Le Rappresentazioni Sociali di Moscovici: una definizione
Le rappresentazioni sociali (un articolo di Elisa Spisni)
Le rappresentazioni sociali sono frutto di credenze socialmente condivise, idee e valori ampiamente diffusi nel nostro sistema culturale. Aiutano a dare un senso al mondo, all’ambiente che ci circonda. (Myers, 2009)
La teoria della rappresentazioni sociali (Gattino, Miglietta, Converso 2008) si occupa di spiegare come le persone ricostruiscono la realtà sociale con lo scopo di controllarla, adattarsi in essa, agire e condividerla con gli altri.
Il primo autore che utilizza questo concetto è Serge Moscovici (1989) definendo le rappresentazioni sociali come una serie di concetti, asserti e spiegazioni che nascono nella vita di tutti i giorni, attraverso le comunicazioni interpersonali. Esse possono essere considerate dalla nostra società come l’equivalente dei miti e delle credenze nelle società tradizionali, possono essere addirittura considerate la versione contemporanea del senso comune.
Moscovici definisce le rappresentazioni sociali come sistemi cognitivi, con una loro logica e linguaggio attraverso i quali gli individui di una società costruiscono la realtà sociale, si può così parlare di una conoscenza socialmente elaborata e partecipata, che concorre alla costruzione della realtà sociale e designa una forma di pensiero sociale.
Le rappresentazioni sociali vengono create e ricreate dalle persone nel corso dell’interazione reciproca come ad es. durante una conversazione.
Le persone e i gruppi creano le rappresentazioni sociali nel corso della comunicazione interagendo con gli altri. Una volta create, le rappresentazioni, non rimangono isolate, circolando si fondono l’un l’altra e danno vita a nuove rappresentazioni, dando così un senso comune alla realtà.
Si formano attraverso due processi: l’ancoraggio e l’oggettivazione.
L’ancoraggio è un processo che permette l’assimilazione di stimoli nuovi al nostro sistema di categorie e di porlo a confronto con quelli esistenti. Denominazione, classificazione ed etichetta mento sono le operazioni che permettono la categorizzazione di un oggetto , cioè di assegnarlo ad una categoria in relazione al suo grado di somiglianza con un prototipo (un esemplare che rappresenta al meglio quella categoria). Permette l’utilizzo di categorie pre esistenti per agganciare oggetti sociali nuovi e non familiari.
L’oggettivazione permette a qualcosa di sconosciuto di assumere sembianze fisiche e accessibili che risultano più semplici. Le persone costruiscono una figurazione che concretizza l’oggetto, anche attraverso l’uso di metafore, immagini o l’associazione con personalità conosciute. Ogni rappresentazione sociale (Gattino, Miglietta, Converso 2008) è la rappresentazione mentale di qualcosa e di qualcuno: oggetto, persona, avvenimento, idea ecc… ogni rappresentazione si associa a un simbolo, a un segno. Non c’è rappresentazione sociale che non sia quella di un oggetto sia pure mitico o immaginario.
Le funzioni delle rappresentazioni sociali sono tre (Myers, 2009). La prima funzione è quella di rendere familiare ciò che è estraneo e rappresenta l’esito dell’ ancoraggio: le persone, gli oggetti, gli eventi vengono assegnati ad una precisa categoria definendoli come modelli di quel tipo, ed è un modello condiviso da tutte le persone.
La seconda funzione delle rappresentazioni sociali è quella di favorire gli scambi interpersonali e sociali. Le rappresentazioni si possono tramandare di generazione in generazione, contribuiscono a creare un contesto sociale, una cultura, nella quale gli individui condividono rapporti di routine, riti di incontro e di conversazione. Le rappresentazioni sociali funzionano perciò da codice condiviso per l’azione e l’interazione sociale, come sistemi di conoscenza condiviso che guida e orienta nei comportamenti.
La terza funzione è quella normativa e di costruzione dell’identità. Collocando le persone in gruppi sociali si determinano i contenuti delle rappresentazioni e la loro organizzazione. Essendo contenuti condivisi, le rappresentazioni sociali funzionano, anche, come formazione di un identità sociale e di un’appartenenza. L’identità sociale è una rappresentazione del sé derivato da un processo di categorizzazione.
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