Il tipo 6 dell’Enneagramma: la paura
3.6. Descrizione carattere Sei: La Paura
di Serena Giovannini
Questo tipo di carattere è molto complesso ed è impossibile descriverlo prescindendo dai tre sottotipi: conservativo, sociale, sessuale, perché è come se in base alla reazione di fronte alla paura, tono emozionale del sei (Naranjo, 1996), si strutturassero tre caratteri diversi: si può passare dalla vigliaccheria, timidezza, esitazione ansiosa a un azione eroica. Dal punto di vista psicodinamico, a livello cognitivo la paura porta ad un atteggiamento di opposizione, sfida, rimprovero verso se stessi a causa dell’interiorizzazione di un nemico esterno.
3.6.1. Richiami nella letteratura scientifica precedente
In psicanalisi troviamo similitudini nel carattere fobico, Naranjo (1996) cita Kraepelin (1904) in Psychiatric: Ein Lehrbuch, il quale parlando della schizofrenia paranoide delinea le caratteristiche del sei al limite del patologico: insicurezza, ipervalutazione di sé, paura di essere oggetto di ostilità. Freud (1986) nel famoso caso Schreber parlando del carattere paranoide interpreta l’odio del paranoide provato nell’infanzia come una difesa contro l’amore, a causa della paura. A seconda dei sottotipi la reazione può essere la lotta o la resa: il sottotipo conservativo, debole, pusillanime obbedisce in modo affettuoso ai genitori; il sottotipo sociale ossessivo, obbedisce a principi, regole astratte. Il sottotipo sessuale forte, fanatico, reagisce opponendosi alla resa, all’obbedienza. In Jung (1979) il carattere sei si ritrova nella tipologia del pensiero introverso: influenzato dalle idee, sospettoso, tendente alla guerra; il sei controfobico, fanatico, si rispecchia nel tipo estroverso con prevalenza dell’intuito sulla sensazione, del pensiero sul sentimento, del giudizio sull’interesse alla percezione di sé: è un comandante, tenace e determinato. In omeopatia ritroviamo alcune caratteristiche nel Lycopodium, un farmaco per un paziente introverso, cupo, diffidente, sospettoso e altre caratteristiche nel Psorinum che descrive meglio il sottotipo conservativo: timido, caloroso, insicuro, non propenso all’azione, sotto pressione diventa irritabile, predisposto al senso di colpa, può passare la vita a prevedere possibili catastrofi rimanendo immobili ma senza far trapelare nulla agli occhi degli altri. (Naranjo, 1996)
3.6.2. Tratti caratteriali
Paura, pusillanimità, ansia
L’ansia è una paura congelata verso un pericolo che rimane minaccioso nell’immaginazione; la paura può essere paura di sbagliare, delle conseguenze delle proprie azioni, di amare, di essere traditi e si traduce in comportamenti dettati dall’insicurezza, dalla titubanza, dall’immobilità, dal ritiro nel pensiero, lo scopo è vagliare tutte le ipotesi e frenare l’impulso e la spontaneità.
Iperintenzionalità vigile
Come conseguenza alla paura, il soggetto controlla, cerca indizi perché sospettoso e non agisce finché non ha riflettuto e fatto una scelta razionale.
Orientamento teorico
Il carattere sei è il filosofo per eccellenza, essendo insicuro, pauroso, si pone sempre domande per prevenire i problemi e di conseguenza ricercarne di nuovi, il suo rifugio è l’intelletto, venera la razionalità.
Cordialità suadente
Il suo atteggiamento affettuoso, generoso, caloroso, fedele è in funzione del suo bisogno di trovare alleati, partner più forti di lui che lo sostengano contro un nemico comune.
Rigidità
Come scappatoia dall’incertezza, dall’indecisione, dalle paure si prefissano di seguire un riferimento preciso (leggi esterne o un codice morale interno) che discerne ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.
Bellicosità
Più spiccata nel sottotipo controfobico si mostra irriverente e ribelle contro l’autorità, inizialmente rappresentata dal genitore, in seguito rappresentata da figure esterne, appare polemico, forte, cinico, megalomane, con fare da leader, non dando a vedere le forze contrastanti che si muovono dentro di lui.
Orientamento verso l’autorità e gli ideali
Nei sottotipi conservativo e sociale la paura dell’autorità li ha indotti ad obbedienza e sottomissione e ad adottare un comportamento aggressivo verso gli inferiori e ossequioso verso i superiori, creando un sentimento di ambivalenza verso l’autorità che produce un idealizzazione delle figure autoritarie. In tutti i sottotipi riscontriamo il culto dell’eroe e degli ideali, (specie nel sessuale).
Accusa di sé e degli altri
Questo soggetto mitiga un senso di colpa costante attraverso la creazione di nemici esterni. Infatti la sua fissazione cognitiva è l’autoaccusa, il diventare il peggior nemico di se stesso a causa della paura. L’atteggiamento autoaccusatorio e l’accusa verso gli altri serve per trovare sollievo da un eccessivo senso di colpa che lo tormenta.
Dubbio e ambivalenza
Vive in costante stato di dubbio verso se stesso e verso gli altri, oscilla tra svalutazione e autoesaltazione, ama e odia l’autorità, soffre di incertezza cronica e sentimenti ambivalenti e dato che ha bisogno di punti fermi si atteggia da detentore della verità assoluta.
3.6.3. Il punto di vista eziologico e psicodinamico
I tre sottotipi corrispondono a tre costituzioni differenti individuate da Sheldon (1942): il controfobico è il mesomorfico, il fobico conservativo è l’endomorfico, il sociale o dovere è l’ectomorfico. Tutti e tre i sottotipi hanno sofferto di ansia nell’infanzia ma hanno reagito in modo diverso, rispettivamente: intimidendo gli altri, cercando alleati per proteggersi o rifugiandosi nell’intelligenza. Da fanciullo questo carattere ha sofferto di mancanza di affetto, problemi con l’autorità paterna, paura di castighi e punizioni, repressione dell’emotività, iperprotettività materna, colpevolizzazione da parte dei genitori. In base al sottotipo la ricerca dell’amore potrebbe essere intesa come bisogno di protezione o di essere accuditi e potrebbe portare a sostituire l’autorità genitoriale con ideali o religioni o con la razionalità.
L’insicurezza ontica che pervade il sei è rivolta verso il futuro sentito come una minaccia, ma è anche paura per ciò che accadrà, paura di scoprire il proprio vuoto interiore … Di conseguenza, il soggetto sente la necessità di fissare punti fermi. Nel sottotipo controfobico la ricerca dell’essere provoca la perdita dell’essere, nel sociale c’è la sostituzione dell’essere con un ideale, nel conservativo è l’autorità esterna a prendere il posto dell’essere. (Naranjo, 1996)
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