psicologia del cambiamento

Solo tu puoi cambiare te stesso (nessuno può farlo)

Il cambiamento. Undici lettere. Una parola.

Una parola che può significare tutto.

Quante volte nella nostra vita abbiamo fatto piccoli o grandi cambiamenti?

Una valigia lo è.

Può essere un piccolo cambiamento o un cambiamento significativo, di lì a poco ci ritroveremo da un altra parte, di una città, di un paese, del mondo.

E’ sempre tutto un cambiamento, ogni secondo, minuto, ora e giorno che passa lo è.

Le stagioni sono in eterna evoluzione, le foglie verdi cambiano il loro colore diventando gialle da verdi, alcune rosse, la pioggia cessa e diventa sole, la pianta piccola diventa albero.
Così come anche l’uomo è in continua evoluzione. Ma il suo cambiamento non è solo fisico.
Arriva il giorno del cambiamento mentale.

Ed è di questo che vi parlerò.

Fino a quel giorno, avevo sempre vissuto, e se devo descrivervi come, mi viene in mente, senza pensiero. Quasi come una scatola vuota, tanti sorrisi, tante risate, tante azioni, tante reazioni, tanti pianti ma anche tanti giochi, tanti amori, tanti tuffi al mare…

Avete presente quando siete piccoli e vostra madre o vostra nonna vi dice: “dai retta a me che ci sono passata prima di te! Ho esperienza io!!”, bene arriva il giorno che vi rendete conto che era vero. Aveva più esperienza lei.. lo diceva per voi.. per non farvi commettere lo stesso errore, per darvi un giusto consiglio. Ma noi inevitabilmente non lo ascolteremo e faremo di testa nostra.

Sbaglieremo, e neanche capiremo! Perché quell’errore lo rifaremo 5 almeno altre 5/6 volte!

Arriva il giorno in cui ti rendi conto che la tua data di nascita non è un numero, non è un mese preciso o un anno preciso, ma è un periodo, un periodo di cambiamenti, di evoluzione, e quel periodo può corrispondere alla tua biologica età di 40 anni.

E’ proprio quel giorno che aprii gli occhi e mi fermai un attimo a pensare. In realtà non saprei dirvi cosa mi aspettavo esattamente ma ero sicura che stesse avvenendo un cambiamento. Un pò mi spaventava un po’ mi angosciava non sapevo esattamente cosa aspettarmi.

Mi sentivo come se in quel momento potessi finalmente afferrare la mia vita e prenderne il controllo. Come se fino a quel momento qualcuno avesse gestito le mie idee, le mie scelte, le mie azioni.

Come se ridere era dovuto, come se amare lo fosse stato.

Vi spiego meglio, come quando si è al mare e davanti a noi c’è lo spettacolo naturale più bello del mondo, ecco.. in quel momento ti tuffi perché è ovvio che lo farai, perché l’acqua è talmente invitante, il sole così cocente, che tu lo farai.. ti tufferai!

E adesso invece io me ne stavo lì, immobile a guardare quello spettacolo naturale senza tuffarmi.. vi direte com’è possibile? Lo è!

Perché in quel momento ero finalmente io a decidere cosa fare.. e me ne stavo lì immobile e sorridente. Di un sorriso orgoglioso e fiero, di chi per la prima volta sa cosa vuole fare e non cosa chiunque farebbe perché è così.

Articolo di Olga Pagano

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