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Le Cause del Binge Eating Disorder: genetica, psicologia, comportamento

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Lo sviluppo del Binge Eating Disorder si basa su fattori innati e culturali. Il dibattito tra natura e cultura attraversa la storia della psicologia, tuttavia, oggi si è sempre più concordi in una concorrenza tra fattori naturali e culturali, che seppur in modi diversi, conducono allo sviluppo dei disturbi psicologici.

Esistono studi di genetica

Shinohara et al. (2004) ha basato la sua attenzione sul sistema dopaminergico, che è associato alle sensazioni di piacere, ricompensa legati al cibo, al sesso e a determinate sostanze. Per questo motivo è stato operato un confronto tra due gruppi (affetti da binge-eating disorder vs gruppo di controllo) al fine di verificare eventuali differenze genetiche. Il campione complessivamente era di sesso femminile, il primo gruppo era costituito da 90 persone, il secondo da 115 persone, è stato estratto dal sangue il DNA genomico ed è stato fatto il test di reazione della catena della polimerasi al fine di confrontare la lunghezza dell’allele, che era codificato come breve nel caso di lunghezza da 7 a 9, lungo se con 10 o 11 ripetizioni. Sono emerse delle variazioni tra i due gruppi, infatti, chi metteva in atto comportamenti di binge-eating aveva molto più spesso alleli brevi rispetto al gruppo di controllo, è quindi plausibile che ci sia una differenza genetica nel DAT1 VNTR in chi mette in atto questo comportamento, che ci indica una disregolazione del reuptake della dopamina.

Riconosciuto dunque che la sensibilità dei circuiti di ricompensa della dopamina giocano un ruolo fondamentale in vari disturbi, tra cui anche il binge eating disorder, Davis e collaboratori (2008), hanno condotto una ricerca per comprendere meglio la direzione causale di tali fenomeno. I ricercatori si dividono infatti tra coloro che affermano che la sindrome di mancanza della ricompensa sia un fattore di rischio per il binge-eating disorder e in ricercatori che è proprio l’iper-sensibilità alla ricompensa che determina la motivazione per attività legate al cibo.

Per questo motivo i ricercatori hanno valutato le determinanti psicologiche e biologiche alla sensibilità alla ricompensa. E’ stata applicata un’ANOVA a due fattori Genotipo x Gruppo (BED vs soggetti obesi vs controllo), rispetto a due misure di personalità legate alla sensibilità di ricompensa. I soggetti con disturbo di Binge Eatind Disorder erano significativamente diversi rispetto agli altri, infatti mostravano una maggiore sensilbilità alla ricompensa, ma solamente quelli che avevano l’allele A1, inoltre, è stato mostrato che i soggetti normopeso di controllo con almeno una copia dell’allele T del marker C95T aveva minori punteggi di sensibilità alla ricompensa rispetto agli altri. È quindi possibile affermare che l’allele A1 porta ad una riduzione della densità del recettore, ci si attende dunque un’inversa relazione tra le misure psicologiche di sensibilità alla ricompensa ed alla presenza dell’allele A1, una delle possibili spiegazioni, quindi, potrebbe risiedere nel fatto che i partecipanti BED posseggono un’ulteriore variazione genetica che interagisce con l’allele A1 nella maggiore produzione di dopamina. Questi risultati hanno dunque implicazioni per ulteriori studi sulla genetica molecolare del BED e dell’obesità, e per le terapie farmacologiche e comportamentali di tali condizioni.

Inoltre, esistono molti altri fattori che possono essere legati allo sviluppo del binge eating disorder, Fairburn et al. (1998) ha condotto uno studio caso controllo focalizzato sui fattori di rischio del binge eating comparando quattro gruppi: binge-eaters, bulimici, soggetti sani e soggetti con altre condizioni psichiatriche generali. Dallo studio sono emerse significative tra i quattro gruppi, compreso il confronto tra binge-eaters e bulimici, confermando nuovamente una distinzione tra questi quadri diagnostici. In particolare, le persone con un binge eating disorder hanno mostrato maggiori livelli di esposizione ai fattori di vulnerabilità personale come: autovalutazioni negative, depressione genitoriale, depressione maggiori, marcati problemi di condotta, e autolesionismo. Sono determinanti inoltre i fattori ambientali, i binge-eaters hanno mostrato una maggiore esposizione ad alcuni di questi problemi genitoriali: critica da parte dei genitori, alta aspettativa, affettività minima, scarso coinvolgimento genitoriale, abuso fisico e sessuale, bullismo, commenti critici familiari a proposito di forma, dieta o peso, nel campione è stata riscontrata anche una maggiore probabilità di rimanere incinta prima.

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