sopravvivenza e portano quindi ad un’autodistruzione irreversibile.
Il modus operandi nel suicidio è molto vario. Per capirne le cause può essere molto utile studiare cosa fanno i sopravvissuti che poi chiedono successivamente una consulenza: molti motivano il gesto suicidio per delle liti con i genitori o i nonni, per essere stati ingannati dal partner, blocchi scolastici, senso di abbandono, la morte o il divorzio dei genitori, la pressione ambientali, vivere in un’ambiente stressante (ad es., unità militare).
Per questo motivo, esistono alcuni “tipi specifici di suicidio” ben definiti, che sono relazionati a psicopatologie ben specifiche e non dipendono dall’età. Secondo la nostra teoria del deterioramento dell’istinto di sopravvivenza esistono suicidi in risposta ad una malattia somatopsichicica, in risposta ad una malattia incurabile, in risposta a psicopatologie come la “Sindrome della Bruttezza Immaginaria” (o “dismorfofobia”) termine coniato dallo Psicologo Italiano Enrique Marsella (1996) che parla di un conflitto sulle prestazioni sessuali intime caratterizzate da un complesso di inferiorità (senso di fallimento, inutilità dell’esistenza, etc.)
Data la stima professionale per il famoso grafologo Radu Constantin, ci addentreremo in un’indagine psico-grafologica di personalità per capire lo script che porta al suicidio.
Quello che vedrete è un tentativo nuovo, in quanto la grafologia è raramente utilizzata per studiare il rischio del suicidio. Il documento che vedrete è di una persona che ha commesso suicidio, e lo analizzeremo per studiare gli indizi a cui prestare attenzione in caso di analisi.
Naturalmente, non possiamo dare nessuna conclusione definitiva in termini di suicidio. Lo studio della scrittura, a mio avviso, aiuta a capire dove è stato interrotto il dinamismo psichico, per capirne la psicopatologia, ma non è in grado di capire il passaggio all’azione.
Scrivere il suicidio su carta non è necessariamente patologico, ma è certamente l’espressione di uno squilibrio di energia vitale, un modo per combattere gli ostacoli aggressivi del mondo circostante, c’è una correlazione tra il disadattamento e il rischio di autodistruzione.
Un esempio può chiarire le idee:
Il CASO DI MARIANA
Una sera del giorno 17 Maggio 2000, Mariana sorprende Adi che bacia una sconosciuta in un parcheggio nelle vicinanze al suo quartiere. C’è un violento litigio, rimproveri e invettive. Adi minaccia una separazione definitiva, accende la macchina e scompare nell’ignoto.
Tornando a casa, attorno a mezzanotte, Mariana piange e racconta la sua storia alla nonna. In questa situazione, coinvolti i suoi genitori (il padre era ubriaco), ottiene solo rimproveri, le viene rimproverato di aver trascurato la scuola ed inveiscono tra di loro dicendo “Adi drogato”. Si spengono le luci e la casa sprofonda nel silenzio.
La mattina alle ore 6 circa, la donna di servizio urla di orrore.
Immagini della vittima nello sfondo e in primo piano
Biglietto con la nota di suicidio
INTERPRETAZIONE PSICOLOGICA
- Mariana 17 anni;
- Proviene da una famiglia modesta (il padre è pittore, la madre ritirata dal commercio)
- Ha due fratelli: R.T. ragazzo di 21 anni, militare e T.G, ragazza di 15 anni, studentessa.
- È emotivamente attaccata alla nonna, che chiama la madre, T.N. di 65 anni, sart
- Adi (28 anni), amico di Mariana e tassista
- Vive un „amore impossibile” (già da quando Mariana aveva 15 anni) caratterizzato da un forte erotismo, sessualità, liti ripetute, inseguimenti ed infedeltà di Adi, che porta al „sacrificio” di Mariana – il tutto vissuto con una forte opposizione della famiglia
- Sofica – 48 anni – parrucchiera ed estetista, Madre di Adi che ha un suo studio personale
MOTIVAZIONE PSICOLOGICA – MECCANISMO SCATENANTE –
CAUSA PRINCIPALE
- Restringimento del campo della coscienza – Mariana rimane bloccata in una proiezione di natura sessuale;
- Pressione socio-familiare (che non vedono un futuro nel loro rapporto);
- Infedeltà “professionale” di Adi – verificata e dimostrata pubblicamente da Mariana;
- Insuccesso nella performance scolastica di Mariana – scarsa autostima, scarso rendimento, rimproveri genitoriali etc.
SIGNIFICATO
- Il gesto suicida ha la funzione di valvola di sfogo, di rilascio (dal punto di vista personale);
- Il suicidio si situa nelle strutture psichiche labili – eccitabili nei confronti dei conflitti e delle aggressioni ripetute, che portano alla stanchezza cronica, alla violenza, alle liti, al pianto, alla fuga da casa etc.
- Il pessimismo e la depressione diventano permanenti, in quanto la vita non offre nessuna soluzione reale – l’istinto di sopravvivenza è annullato – l’istinto diventa atto suicida.
CAUSA PRINCIPALE
La causa principale è il rapporto di infedeltà e di amore non corrisposto da Adi – tutte i problemi personali si assemblano in una spinta suicida.
MECCANISMO SCATENANTE
Il meccanismo si realizza internamente, con una motivazione alimentata esternamente – la pulsione psicoanalitica è incoraggiata dalla fatica che si prova a mantenere l’istinto di conservazione, e si attua in un delirio continuo sul piano dell Ego – della coscienza – che incapsula l’idea del pensiero atuo distruttivo. Dall’intenzione al gesto… pochi secondi.
INTERPRETAZIONE DEI MECCANISMI MENTALI
L’Istinto Suicida – oggettivato nell’idea del suicidio è notevole perchP viene usata una forza eccezionale nell’atto.
- Anche se Mariana, aspirante suicida, quando scrive la lettera di suicidio vive nel presente, nell’adesso, dimostra una transizione categorica verso la morte. Infatti, usa la forma del verbo passato „la mia mamma, ti ho amata” “Nonna mia ti ho voluto bene”, “Adi, tu eri la mia Vita”
- La causa principale del suicidio era il senso di inutilità, senza un senso della vita evidente, l’idea del suicido è il non ritorno e il restringimento del campo di coscienza che porta ad una scelta categorica
“…nessuno ti ama come me, che ti do la vita…;”
“…Adi, eri la mia vita…”, „…Sei stato il primo uomo della mia vita, lo giuro”;
“…Adi, vita mia, non andare…”.
3. Introiezione dell’inutilità e collasso
- “…Perchè non rimani affianco a me…”;
- “…chi ti amerà…”;
- “…amore, non lasciarmi…”;
- “…trascurata, incompresa, abbandonata…”.
Il Messaggio ideativo-affettivo e volitivo è espresso in modo fermo, viene presa una decisione irrevocabile. Dal punto di vista del significato ha il senso del rilascio della tensione come “unica soluzione possibile”. Ora, il suicidio è una decisione presa; le disfunzioni affettivo-volitive sono il risultato della logica. Dietro ogni suicidio si nasconde una storia e un destino.
Abbiamo lavorato alla soluzione del caso, pensando anche ad una ipotesi di omicidio (cercando di documentare i minuti del conflitto della sera precedente), un omicidio mascherato sotto forma di suicidio. Ma questa ipotesi è stata scartata dalla testimonianza di due vicini che nella stessa mattina avevano notato Mariana che – uscita di casa – aveva recuperato una corda dalla spazzatura, un nastro…
INTERPRETAZIONE GRAFOLOGICA
Sulla nota di suicidio intitolata “mi dispiace. Mamma…”, su due fogli A5
La scrittura è molto irregolare – con le iniziali a forma di arcade 1) angolazioni (1) punti angolari (3) dimensione con ingandimento e diminuzione (3) le piccole e (3) elementi di pressione, velocità, direzione, continuità, ordine (4) aspetti instabili e destrutturati. È da sottolineare l’aspetto della scritture irregolare (non uniforme) (5) c’è una chiara discordanza con cambiametni multipli, varia la direzione del percorso e la pianificazione () vi è una inclinazione a sinistra (invertita) (6) dunque le righe sono orizzionalti superiori e seguono le 8 righe del foglio, dopodichè assumono un orientamento verso il basso) (7) assuomono uno schema ondulato (8) si osserva una tendenza a scrivere in modo gonfio (8)
Il ritmo del movimento è incoerente, interrotto, non vi è una condotta sicura, non c’è coesione nella scrittura, ci sono sequenze brusche nella scrittura (9) la scrittura ha caratteristiche ondulate (10)
Significato (interpretazione): incoerenza negli impulsi e nelle reazioni, opposizione tra tendenze diverse, fluttazioni dell’umore con esagerazione dei sentimenti e del sentimento di scoraggiamento, difficiltà di percezione dei propri limiti, tendenza all’abbandono, immaturità.
Il ritmo di strutturazione del pensiero è alterato: troviamo forme gonfiate, arbitrarie, contorte ed insicure.
La mancanza di struttura porta ad una realizzazione di sé incoerente.
In conclusione – possiamo dire che questa persona è caratterizzata da una marcata labilità (instabilità emotiva), fragilità, immaturità emotiva, senso fluttuante di sé, difficoltà di adattamento all’ambiente, disequilibrio della personalità.
Bibliografia:
- Tudorel Butoi – Tratat universitar de psihologie judiciară, (abordări teoretice şi practice), Edit. Trei, Bucureşti, 2012;
- Tudorel Butoi şi colab. – Analiza comportamentală în procesul penal – compendiu universitar, Edit. Pro Universitaria, Bucureşti, 2014;
- Butoi Tudorel şi colab. – Sinuciderea un paradox, Medicală. Bucureşti, 1998;
- Karl Leonhard – Personalităţi accentuate în viaţă şi literatură, Edit. Enciclopedică Română, Bucureşti, 1968;
- Gaetano de Leo – Lo psicologo criminologo – la psicologia clinica nella giustizia penale, Edit. Giuffre, Milano, 1990;
- Lane B., Gregg W. – Encyclopedia ucigaşilor în serie, RAO International Publishing Company, 1996;
- Vernon J. Geberth – Practical Homicide Investigation: tactics, procedures and forensic techniques, Third edition, 1992.
Autori dell’Articolo
Prof. Butoi B. Tudorel
Dr.ssa Leliana Valentina Parvulescu
Dott. Cristian Ionescu
Dott. Radu Constantin
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