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Chi è davvero l’Headhunter

Questo articolo di Giulia Fenili spiega chi è l’headhunter

Chi è l’headhunter

Coloro che alla domanda “che lavoro fai?” rispondono “sono un headhunter” la maggior parte delle volte possono constatare la totale inconsapevolezza e smarrimento nel volto delle persone. La risposta è quasi sempre la stessa: “ah…e quindi di cosa si tratta?”.

Sebbene sia una professione diffusa, ad oggi risulta ancora poco conosciuta e spesso viene erroneamente confusa con quella di recruiter. La figura di headhunter ha una matrice anglosassone e significa letteralmente “cacciatore di teste”.

Ma di cosa si occupa? Perché è una figura importante?

L’headhunter non si occupa semplicemente di ricercare personale, ma lavora per cercare i migliori profili specializzati che ricoprono ruoli dirigenziali o manageriali. Un headhunter può lavorare direttamente in un’azienda oppure presso aziende di head hunting. In quest’ultime, l’headhunter ha un proprio settore di specializzazione e lavora per numerose aziende appartenenti al suo settore in un’ottica di partnership.

Ricercare professionisti di questo calibro richiede un grande studio e molte competenze tecniche: ogni headhunter è altamente specializzato, conosce a fondo ogni peculiarità del suo settore. In primo luogo, l’headhunter deve conoscere il suo cliente.

Conoscere un cliente significa conoscere la sua storia, i suoi valori e i suoi obiettivi. Quando l’headhunter conosce bene il suo cliente riesce a capire che tipo di caratteristiche deve avere il candidato. Il candidato ideale per un cliente è quel professionista che rispecchia i valori dell’azienda e che può fare la differenza con le sue capacità.

Una volta che l’headhunter ha compreso a fondo che tipo di professionista deve cercare, inizia la vera e propria sfida. La ricerca dei candidati avviene attraverso un’analisi molto approfondita effettuata con apposite tecniche. Nel comporre la rosa di candidati da presentare al cliente, l’headhunter si troverà di fronte due scenari: i candidati che sono in ricerca di nuove opportunità e coloro che non lo sono.

Nel primo caso sono candidati che spontaneamente desiderano cambiare azienda, nel secondo caso si tratta di persone che non sono intenzionate a cambiare lavoro e proprio per questo rappresentano una sfida. Spesso i candidati che vogliono cambiare attivamente azienda sono pochi, per questo emerge la necessità di cacciare direttamente per scovare i migliori candidati tra coloro che non sono in fase di ricerca attiva. Questi candidati, dal momento che non hanno in mente di cambiare azienda, non hanno inizialmente una forte motivazione al cambiamento.

Come riconoscere un bravo headhunter

Un bravo headhunter va a stuzzicare e ad incuriosire il candidato cercando di portarlo a valutare la possibilità di cambiare azienda. Questo è possibile solo se l’headhunter è in grado di trasmettere al candidato la possibilità di intraprendere un vero e proprio cambiamento di vita che può incrementare la crescita professionale e personale. Si può erroneamente pensare che il fine di tutto sia puramente economico, ma non è così.

Un headhunter è colui che lavora con le persone e per le persone, si deve assicurare di portare un effettivo miglioramento sia all’azienda che al candidato. Ogni candidato viene poi sottoposto ad un’accurata selezione.

L’headhunter testa minuziosamente le competenze tecniche del candidato sia durante le prime telefonate che durante il colloquio. Per far ciò è necessario parlare la “stessa lingua” del candidato (in primis quella del cliente), per questo l’headhunter deve essere un esperto del settore.

Un headhunter non testa solo le competenze tecniche di un professionista, ma cerca di capire se la persona che ha di fronte è veramente in grado di portare un valore aggiunto all’azienda e se è motivata a trasmettere tutte le sue conoscenze con entusiasmo e voglia di fare. Testare queste caratteristiche richiede esperienza, attenzione e grande capacità di scavare all’interno di una persona. Una volta individuata una rosa di candidati, l’headhunter accompagna l’azienda nella scelta del candidato finale.

Che caratteristiche deve avere l’headhunter?

L’headhunter è una persona attenta, in grado di ascoltare e raccogliere le vere necessità dei suoi clienti. Si tratta di una figura in grado di trasmettere fiducia e affidabilità. È importante portare a termine il lavoro nei tempi prestabiliti, la puntualità e la serietà sono due doti essenziali in coloro che svolgono questa professione.

L’headhunter è una persona in grado di comprendere le motivazioni e le aspettative di un candidato cercando di far emergere tutti i suoi punti di forza.

Perché intraprendere questo ruolo?

Ogni lavoro ha le proprie difficoltà, anche il ruolo dell’headhunter presenta molti ostacoli ma esistono in questa professione numerose caratteristiche che la rendono fonte costante di crescita.

Si tratta di un lavoro stimolante che consente un continuo confronto con sé stessi e con le proprie capacità. I tempi sono sempre molto stretti, riuscire a rispettare le tempistiche portando a casa ottimi risultati non è semplice.

È un ruolo dove vincono la costanza, l’impegno e la perseveranza. Conoscere molte realtà aziendali, molti candidati e le loro storie porta non solo un arricchimento professionale ma anche personale. Quando un candidato dopo un colloquio ringrazia significa che non si è trattato di un semplice colloquio, ma di un confronto che ha portato ad un forte scambio di valori.

Quando questo accade, l’headhunter ottiene una gratificazione personale che supera qualsiasi cifra economica. Un vero headhunter è soddisfatto solo quando riesce a fare la differenza per le persone, quando soddisfa il cliente e offre ad un candidato l’opportunità di migliorare la sua vita lavorativa e personale.

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