Come farsi ascoltare
Quante volte abbiamo sentito dire la frase “io glielo avevo detto”, ma lui non mi ascolta”, “gliel’ho detto mille volte ed ogni volta si dimentica”?
Molto spesso è l’altro ad essere considerato il problema, si dice che non ha capacità di ascolto, che pensa ad altro, mentre è molto più rara un’analisi sui propri modi di comunicare: molto meno spesso ci chiediamo “cosa posso fare io per farmi ascoltare di più?”
Prima di apprendere un segreto per farsi ascoltare meglio, vediamo alcune strategieda evitare se l’altro non ci ascolta
1. Alzare la voce
A volte, in alcuni corsi di formazione e in alcuni siti di sviluppo personale uno dei consigli che viene dato è quello di utilizzare una voce più alta del solito. In realtà non sempre è un suggerimento valido, innanzitutto perché ad alcune persone la voce alta infastidisce, in secondo luogo perché aumenta le probabilità di essere sentiti, ma non quelle di essere ascoltati.
La voce alta è propria dei momenti in cui una persona prova paura, rabbia e felicità.
Indovinate che tono emotivo assumerà se alziamo il tono della voce se lo facciamo mentre crediamo l’altro non ci ascolti?
Sicuramente le nostre emozioni saranno più vicine alla rabbia e paura, poche persone sono felici di non essere ascoltate. Meglio evitarlo quando non ce n’è bisogno, potremmo attivare un contagio emotivo di paura e rabbia.
La voce deve essere sufficientemente alta da poter essere ascoltata, ma non necessariamente più alta della norma.
Ciò che possiamo fare con la voce per attrarre realmente attenzione è quella di modificare continuamente il tono, è il cambio di volume e di tonalità, che se improvviso, attira l’attenzione, e non il volume in sé.
2. Ripetersi all’infinito
Certo ricordare qualcosa ogni tanto all’altro aiuta, tuttavia alcune persone per farsi ascoltare ripetono continuamente lo stesso concetto: la stessa strategia che usano gli ipnotisti per fare un’induzione ipnotica.
Essendo che l’amnesia è uno dei fenomeni ipnotici più comuni sicuramente ripetere gli stessi concetti all’infinito non conviene. Messaggi come “quante volte te lo devo ripetere? Non mi ascolti mai” tendono a diventare comandi ipnotici poco utili.
Ciò che possiamo fare per facilitare l’ascolto e la memorizzazione dei nostri messaggi è quello di ripeterci poche volte, introducendo piccole variazioni molto particolari (il particolare aumenta le probabilità di ricordo) nei nostri messaggi. Sono le variazioni particolari a far aumentare le probabilità di ricordo e non le ripetizioni.
Sebbene possa sembrare controintuitivo, una delle strategie più efficaci per amplificare la propria comunicazione non parte dalla bocca, ma dagli occhi. Il contatto visivo, mentre pronunciamo una frase specifica amplifica l’effetto della nostra comunicazione: se fate una battuta farà più ridere, se date un suggerimento sarà più ricordato e probabilmente più eseguito, se fate un complimento sembrerà più sincero. In buona sostanza il contatto visivo, con una metafora, può essere visto come un amplificatore della propria comunicazione.
Anche qui la giusta misura: utilizzare un contatto visivo fisso fa sembrare a volte autoritari, a volte stupidi. Utilizzarlo consapevolmente, per sottolineare un messaggio, rende il contatto visivo un segreto per essere ascoltati di più.
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