I motivi della scelta del partner

 

Quello che molti studi hanno voluto verificare è la possibilità che la teoria dell’attaccamento, costruita originariamente per spiegare lo sviluppo dei bambini, offra una prospettiva interessante per lo studio delle relazioni di coppia negli adulti. L’innamoramento come processo di attaccamento ( vale a dire un processo per cui si crea un legame di attaccamento), che viene vissuto dagli individui in maniera diversa a causa delle loro  precedenti e differenti storie di attaccamento ( Hazan, Shaver 1988). La teoria dell’attaccamento come modo per spiegare alcune forme di amore e le modalità  in cui le dinamiche sottostanti, comuni a tutti gli esseri umani, vengono modellate dall’esperienza sociale, fino a produrre stili di relazione diversi; una lettura di come  le forme di amore ottimale e quelle problematiche siano frutto di un adattamento a circostanze sociali specifiche (Hazan, Shaver 1988).

La scelta del partner non è così casuale come possiamo credere, ma tende invece a riproporre o a rinnegare il legame che abbiamo sperimentato con i nostri caregiver.

Tutti noi creiamo dei legami, affettivi e sessuali , in base alla nostra storia personale, alle mancanze o alle frustrazioni che abbiamo vissuto, ai modelli di attaccamento costruiti nell’infanzia e modellati nel corso della vita. Scegliamo il nostro partner e costruiamo una vita relazionale e affettiva sulla base dei modelli di attaccamento introiettati, che vanno a costituire le nostre memorie implicite e che tenderanno ad essere rinforzati e consolidati nella relazione di coppia.

Questo avverrà sia di fronte a modelli di relazione sani che patologici o comunque disfunzionali.

E’ più facile, infatti, per molte persone, aggrapparsi a quei modelli malsani, ma comunque conosciuti, piuttosto che rischiare, sperimentandone di nuovi.

Ecco quindi che in base al modello di attaccamento sperimentato la persona sarà portata a scegliere un certo tipo di partner e, di conseguenza, una certa relazione sentimentale (Guerreschi, 2011).

Una persona sicura, che non ha paura dell’abbandono, né di dipendere dagli altri, sarà in grado di costruire una relazione stabile, con un partner anch’egli sicuro e autonomo. Potrà investire nella propria sessualità, nei figli, nell’ambiente circostante senza temere di perdere il controllo sul mondo esterno o la propria indipendenza. Entrambi vivranno per il bene dell’altro, ma non in funzione dell’altro, sapranno costruire un noi senza però dover annullare le loro reciproche individualità ( Guerreschi, 2011)

Una persona evitante, invece, non riuscendo a fidarsi, cambierà spesso il proprio partner per evitare, così, di coinvolgersi eccessivamente in una storia romantica. Sarà terrorizzata del fatto che il suo spazio personale possa essere invaso e per tutelarsi da ciò sceglierà a sua volta un partner evitante.

La persona ambivalente si caratterizza per la paura eccessiva dell’abbandono e di non essere amata abbastanza. Cercherà quindi di fondersi totalmente con l’altro e di evitare ogni tipo di separazione, ma l’altro di fronte ad un attaccamento così morboso, generalmente reagisce scappando.

Tutto questo non farà altro che confermare all’ambivalente di non essere meritevole di affetto e continuerà a ricercare sempre di più storie di partner da cui dipendere totalmente.

Si riscontrerebbe dunque una contiguità tra attaccamento infantile , adulto e  scelta del partner che può essere schematizzata come segue ( Poudant,2005):

 

B

A

M

B

I

N

O

Ansioso evitante Rassicurato Ansioso Resistente

(ambivalente)

Sembra non soffrire del distacco dai genitori e non avere bisogno di conforto. Protesta in caso di distacco dai genitori . Ansioso e agitato al momento del distacco e del ritorno dei genitori .
Apparentemente indipendente, ignora i genitori al suo ritorno. Sollievo al loro ritorno. Ha bisogno di contatto per ricominciare l’esplorazione, il genitore diventa base rassicurante. Cerca il conforto ma si distacca subito con rabbia. Dipendente ma non vuole essere consolato . Si dispera e teme di essere abbandonato.
A

D

U

L

T

O

Atteggiamento distaccato Atteggiamento autonomo Atteggiamento preoccupato
Si mostra indifferente alle esperienze relazionali. Accetta il passato, positivo o negativo, che sia. Confuso sul passato sembra arrabbiato con i genitori. Dipendenza relazionale che denota un’ambivalenza.
Ha fiducia in sé, ma non  negli altri. Ha fiducia in sé e negli altri. Manca di fiducia in sé stesso.
 

P

A

R

T

N

E

R

Ansioso evitante

(distaccato)

Rassicurato

(autonomo)

Ansioso Resistente

(ambivalente)

Difficoltà a stare vicino agli altri. Facilità nello stabilire rapporti con gli altri. Paura di non essere amato abbastanza.
Scarsa fiducia negli altri. Non è a suo agio quando qualcuno gli si avvicina. Non è preoccupato del fatto di dipendere dagli altri, né che qualcuno dipenda da lui. Ricerca un’unione completa.

 

 

L’altro vuole più intimità. Non si sente mai abbandonato. Gli altri non sempre hanno voglia di stargli accanto.

di Silvia Diolaiuti

Scrivi a Igor Vitale