Il rapporto col padre secondo Franz Kafka

kafka-rapporto-padreIl pensiero di Kafka sulla figura del padre

Franz Kafka (1883-1924) ci permette di comprendere quell’ambivalenza appartenente al padre che si trasformerà in ostilità verso di lui. La Lettera al padre (1919) di Kafka riassume questo sentimento di ambivalenza e conflittualità nei confronti del padre. Questa lettera, mai consegnata, ha come tema principale il rapporto tra un padre forte e un figlio debole e divenne un topos dell’insanabile dissidio generazionale che contrappone genitori e figli[1]. Quando Franz scrive questa lettera è già un uomo di trentasei anni, ma un uomo che si porta ancora dentro una presenza ingombrante a livello psicologico e mentale, il padre. La paternità del padre Hermann, guidata sicuramente da buone intenzioni , è però schiacciante. Quest’uomo vitale ,intraprendente e massiccio avrebbe voluto un figlio diverso. Kafka sente spesso un senso di nullità che lo assale e che ha ,secondo lui, le sue origine nell’influsso del padre. Alla base di tutto questo sembra esserci nient’altro che un sentimento di sfiducia che il padre ha inconsapevolmente trasmesso al figlio con i suoi continui ammonimenti, e che portavano spesso Franz all’insuccesso. Kafka ricorda come i due fossero insanabilmente incompatibili ,da un lato per la sua morbosa sensibilità e fragilità , dall’altro per gli atteggiamenti concreti del padre commerciante a cui interessava principalmente mantenere il suo status borghese difficilmente raggiunto[2].

Alcuni autori ,dopo un attenta analisi di questa lettera, sono arrivati a sostenere quanto fortemente quest’ultima mostri il sentimento di profondo conflitto che ha predominato l’animo dei figli nel secolo Novecento nei confronti dei padri. Quanto cioè fossero diversi i padri che nella realtà i figli si trovavano a vivere rispetto quelli che loro invece desideravano avere. In particolare in questa lettera ,emerge quanto Kafka desiderava che il padre fosse come lui. Un problema questo che dominerà tutto il XX secolo : il rapporto mimetico fra padre e figlio non è più concepito come rapporto di discendenza e nemmeno di successione, ma si è nella condizione in cui il padre deve seguire gli intenti del figlio[3].

[1] Ibidem

[2] Maurizio Quilici, Storia della Paternità, Fazi Editore,Roma,2010

[3] Federica Bertocchi, Sociologia della Paternità, CEDAM, Padova, 2009

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