corso cicloturismo guida agrituristica

Corso Guida Cicloturistica e Cicloturismo online gratuito con attestato

Materiale didattico del Corso guida Cicloturistica e Cicloturismo online nel progetto Erasmus+ BikeAgriTourism

Il progetto BikeAgriTourism ha la finalità di promuovere e sviluppare il cicloturismo e connetterlo con le imprese agricole al fine di creare una migliore sinergia tra le parti, favorire lo sviluppo del turismo nelle aree rurali e promuovere la resilienza dei territori rurali. Abbiamo così coniato un nuovo termine, il cicloagriturismo attorno a cui si sviluppa questo corso. Se vuoi bene al tuo territorio e vuoi favorire il suo sviluppo, questo corso fa per te in quanto ti aiuterà a:

  1. Creare servizi di cicloagriturismo unici che possano capitalizzare le bellezze del tuo territorio
  2. Sviluppare la tua azienda agricola o turistica. Che si tratti di un agriturismo, un hotel, una produzione di qualsiasi tipo (frutta, verdura, ristorante, olio d’oliva, etc.), questo modello è inclusivo e mira a creare sinergie in ogni settore nell’ecosistema del turismo
  3. Rendere più attrattivo il tuo territorio, attrarre un tipo di clientela unica.
  4. Stabilire collaborazioni efficaci nel tuo territorio tra agricoltura, turismo.

Per restare in tema, ti proporrò un percorso attraverso varie tappe, in cui imparerai, qualsiasi sia il tuo territorio, a sviluppare attività di cicloagriturismo.

Programma didattico corso cicloturismo

  1. Quali competenze servono
  2. Studia il territorio e mappa i servizi
  3. Comprendi il cliente / plasma il cliente
  4. Rendi unici i servizi
  5. Crea un percorso
  6. Fai la giusta promozione

Le competenze del corso cicloagriturismo

Oggi viviamo in un mondo in cui dobbiamo studiare continuamente. Fermarsi oggi significa rimanere ancorati a modelli vecchi che non funzionano più. Molte imprese chiudono proprio perché non riescono ad innovare e a rendere la propria esperienza di turismo unica. Prima di scrivere questo corso mi sono chiesto: per che cosa siamo davvero fortunati e che cosa è invece una sfida?

Penso che qui in Europa siamo davvero fortunati. Abbiamo delle terre rurali di una bellezza straordinaria. Pensa, l’83% del territorio europeo è rurale ma ci vive solamente 1 persona su 3. Si tratta dunque di terre straordinarie ma sottorappresentate e caratterizzate da una costante depopolazinone.

Per questo motivo, l’Europa ha lanciato un piano che si chiama: Long-term vision for the EU’s rural areas up to 2040: stronger, connected, resilient, prosperous.

Una visione a lungo termine per le aree rurali europee fino al 2040 per renderle più forti, connesse, resilienti e prosperose. Siamo fortunati perché in Europa abbiamo delle terre rurali straordinarie, bellissime, pulite, più ecologiche. Ma allora perché si depopolano? Perché la resilienza di questi territori è una sfida?

In Italia siamo infatti spesso molto fieri dei nostri territori rurali. L’Italia ha una fortuna che risiede proprio nella sua ricca biodiversità. È un territorio così vario che è possibile davvero trovare qualsiasi tipo di opzione per il turismo, costiero, lacustre, rurale, montano, culturale, storico. Questa biodiversità rende l’Italia un territorio unico e davvero articolato da visitare. Io stesso sono qui da 36 anni e sono molto lontano dal poter dire di conoscerla tutta. Eppure l’Italia non ha il primato in termini di turismo in EU. Sebbene sia considerata una superpotenza del turismo assieme Francia, Spagna, Grecia.

Qual è dunque la differenza che fa la differenza ed in che cosa i territori rurali si possono distinguere?

Al tempo stesso, se noi guardiamo solamente le medie europee, ci sono dei territori straordinari che però sono quelli che hanno un minor turismo interno ed esterno. Ma questo non significa che siano meno belli. Alcuni dei posti più belli al mondo, li ho visti proprio in questi territori rurali che pochi conoscono perché poco alimentati dal turismo di massa. Posso parlare per giorni delle bellezze della Romania e della Bulgaria, eppure numericamente sono tra i posti in Europa che hanno delle bellezze straordinarie. Penso alle Terme di Sandanski, al Monastero di Rila, I laghi di Rila, i monti Rhodopi, i boschi della Transylvania. Eppure, pochi li conoscono davvero. Mentre tutti noi conosciamo così bene le capitali del Turismo come Parigi, Roma, Barcellona.

Siamo quindi fortunati, posso dirlo con certezza. Qui in Europa ci sono dei luoghi meravigliosi. Ma allora perché alcuni di questi luoghi meravigliosi non utilizzano a pieno il loro potenziale? Perché alcuni luoghi straordinari restano completamente sconosciuti al turista?

I motivi sono diversi. Anche semplicemente i trasporti, la pubblicità, il marketing possono rendere un luogo noto o meno noto. Molti sono i fattori legati all’economia di base. Qui siamo all’interno di un progetto Erasmus+ e quindi parleremo di sviluppo di competenze.

All’inizio di questo progetto, assieme alla squadra di Igor Vitale International, EUth Wonders e il Comune di Patmos, ci siamo chiesti, quali sono le competenze necessarie per fare cicloagriturismo? Potenzialmente davvero tante:

  • scienze motorie: il cicloturismo si fa in bici, per quanto si possano avere opzioni con pedalata assistita, la bici elettrica ma il muscolo è lì, comunque al centro del discorso. Non puoi fare 8 ore di percorso se non sei allenato. Questo non è accessibile ed inclusivo ad es., per persone che possono essere in età avanzata o con altre fragilità. Non puoi improvvisare se non hai conoscenze di scienze motorie.
  • Marketing del turismo rurale: il turismo rurale è diverso dal turismo di massa o il turismo urbano. Saper fare marketing per un territorio urbano, per una superpotenza del turismo è diverso dal farlo per una piccola comunità.
  • Nutrizione. Se c’è scienze motorie c’è nutrizione. Offri servizi di agriturismo per ciclisti? Sarebbe ottimo avere delle opzioni alimentari adeguate. Conoscere alcuni principi di nutrizione, saper consigliare in modo preciso al cliente è alla base del turismo efficace.
  • Psicologia: che tipo di cliente c’è dietro il turismo rurale. Come comprendere davvero le sue esigenze? Come convincere un turista a fare un meraviglioso percorso montano in bici. Ti posso assicurare che alcuni di questi percorsi montani vanno indubbiamente motivati.
  • Audiovisivi: oggi il turismo è influenzato molto dai social media. Ciò che è fotografabile non solo diventa più attrattivo, ma fornisce anche unicità ad un territorio. Il motivo unico per attrarre un cicloturista potrebbe anche essere quello specifico paesaggio che si trova in quello specifico territorio.
  • Prodotti agroalimentari, agronomia, etnobotanica, etc. Puoi prendere una specialità per ognuno dei prodotti tipici: formaggio, olio d’oliva, frutta e verdura e così via.
  • Sostenibilità ambientale: cos’è davvero la sostenibilità. Ne parlano tutti ma la conoscono in pochi. La stessa Europa sta riformando con la Green Claims Directive fino al 2025 come regolare la promozione della sostenibilità ambientale perché è al momento ancora troppo vaga e non univoca.
  • Degustatori. Sapevi che in Italia esiste un quadro di competenze legato ai sommelier dell’olio d’oliva. Ogni prodotto ha un mondo dietro. Se crei modelli di competenze legati ai prodotti, puoi anche rendere più attrattivo un certo mercato. Non bisogna improvvisare. L’olio d’oliva è una cosa seria.
  • Tecnica della bici. Ti posso assicurare che c’è un mondo dietro che va dalla medicina alla posturologia passando per la meccanica. Ci sono dei posti straordinari nel mondo ma a volte è anche straordinaria l’assenza di provider efficaci ed accessibili di bici e che possono poi portare il turista a non percorrere questa opzione.

Non farò qui l’elenco completo, ma davvero serve una conoscenza sterminata per poter essere efficaci. Possiamo avere un esperto che conosca davvero tutto di ogni settore? Probabilmente no, ci servirà una squadra ma è anche vero, che ci serve un esperto in cicloagriturismo che sia informato ed abbia una conoscenza di base di questi argomenti e che possa poi cooperare con gli specialisti, motivare le persone a formarsi di più in settori specifici.

Magari sai che quella meravigliosa azienda agricola di olio d’oliva fa dei prodotti straordinari, però magari non ha una certificazione biologica, o magari non dispone di un sommelier dell’olio d’oliva.

Forse, quella certificazione gli potrebbe consentire di creare dei prodotti educativi di livello a quell’impresa dell’olio d’oliva ed offrire ai turisti, anche in bicicletta, uno stop straordinario dove scoprire i benefici dell’olio d’oliva, perché i grassi dell’olio d’oliva possono avere degli effetti benefici, anche per i ciclisti, come si combinano in una dieta bilanciata per un atleta e così via.

Partiamo dunque in vantaggio per questa corsa del cicloagriturismo? Forse si, ma come ogni sfida, dobbiamo fare il primo passo.

Suggerimenti per fare cicloturismo in modo efficace

  • Studia: a long-term vision for EU rural areas
  • Informati presso i centri di formazione professionale del tuo territorio sulle qualifiche rilevanti in combinazione con il cicloagriturismo
  • Motiva le imprese del tuo territorio ad ottenere le qualifiche rilevanti per favorire sinergie efficaci nell’ambito del cicloagriturismo.
  • Unisciti alla EU Rural Community Pact  (https://ruralpact.rural-vision.europa.eu/index_en)

Studia il territorio per il cicloturismo

Penso che ognuno di noi ami il proprio territorio. Il nostro territorio è quasi sempre un luogo felice, è il nostro luogo dell’infanzia che ha formato in qualche modo la nostra personalità. Io porto la mia città di origine sempre con me in qualche modo perché ha comunque formato la mia persona. E se anche posso identificare punti di forza e di debolezza, comunque mi considererò sempre una persona del luogo. Ora però il punto non è che il mio territorio piaccia a me e dunque va bene. Qualsiasi azione di marketing, sia anche essa del cicloagriturismo, deve trovare quegli elementi distintivi che lo caratterizzano e che quindi possano andare bene per il cliente.

Dobbiamo quindi:

  • conoscere il territorio: ti posso assicurare che non è un passaggio banale anche se è il tuo territorio potresti conoscerlo meglio. Io stesso ho scoperto posti straordinari della mia provincia solo da grande
  • Conoscere il cliente: e questo è un esercizio anche psicologico. Chi è davvero il cliente e che cosa vuole o che cosa potrebbe volere.

Comprendere il tuo territorio significa comprenderne le opportunità paesaggistiche, uniche di quel territorio. E ora dunque ti faccio una domanda davvero centrale. Hai mai percorso le strade del tuo territorio in bici? Hai mai affrontato in prima persona le sfide delle strade del tuo territorio. Sono effettivamente accessibili ai ciclisti?

Certamente per te sarà molto utile documentarti sulle effettive piste ciclabili del tuo territorio. Ma prova a fare dei percorsi in bici. Anche se non lo fai abitualmente, prova ad immedesimarti in un cliente medio anche non particolarmente atletico ma che voglia prendere in considerazione l’opzione del cicloturismo. Quali sono le sfide che affronta? Quali sono i livelli di difficoltà che può affrontare, come rappresentargli i tipi di percorso rispetto al livello di difficoltà? Queste sono domande assolutamente essenziali per progettare un servizio efficace di cicloturismo.

Studiare il territorio significa anche studiare i servizi unici che offre quel territorio, faccio una lista non esaustiva

  • Fonti Termali
  • Punti paesaggistici e panoramici
  • Produttori di frutta e verdura
  • Imprese di prodotti caseari
  • Agriturismi
  • Produttori di olio d’oliva

La domanda centrale da porti è perché un cliente dovrebbe venire qui e cosa trova qui di unico? Cosa potrebbe rendere la sua esperienza del turismo memorabile? Il turismo alla fine genera memorie, memorie autobiografiche. Il cicloturismo è un turismo del fare. Arrivare a quel rifugio montano in bici passa per la nostra memoria fisica, la nostra memoria del corpo e potrebbe renderlo più memorabile di arrivarci in auto. Dobbiamo sfruttare i lati positivi del turismo in bici. Cosa il turista non sa e potremmo insegnarci. Cosa si porta a casa dopo l’esperienza cicloturistica.

Ti propongo quindi qui una serie di domande che puoi farti nel testare il tuo territorio, dopodiché ti fornirò un esempio in uno dei territori più belli d’Italia: il Molise.

Strategie efficaci per fare cicloturismo nel tuo territorio

  1. mappa il tuo territorio e genera almeno 3 percorsi di cicloagriturismo a diversi livelli di difficoltà: per tutti, intermedio, esperto.
  2. Individua servizi unici del tuo territorio: imprese agricole, prodotti, punti paesaggistici. Chiediti se alcuni di questi hanno etichette di qualità, indicazioni geografiche, può essere una ricetta tipica, siti UNESCO che possano contribuire all’unicità del tuo territorio.
  3. Individua una storia dietro ognuno di questi “punti di unicità”. La narrativa può aiutarti a definire l’unicità di quel luogo.
  4. Chiediti: le informazioni per il cicloagriturista sono accessibili e comprensibili? Cosa si potrebbe fare di meglio per fare conoscere ancora di più quegli elementi di unicità del tuo territorio.
  5. Una volta che hai mappato il tuo territorio e le imprese agricole che potrebbero connettere il tuo percorso avrai un’idea di base della dieta basata sui prodotti tipici del territorio. Qual è il gap nutrizionale? In che modo il ciclista potrebbe avvantaggiarsi delle risorse alimentari del territorio e quali suggerimenti potresti dare per adattare la dieta del territorio a quella dell’atleta ciclista?
  6. Una volta che hai mappato le imprese del tuo territorio. Quali sono i gap formativi di base che potrebbero essere migliorati? Documentati presso i Centri di Formazione professionale per comprendere gli elementi mancanti. Parti da quelli di base: ad es., potrebbero mancare competenze tecnologiche per la promozione delle imprese, oppure potrebbe esserci un gap linguistico, possono esserci degli ottimi prodotti nel nostro territorio ma magari nessuno in grado di comunicarli ad una platea internazionale. Poi esistono gli elementi fini: il sommelier dell’olio d’oliva, l’etnobotanico per spiegare le proprietà nutritive e culturali delle erbe spontanee, lo chef specializzato per spiegare i segreti dietro una preparazione di successo e salutare.
  7. Se volessi organizzare un evento del cicloturismo legato al tuo territorio, quale sarebbe?
  8. Definisci i nomi del tuo percorso. Un nome originale e memorabile per il tuo percorso. A Bologna abbiamo la Via del Sole. Esiste tra Bologna e Firenze il Percorso degli Dei. Potremmo inventare anche un percorso in bici che ripercorra le strade della transumanza tra Puglia, Molise e Abruzzo?

Chi è il cicloagriturista: strategie per analizzare il mercato del cicloturismo agricolo

Hai provato a fare il percorso in bici? Sono davvero curioso della tua risposta e penso sia un peccato interagire poco. Scrivimi qui nei commenti come è andata. Ricordo perfettamente i miei primi giri in bici. Da Bologna a Selva Malvezzi, o ancora ricordo quel viaggio all’isola di Anguilla dove ricordo come se fosse ieri quello che era palesemente un dislivello di base ma non lo era per me che ero e sono agli inizi. Provare il cicloturismo per primo è stato indubbiamente un’esperienza utile per capire chi è il cicloturista.

La nostra domanda centrale è dunque: chi è il cicloagriturista (e chi potrebbe diventare).

Lo abbiamo detto, abbiamo creato una nuova categoria col titolo di questo progetto, il cicloagriturismo. Per capire come soddisfare le esigenze di questo turista dobbiamo capirlo, comprenderlo.

Abbiamo due tipi di tecniche:

  1. Tecniche di analisi pura: questionari, sondaggi, analisi dei dati sul turismo, analisi delle ricerche esistenti
  2. Tecniche di motivazione: partendo dai turisti che più spesso fanno turismo rurale di cicloagriturismo, potremmo chiederci anche – come poter motivare a fare il cicloagriturismo.

Ebbene si, dobbiamo motivare a questo tipo di turismo. Il turismo rurale è indubbiamente bellissimo, ma comunque per definizione remoto. Il cicloturismo è indubbiamente bellissimo, ma richiede più energie. Prova almeno una volta. Vedrai che il tuo percorso sarà scandito dalle tue caratteristiche fisiche, dal tuo ritmo, dalla tua motivazione quel giorno. A noi piacerebbe avere un mondo che si attento ad offrire infinite opportunità nel territorio affinché quel percorso in bici non sia piatto ma ricco di opportunità e di stop. La motivazione si costruisce nel tempo.

In questa parte della lezione, partiremo da ciò che dice la letteratura scientifica generale sul tema del turismo rurale su chi è effettivamente la target persona, per poi porci un’altra domanda per capire invece chi potrebbe diventarlo.

Tecniche di analisi pura (rafforzare con parte scientifica e con dati a sostegno)

Esiste una letteratura scientifica che cerca di definire le caratteristiche generali del viaggiatore dei territori rurali. Definire le leggi generali di un certo tipo di turismo ci aiuta, ci fornisce gli orizzonti generali. Ma poi devi ricordarti che queste regole “generali” si devono poi applicare al tuo territorio che sia Foggia, Zakopane, isola di Ikaria o Rila.

Ecco alcune caratteristiche di base che assumiamo siano tipiche del cicloagriturista.

Preferisce un turismo dell’avventura.

Una bici può rompersi, l’energia può finire. Pianificare un viaggio in auto o in bici sono due cose diverse.

Preferisce  un turismo salutare

Fare attività fisica è sicuramente un’attività salutare. Ci aspettiamo che il cicloturista abbia una struttura fisica di base che gli possa consentire di fare determinate percorrenze in bici. Il turismo rurale, rispetto a quello urbano, offre degli indubbi vantaggi. Correre o andare in bici in un territorio urbano significa aumentare il ritmo respiratorio in un contesto in cui la salubrità dell’aria fa tutto. L’aria inquinata di certo non si combina bene con un aumentato ritmo respiratorio. Poniti questa domanda: quale aria respira il turista nel tuo territorio?

È tendenzialmente un atleta

È vero, per fare cicloturismo, una certa compatibilità con l’attività fisica ci vuole. Però non dobbiamo neanche pensare che sia così difficile. Esistono tanti percorsi in piano di una bellezza straordinaria, facili da percorrere per chiunque abbia una certificato medico di idoneità all’attività fisica. Ci occuperemo anche di rendere il cicloagriturismo più accessibile a persone con disabilità. Se ci fermassimo a dire che è il cicloturista è un atleta, avremmo fuori tantissime persone che forse potrebbero beneficiare ancora di più del cicloturismo, persone che magari ora non sono atleti ma vogliono raggiungere nella propria routine, un tipo di turismo salutare. Ed è su questi che dobbiamo puntare per estendere il cicloagriturismo

Gli piace il buon cibo.

Forse questa è l’innovazione del cicloagriturismo. Il nostro progetto mira a connettere il cicloturismo con le imprese agricole ed i produttori. L’intersezione di cui vogliamo occuparci è questa: come possiamo offrire servizi alimentari di qualità, gustosi, sostenibili ma anche in linea con la dieta del ciclista? Anche qui, penso tu possa vedere il gap motivazionale. Io ne vedo almeno due. Seguire una alimentazione sana è oggi una sfida per molte. Lo dicono gli indicatori della popolazione sovrappeso ed obesa. Il cicloagriturismo può essere una spinta a mangiare meglio anche per chi ancora non lo fa. Il cicloagriturismo inoltre potrebbe fare istruzione sull’alimentazione. La food literacy è qualcosa che potrebbe essere ancora migliorato, anche semplicemente perché dietro il cibo c’è un mondo ed essere davvero esperto degli alimenti che mangiamo ogni giorno è davvero una sfida. Le imprese agricole potrebbero offrire una conoscenza specializzata sull’argomento e dare dunque un valore aggiunto.

Opera fuori dalla canonica stagione estiva.

Il fatto che un turista prenda la sua bici e segua un percorso di montagna o voglia raggiungere un territorio rurale forse ci dice qualcosa su di lui. Non è forse il tipico turista che sceglie l’opzione gettonata o il turismo di massa. Preferisce terre meno battute, non ha strettamente bisogno di un clima estivo e marino, può fare percorsi brevi, compatibili col turismo di prossimità e di breve durata e non necessariamente ha bisogno di interi mesi estivi liberi. In altre parole, il cicloturismo può essere un’opportunità per combattere l’overtourism (sovraffollamento estivo) ed i suoi danni sull’ambiente.

Gli piace la natura.

Possiamo arrivare facilmente a questa conclusione. Difficile che a un cicloturista non piaccia davvero la natura. Qui possiamo vedere un’opportunità. Ad esempio, il cicloagriturismo potrebbe combinarsi con attività di marketing educativo riguardante la sostenibilità ambientale. Molti dati suggeriscono che i cittadini europei sono interessati a scegliere opzioni di turismo più sostenibile ma hanno scarsi strumenti per distinguere le opzioni di turismo davvero sostenibile da quello non sostenibili. Una cosa è certa, la bici non inquina. Indubbiamente possiamo sensibilizzare la conoscenza degli elementi di sostenibilità.

Tecniche di motivazione al turismo sano e sostenibile

Vista in questo modo, il cicloagriturista è caratterizzato da:

  • Attività fisica e salutare
  • Attenzione all’ambiente, la natura e la sostenibilità
  • Interesse per il buon cibo, anche qui sano e sostenibile

Vista in questi termini, il cicloagriturista è un ottimo turista. Favorisce l’interesse per salute, ambiente, natura.

Dobbiamo dunque iniziare a pensare in un modo diverso. Dato che nel cicloagriturismo non c’è “nulla di male” come possiamo motivare le persone che magari non sono già cicloagrituristi a diventarlo? Dobbiamo dunque trovare quelle intersezioni del mercato che vanno bene ad una fascia più grande di turisti

Se puntiamo infatti solamente al cicloturista che fa agonismo e mangia riso in bianco probabilmente non riusciamo a garantire una certa sinergia tra gli attori del territorio che potrebbero fare cose diversissime tra di loro.

Quali sono dunque le caratteristiche che dobbiamo allenare nel turista che ancora non è abituato a questo tipo di turismo?

Se rispondiamo a questa domanda possiamo sapere anche come rendere un luogo più aperto al cicloturismo ed educativo.

Poniti queste domande

  • che cosa quella particolare strada o percorso di cicloagriturismo può insegnare dal punto di vista atletico (magari nella sua salita particolare, nel suo paesaggio)
  • che cosa quel percorso può insegnare dal punto di vista della resilienza e motivazione e su un profilo psicologico
  • Che cosa quel particolare prodotto del territorio può insegnare dal punto di vista della sostenibilità ambientale
  • Perché il viaggiatore dovrebbe portare a casa quel prodotto o quella lezione di cibo sano e sostenibile e replicarla nel proprio territorio?

Scrivi a Igor Vitale