Tecniche di Mediazione Civile per raggiungere l’accordo

LA PROCEDURA DI MEDIAZIONE:

IL MEDIATORE CREATIVO: UTOPIA O POSSIBILITA’?

(Autori Simone Scartabelli e Claudia Caravati – articolo in parte pubblicato dagli stessi autori ne “IL METODO DEL NEGOZIATO DI HARVARD NEL MODELLO DI MEDIAZIONE GEO-C.A.M. OVVERO: ABBIAMO VISTO GIUSTO?”)

 

Nel lavoro che un mediatore od un negoziatore svolge per raggiungere un accordo che risolva positivamente una controversia, la creatività gioca un ruolo fondamentale nella gestione delle sessioni private con le parti. La capacità di cogliere e sviluppare informazioni che possono inizialmente apparire banali, é sicuramente frutto di un insieme di capacità e conoscenze della comunicazione e di una grande abilità creativa.

Per poter generare la possibilità di creazione di più opzioni si possono seguire alcuni punti cardine:

  1. ll metodo di ricerca e creazione delle molteplici opzioni deve essere del tutto scollegato dalla valutazione delle opzioni stesse. La verifica della bontà delle soluzioni negoziali sará fatta in una fase successiva.
  2. Cercare di generare più opzioni possibili e non di ricercare «la» soluzione.
  3. Sforzarsi nel trovare vantaggi per tutte le parti coinvolte.
  4. Studiare e proporre soluzioni che facilitino la decisione all’altro, sollevandolo da responsabilità che potrebbero generare blocchi.

Uno dei metodi più usati è quello del brainstorming; é una tecnica usata molto spesso nelle aziende e consiste nel riunire un gruppo di persone al fine di poter generare piú soluzioni ad un problema o piú proposte per un progetto. La regola é che durante il la prima fase del brainstorming le persone possono  avanzare qualsiasi idea in piena libertá, anche la piú assurda, e le proposte non possono essere in alcun modo commentate ma solo elencate.  In alcuni corsi, facendo riferimento alla storia delle sorelle e dell’arancia presa a base per descrivere il modello di mediazione facilitativa, si afferma che “Dividere l’arancia non è l’unica soluzione. Si può anche sbucciarla, spremerla, o addirittura piantarla e far crescere un intero albero di arance. La migliore soluzione ad una trattativa si trova solo mettendo nel piatto tutte le possibilità.

Il successo di una trattativa (che si sublima nell’accordo finale) sta nel fatto che le parti  prendano le decisioni che vadano anche ad altrui vantaggio. Cosí il mediatore dovrá fare in modo di facilitare queste decisioni, mettendo a confronto una parte con una scelta che sia per lei il più possibile indolore, magari cercando (a volte creando…)  un «precedente», un’analoga soluzione adottata in situazione similare.

Frequentemente si puù fare ricorso allo stratagemma di far immaginare alle parti (in sessione privata) quale possa essere la conseguenza di un mancato accordo (ad esempio incertezza, lungaggini e costi per farsi riconoscere un supposto diritto tramite una causa civile); quando abbiamo sgombrato il campo dalle conseguenze negative o comunque controproducenti, siamo pronti ad accogliere nuove soluzioni costruttive, valutando finalmente altre possibilità. Un’altra eventualitá é quella di far immaginare alle parti cosa potrebbe succedere se l’accordo venisse raggiunto e ratificato; questo ci permette di considerare ipotesi che, se concentrati sul problema e non sulla soluzione, non riusciamo a cogliere ed a valutare se sono concretamente realizzabili e, inoltre, di pensare e vagliare gli effetti indesiderati che potrebbero derivare dal raggiungimento dell’accordo.

Scrivi a Igor Vitale