Come fare lo Psicodramma con i Bambini

PSICODRAMMA INFANTILE DI GRUPPO

Con questo capitolo ora tracceremo quelle che sono le linee guida dello psicodramma applicato su gruppi di bambini:

La gente si ammala in un gruppo e in gruppo può guarire meglio.(J.L.Moreno)

 5,1) Considerazioni generali

E’ difficile applicare il metodo psicodrammatico ai bambini,per una serie di motivi:

  • non è sempre possibile drammatizzare nei gruppi di bambini;
  • la gravità del quadro clinico non sempre consente di operare col setting psicodrammatico classico;
  • i bambini molto piccoli non hanno sviluppato appieno le strutture cognitive per utilizzare in modo proficuo tecniche che implicano capacità di decentramento percettivo (es.l’inversione di ruolo)o di introspezione(es.doppio o soliloquio).

Se il metodo psicodrammatico classico non può essere applicato automaticamente ai bambini,è pur vero che è possibile utilizzare sia il paradigma psicodrammatico che teatrale nelle situazioni ludiche,nel gioco simbolico e nelle attività proposte ai bambini come pretesto e opportunità di sperimentazione di aggressività,fusionalità,paure e fantasie (Sanchez Azuara, 1995 ).

5,2) Elementi del metodo psicodrammatico in psicoterapia infantile

Descriviamo ora gli aspetti del metodo psicodrammatico presenti nella conduzione di gruppi di psicoterapia infantile:

  • -la presenza di un conduttore-direttore,che assume la funzione di garante del setting,che regola la sequenza delle attività e che soprattutto sottolinea il passaggio da momenti di realtà(=il qui ed ora di questo gruppo)a momenti di semirealtà(=come se..);
  • l’alternanza intenzionale di attività in semirealtà (gioco simbolico,drammatizzazione,come se..)e attività nel qui ed ora reale del gruppo.Con i bambini è estremamente importante che il passaggio tra questi due livelli sia enfatizzato e ritualizzato.In tal modo i bambini imparano ad alternare azione e riflessione,io attore e io osservatore;
  • l’attivazione intenzionale delle funzioni psicologiche e relazionali,di cui abbiamo parlato più sopra;
  • -la valorizzazione del gruppo sia come spazio di relazioni e di incontri/scontri,sia come uditorio/pubblico che partecipa ad un dramma,che assiste ad un modo di essere e di porsi del singolo bambino;
  • -in questa seconda accezione il gruppo-uditorio si inserisce nella cornice rituale teatrale o nella metafora del teatro come insieme di sguardi,che appartiene allo psicodramma.Il contesto teatrale consente di dare dignità al protagonista e alla sua storia,attraverso il rituale dell’alternanza tra chi osserva e chi agisce.Il bambino impara l’importanza di essere protagonista e di assumersi questo rischio;sperimenta altresì la necessità e l’utilità di essere talvolta in secondo piano,per osservare e valorizzare altri protagonisti;
  • -la sperimentazione attiva e intenzionale di un’ampia gamma di ruoli e controruoli.Il controruolo è un dato di realtà indipendente per il soggetto non modificabile in base al desiderio.L’esperienza di giocare un ruolo e successivamente di giocare il ruolo complementare è molto importante soprattutto per i bambini abituati ad avere in famiglia dei controruoli adulti deboli,vissuti in modo onnipotente dai bambini stessi;
  • -particolarmente significativi a questo riguardo sono i controruoli corporei (doppio corporeo,holding,specchio corporeo),che pongono il bambino nella condizione di inventare una nuova risposta o un ruolo nuovo ad una situazione che non può essere facilmente evitata con vecchie strategie e modalità comportamentali;
  • -la presenza di io ausiliari con la funzione di sostegno dell’Io e di specchio nei momenti di realtà e luogo fisico di attribuzione di controruoli significativi e di proiezioni transferali nei momenti di semirealtà (Luigi Dotti, 2010 ).

5,3) Caratteristiche dei gruppi di psicoterapia infantile (setting)

I gruppi si svolgono nel Servizio sanitario pubblico e non vi è pagamento da parte dei genitori,se non in forma di contributo alla prestazione(ticket).L’invio dei bambini è fatto da colleghi psicologi e neuropsichiatri infantili,operanti in vari servizi.L’operatore inviante del progetto di cura,che include anche l’intervento di psicoterapia infantile.

Sono presenti nel gruppo un conduttore e due io ausiliari: si cerca di fare in modo che vi siano sia maschi che femmine nelle figure adulte.

I tempi dei gruppi di psicoterapia sono strutturati sul calendario scolastico dei bambini,per cui le interruzioni delle sessioni coincidono con le vacanze scolastiche.L’esperienza viene proposta ai bambini come percorso annuale compiuto da settembre a giugno,e che può riprendere il settembre successivo.

L’adulto svolge la funzione di specchio per i bambini:può giocare vari ruoli (anche fragili,infantili,cattivi,ecc.),ma resta sempre un adulto che sa assumersi ruoli adulti.Al tempo stesso i bambini sperimentano che loro stessi possono essere piccoli e grandi,fragili e forti,che si può uscire da ruoli rigidi per esplorare nuove possibilità di ruolo.L’adulto che gioca col bambino diventa una sorta di oggetto intermediario mobile,che connette il bambino all’adulto e lo avvicina senza paura anche alle parti temute dell’adulto e delle figure adulte interiorizzate ( Maria Alicia Romana, 1984 ).

5,4) Il gruppo dei genitori

I genitori dei bambini si costituiscono parallelemente come gruppo che si incontra periodicamente con i conduttori per comunicare problemi,verificare evoluzioni e cambiamenti dei bambini e soprattutto per favorire uno scambio-confronto-incontro con gli altri genitori.Quasi sempre si vengono a creare legami significativi,che costituiscono una risorsa per un sostegno reciproco.

In alcuni casi,ma non frequentemente,il gruppo dei genitori può essere condotto con modalità psicodrammatiche.In questi casi i genitori hanno l’opportunità di capire più profondamente la loro relazione con il figlio,drammatizzando alcune situazioni problematiche o difficili,che hanno importanti risonanze per tutto il gruppo dei genitori.I  conduttori nel gruppo dei genitori assumono una funzione di specchio analoga a quella svolta nel gruppo dei bambini.I conduttori,infatti,da un lato giocano ruoli “infantili”nell’attività coi bambini; dall’altro assumono ruoli adulti nel gruppo dei genitori.In tal modo i genitori riscoprono,attraverso i conduttori,la possibilità di vivere un’ampia gamma di ruoli con i figli,senza perdere il ruolo genitoriale nello specifico,e il ruolo da adulto in senso lato (Elena Sanchez, 1995 ).

 di Stefania Signorile

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