Psicologia del comportamento alimentare
La psicologia sociale è stata definita come “l’indagine di come i pensieri, i sentimenti e i comportamenti degli individui sono influenzati dalla presenza effettiva, immaginata o implicita degli altri” (Allport 1935)
La cognizione sociale costituisce un approccio importante all’interno di questa disciplina e riguarda il modo in cui le persone attribuiscono un significato alle situazioni sociali. L’approccio concentra l’attenzione sulle cognizioni o i pensieri dell’individuo, come processi che intervengono tra gli stimoli osservabili e le conseguenti risposte in specifiche situazioni del mondo reale (Fiske e Taylor 1991). L’approccio sociocognitivista alla comprensione della scelta alimentare si focalizza sulle cognizioni che intervengono tra la percezione di un certo cibo e la decisione di mangiarlo oppure no. Negli ultimi decenni questo approccio è diventato dominante.
Luciano Arcuri definisce la cognizione sociale in questo modo:
La cognizione sociale studia le modalità con cui gli individui attribuiscono un senso alla loro esistenza e interpretano il comportamento proprio e degli altri. L’analisi di tale processo consente di mettere a fuoco il modo in cui le persone della strada pensano a proposito dei propri simili e come esse “pensano di pensare”.
La psicologia sociale del cibo è l’applicazione dei principi della psicologia sociale alla comprensione di comportamenti legati all’alimentazione. Come la nostra interazione con gli altri e il nostro ambiente sociale possono influenzare quali cibi mangiamo e in che quantità.
Molti dei lavori di ricerca condotti da una prospettiva sociocognitivista si possono distinguere in due categorie:
- percezione interpersonale
- autoregolazione (il modo in cui l’individuo presenta se stesso)
La psicologia sociale del cibo si propone di indagare come gli alimenti possano essere considerati strumenti utili per la percezione e la comprensione delle persone che li mangiano.
Le scelte alimentari possono essere impiegate come mezzo per presentare se stessi.
2. Metodi di ricerca in psicologia sociale
I metodi sperimentali sono caratterizzati dall’analisi della relazione tra una o più variabili indipendenti che vengono manipolate dallo sperimentatore e una variabile indipendente. Tutte le variabili di disturbo sono tenute costanti o controllate. (buona validità interna)
Altro metodo è quello correlazionale, ci si focalizza sulla relazione tra due o più variabili e si quantifica la relazione tra di loro. (buona validità esterna)
La debolezza dei metodi correlazionali per quanto riguarda la validità interna è ovuta al fatto che osservare la correlazione tra due variabili non significa di per sé che la prima variabile produca un effetto sulla seconda. La direzione causale potrebbe essere rovesciata, oppure potrebbe esserci una terza variabile che determina la correlazione tra le due.
- Modelli della scelta alimentare
I più recenti modelli sulla scelta alimentare (ad esempio Randall e Sanjur 1981, Booth e Sheperd 1988, Sheperd 1989) distinguono tre tipologie di influenze sulla scelta alimentare: cibo, ambiente e individuo.
3.1 Il cibo
- La composizione fisica del cibo incide sulla scelta alimentare attraverso tre possibili vie: le caratteristiche sensoriali del cibo, i suoi effetti fisiologici e psicologici.
- Non sono gli attributi sensoriali in sé che conducono ala scelta e al consumo di un alimento, ma piuttosto le preferenze per una particolare combinazione di tali attributi in diversi contesti.
- L’assunzione dei componenti chimici del cibo (grassi proteine zuccheri) condurrà alla sazietà e alla riduzione della quantità di cibo successivamente ingerita (Blundell e Rogers 1991) In modo simile se mangiare un certo cibo ha come conseguenza episodi di vomito e malessere quel cibo sarà probabilmente evitato in futuro (Rozin e Vollmecke)
- Infine ci sono effetti psicologici che influenzano la scelta alimentare. Alcuni cibi possono incidere sull’umore oppure produrre sonnolenza ed è possibile che l’associazione tra questi effetti e certi alimenti influenzi la successiva selezione di cibo in determinate circostanze.
Sono da considerare nella scelta alimentare, l’ambiente sociale e culturale (Rozin 1990) influenza sulla scelta alimentare possono averla religione, pubblicità , disponibilità sul mercato, prezzo.
3.3 L’individuo
Fattori fisiologici individuali: livelli ormonali, malattie, intolleranze verso particolari ingredienti, e una serie di altri fattori.
Fattori psicologici: ad esempio fattori come la personalità influenzano la scelta alimentare, anche se parte di questa influenza è derivata dal fatto che personalità diverse presuppongono stili di vita diversi. Analogamente livelli di istruzioni diversi e di conoscenze nutrizionali porteranno a scelte diverse.
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