Perché mio figlio non mangia?

Il legame tra cibo/latte e figura materna ha un significato particolarmente importante per il bambino. La quantità di cibo ingerito o l’appetito con il quale il bambino si avvicina ad esso sono sinonimi di buona salute. Se il bambino mangia bene si ritiene che la madre è una buona madre, mentre è il contrario se questo non accade. Quindi, il cibo può venir usato inconsciamente dal bambino per inviare messaggi di conferma o rifiuto alla figura materna.

I disturbi del comportamento alimentare possono cominciare dalla prima infanzia fino alla giovinezza: i meccanismi psicogenetici sono diversi. Il DSM-IV distingue le seguenti tipologie.

Abnormità che hanno radice nelle strutture psichiche proprie dell’infanzia e della fanciullezza

  • Disturbo della nutrizione dell’infanzia o della prima fanciullezza: si tratta di un rifiuto del cibo per un periodo prolungato , almeno 1 mese, e che non dipende da condizioni mediche generali; non vi sono differenze di frequenza tra i sessi ed è abbastanza frequente; le sue forme più frequenti sono:
  • anoressia del II trimestre: si presenta, in maniera progressiva o improvvisa, in genere, tra i 5 e gli 8 mesi ( → svezzamento); spesso al rifiuto del cibo non si accompagna un calo ponderale significativo perché il bambino compensa con cibi liquidi o riesce ad alimentarsi se nutrito da persona diversa dalla madre la quale, di fronte al rifiuto del cibo del proprio figlio, diventa sempre più ansiosa, insistente, inadeguata, trasformando il momento del cibo in un incubo per il bambino. Il disturbo può evolvere in due forme:
  • anoressia semplice, solitamente transitoria che si risolve con la modificazione del comportamento ansioso della madre;
  • anoressia mentale grave, quando il comportamento persiste perché è impossibile modificare il comportamento materno o perché si tratta di un disturbo che coinvolge le strutture psichiche del bambino; a questa tipologia possono associarsi anche disturbi somatici (diminuzione peso, disturbi del sonno, ecc.); questi bambini di fronte al cibo possono comportarsi con disinteresse o con opposizione, alternando momenti in cui si alimentano con quantità superiori a momenti di rifiuto o capricci per ottenere di mangiare solo certi tipi di cibi. L’unica terapia valida consiste nell’intervenire sul rapporto madre-bambino.
  • anoressia della II infanzia, che può essere una forma della precedente o comparire per la prima volta a 2-3 anni;
  • anoressia essenziale precoce, che si manifesta alla nascita con disinteresse per il cibo e poi appaiono comportamenti oppositivi; può essere un sintomo dell’autismo.

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