La Bugia Patologica causata da un danno cerebrale

Un discorso a parte lo meritano i cosiddetti confabulatori. In psichiatria “la confabulazione cronica è un raro tipo di problema mnemonico che colpisce una piccola percentuale di persone che hanno subìto danni cerebrali. Nella bibliografia scientifica è definita come la “produzione di ricordi inventati, distorti o travisati su se stessi o sul
mondo, senza l’intento colpevole di ingannare”. Mentre gli amnesici commettono errori di omissione, perché i loro ricordi mostrano lacune impossibili da colmare, i confabulatori compiono errori per falsificazione, si inventano le cose. Anziché dimenticare, creano”.

Quasi sempre questi soggetti sono all’oscuro della propria condizione e il loro scopo, come già accennato, non è quello ingannare, ma piuttosto possiamo dire che si trovano invischiati in quelle che il neuropsicologo Morris Moscovitch definisce “bugie oneste”.

Questi individui, infatti, sono quasi colti da una “pulsione a narrare” per cercare “di dare forma, ordine e spiegazione a ciò che non capiscono”. Il processo messo in atto da un confabulatore non è quello di falsificare tout court, ovvero di inventare storie da zero, quanto piuttosto di combinare alla rinfusa ricordi autentici, pensieri personali, desideri e speranze, restituendo tutta questa confusione in una storia.

Non a caso i confabulatori cronici sono spesso dotati di una grandiosa inventiva verbale e tendono ad improvvisare racconti privi di senso, ma suggestivi. Questo tipo di patologia solitamente è associata ad un danno ai lobi frontali del cervello, “in particolare all’area responsabile dell’autoregolazione e dell’autocensura”.

di Francesca Baratto

Scrivi a Igor Vitale