Neuroscienze e stili di attaccamento: ricerche

Il contributo delle neuroscienze

La plasticità neurale è attiva nei bambini e negli adulti ed è condizionata dall’ambiente nell’espressione. Durante la gravidanza e nel primo anno di vita del bambino, il cervello materno viene rimodellato da fluttuazioni ormonali che determinano modificazioni strutturali di alcune aree atte a favorire la regolazione del comportamento materno, con una predisposizione all’accudimento dunque.

Vasopressina ed ossitocina secrete dall’ipotalamo sono coinvolte nell’attaccamento materno ed intervengono nei processi di memoria sociale e dell’apprendimento.

L’ossitocina è un agente antidepressivo, il cui livello nell’organismo viene incrementato dal tatto e dal contatto fisico.

Inizio e mantenimento del comportamento materno coinvolge circuiti neurali specifici coinvolgendo le stesse strutture coinvolte nella risposta allo stress.

Ricerche su madre-bambino hanno provato un aumento di attività cerebrale nella corteccia cingolata anteriore e nella corteccia pre-frontale mediale destra, nell’udire il pianto di un neonato.

Il sentimento di felicità è il risultato correlato alla disattivazione della corteccia pre-frontale destra, delle cortecce temporale e parietale bilaterali.

Le aree attivate sono connotate da alta densità di recettori dell’ossitocina e della vasopressina, con un meccanismo di attivazione delle aree cerebrali associate ai comportamenti di attaccamento.

Un’interazione sociale sana può dipendere dall’equilibrato funzionamento dell’attività neurobiologica di aree coinvolte con effetti clinici e psicologici. Invece danni, lesioni, caratteri ereditari, pratiche di accudimento scarse hanno pure essi effetti clinici e psicologici con conseguenze negative sull’interazione sociale.

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