Come riconoscere il disturbo bipolare

Il disturbo bipolare, o maniaco depressivo, è un grave disturbo della psiche che provoca forti sbalzi dell‟umore, dell‟energia e del comportamento. Colpisce circa l’1,2% della popolazione, e può avere una componente genetica. Questo disturbo colpisce in eguale misura maschi e femmine.
E‟ generalmente cronico, e può durare per la vita con episodi ricorrenti che spesso si manifestano durante l‟adolescenza o nella prima età adulta, a volte anche durante la fanciullezza e normalmente necessita di cure per tutta la vita (Fawcwtt J., 1996).

Il disordine bipolare, non a caso, è classificato come un disturbo dell‟umore. L‟umore è stato definito come quella caratteristica che esprime, manifesta la capacità da parte di un individuo di provare sentimenti, è l‟espressione dell‟affettività riferita sia al mondo, che agli altri individui oppure possiamo anche definire l‟umore come un colore, una qualità, un senso di piacere o dispiacere che permea di sé il nostro mondo interno di pensieri e di emozioni, nonché il nostro modo di rapportarci con gli altri e con il mondo (Del Porto J.A., 2003) .

Prima di poter dare una definizione rigorosa del disturbo bipolare dobbiamo chiarire la differenza tra disturbi unipolari e bipolari, facendo riferimento alla tabella riportata di seguito.

La tabella riporta una classificazione generale dei disturbi e delle espressioni caratterizzanti:

tabella bipolare

Nel disturbo unipolare è presente solo la depressione mentre in quello bipolare, oltre alla depressione, è presente anche la mania.

La ricorrenza, cioè la tendenza a ripetersi periodicamente, alternando o meno fasi di depressione a fasi di mania è da sempre considerata una caratteristica peculiare dei disturbi dell‟umore, in particolare in quello bipolare. Tale disturbo può essere
distinto in tre categorie generali:

  • disturbo bipolare di tipo I,
  • disturbo bipolare di tipo II
  • il disturbo ciclotimico.

Nel disturbo bipolare di tipo I si alternano episodi conclamati di tipo maniacale e depressivo maggiore. Il disturbo bipolare del tipo I di solito esordisce con un episodio depressivo e il suo decorso è caratterizzato da almeno un periodo maniacale di eccitamento. La fase depressiva può essere il preludio o il postumo immediato della fase maniacale, oppure la depressione e la mania possono essere separate ed alternarsi in mesi o anni.

Nel disturbo bipolare di tipo II gli episodi depressivi si alternano a episodi ipomaniacali (periodi relativamente lievi, senza sintomi psicotici, che di solito durano meno di una settimana). Nel corso del periodo ipomaniacale l‟umore risale, il
bisogno di sonno diminuisce e l‟attività psicomotoria aumenta oltre il livello consueto per il paziente. L‟ipersonnia e la sovralimentazione cono caratteristiche, e gli episodi possono recidivare (per esempio autunno o inverno); nella fase depressiva si manifestano insonnia e diminuzione dell‟appetito.

Per alcune persone i periodi ipomaniacali hanno carattere adattativo, perché si associano a una grande energia e
sicurezza, e a un funzionamento sociale superiore al normale. Molti pazienti che sperimentano un‟elevazione piacevole dell‟umore, di solito dopo una depressione, non lo riferiscono se non viene loro chiesto esplicitamente.

Domande mirate possono rilevare segni patologici come sperpero, avventure sessuali impulsive e abuso di sostanze stimolanti. Tali informazioni possono essere fornite più probabilmente dai familiari.

Infine il disturbo ciclotimico è un tipo di umore che alterna momenti di depressione a fasi di mania. I criteri generali per la ciclotimia sono che per almeno 2 anni la presenza di numerosi episodi ipomaniacali e di numerosi episodi depressivi che non soddisfano i criteri per un episodio depressivo maggiore. Durante questo periodo la persona non è mai stata senza i sintomi sopra citati. Durante i primi 2 anni di malattia, non è stato presente un episodio depressivo maggiore, maniacale o misto (DSM-IV).

di Paola Di Donato

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