Come riconoscere uno stalker: il profilo psicologico e comportamentale

 

Stalking: il Profilo Psicologico dell’Offender Psicopatico

Origini e definizioni di Stalking

Quando una persona pretende in maniera assillante un contatto relazionale con un’altra persona, il quale invece, in maniera categorica manifesta il desiderio contrario, si crea una vera e propria situazione di disagio che può, con notevole probabilità, degenerare in uno scenario di violenza psicologica e anche fisica.

Con la definizione di Stalking si indicano una serie di comportamenti intrusivi e molesti che vittimizzano la vita personale, affettiva e anche lavorativa di un individuo. Tali comportamenti molesti sono inflitti da un “offender” denifito stalker, che provocano paura, tensione e disagio nei confronti di chi li subisce che spesso si ritrova costretto a dover cambiare notevoli abitudini di vita.

Lo stalking diviene “reato” per la prima volta nel 1990 in California; ma in Italia, solo con il d.l. 23 febbraio del 2009, n° 11 è stata configurata la fattispecie di “atti persecuori”.

 

Quando si può parlare di Stalking?

 

Naturalmente, affinché si possa parlare di stalking è opportuno che sussistano determinate condizioni riconosciute da ricerche empiriche:

  • Comportamenti diretti ad una specifica “vittima”
  • Comportamenti intrusivi e indesiderati
  • Comportamenti che inducono paura e preoccupazione alla vittima
  • Comportamenti che provocano cambiamenti nelle abitudini di vita della vittima
  • Inappropriata ricerca d’affetto, di contatto fisico e di desiderio sessuale
  • Sorveglianza e pedinamento della vittima
  • Minacce e aggressioni fisiche e psicologiche

 

Chi sono gli Stalker?

In circa l’80% dei casi lo Stalker risulta essere un uomo, conoscente, partner o ex partner della vittima. Inoltre più intima è la relazione con la vittima maggiore è il rischio di subire minacce e aggressioni fisiche.

Lo Stalker può essere individuato in 3 grandi categorie:

  • Nevrotico: Stalker Risentito, Rifiutato. Esso è caratterizzato da una modalità ossessiva di perfezionismo e di controllo interpersonale basata sull’ineguatezza e dall’ansia da separazione, infatti non riesce ad accettare un rifiuto.
  • Narcisistico: Stalker Predatore, Ricercatore di intimità che possiede Fascino superficiale e abili qualità manipolative.
  • Psicotico: caratterizzato da comportamenti disorganizzati, tendenze al delirio e alle allucinazioni.

 

Il Profilo Psicologico dello Stalker Psicopatico


Esso è caratterizzato da:
Lo Stalker Psicopatico è un sottotipo dello Stalker di tipo Narcisista, in particolar modo rientra principalmente nella categoria di “Predatore“.

  • Forte distacco emotivo e freddezza associati al fascino superficiale.
  • Possiede un grandioso senso del valore personale, intelligenza manipolativa, assenza di segni di pensiero irrazionale o di sofferenza psichica.
  • Gode di egocentrismo patologico smisurato, nonchè incapace di provare amore o affetto.
  • Ha un continuo bisogno di nuovi stimoli anche sessuali ed è in continua ricerca compulsiva di nuove esperienze.
  • Inoltre, sostiene un utilizzo patologico di menzogne e tecniche di manipolazione.
  • Mancanza di rimorso e senso di colpa, dunque incapace di provare pentimento per eventuali atti persecutori avanzati nei confronti della sua vittima.
  • Insensibilità di empatia, ipercontrollo personale ed interpersonale.
  • Incapace a raggiungere obiettivi realistici o a garantire impegni a lungo termine.
  • Tendenza alla criminalità, paranoia internalizzata.

 

La combinazione di queste caratteristiche rendono lo Stalker psicopatico la tipologia di Offender più complicato e pericoloso per le vittime. Essendo, infatti, lo stalker un maniaco del controllo sociale tenderà ad ossessionare ripetutamente la sua vittima.

Poichè incapace di provare rimorso o senso di colpa sarà, con molta probabilità, recidivo nel compiere atti persecutori nei confronti della sua vittima.

 

Tra le modalità principali di comportamento attuati dagli stalker nei confronti delle vittime vi sono:

  • Comunicazioni indesiderate: mediante Telefonate ripetute, Lettere di minacce, fax, ecc.
  • Contatti indesiderati: Pedinamenti della vittima, intrusione nei luoghi privati o sul posto di lavoro. In questa categoria rientra anche il Cyber-Stalking mediante l’utilizzo di Internet come mezzo di comunicazione ossessiva; pedinamenti della vittima.
  • Comportamenti associati: comprendono l’utilizzo di Minacce Implicite (intento di mettere in atto aggressioni fisiche) o Minacce esplicite (con l’intento di distruggere la reputazione, la carriera della vittima).

 

Per prevenire tali situazioni è opportuno conoscere le tempistiche utili.

Nelle prime due settimane dall’inizio del comportamento ossessivo, lo Stalker sposta il suo interesse dal semplice raggiungemento del suo obiettivo iniziale alla soddisfazione per aver messo in atto comportamenti intimidatori.

Se invece la durata del comportamento di Stalking supera le due settimane, è probabile che esso si protragga, in media, per almeno 6 mesi.

Nella maggior parte dei casi di Stalking condotti da Offender Psicopatici, si possono raggiungere aggressioni di tipo fisico.

 

Per evitare dunque che i comportamenti di Stalking possano degenerare è possibile identificare correttamente la severità delle molestie ricevute attraverso l’ORI.

L’ORI (Obsession Relational Intrusion) è uno strumento composto da 28 Item con punteggio da 0 a 5, utilizzato per valutare la severità delle condotte di Stalking. Nell’ordinamento Italiano oltre alla scala di individuazione della severità delle condotte è stato introdotta una scala per la stima dell’impatto che i comportamenti di Stalking hanno sulla vittima.

di Alessio Ruvolo

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