Come identificare il narcisismo patologico
Il narcisismo può risultare in vario modo infantile, e dunque deficitario. Kernberg considera queste forme come espressione di narcisismo “normale”, in quanto esso innerva una struttura sostanzialmente normale ed integrata del Sé. Il narcisismo viene invece considerato “patologico” quando va ad investire, ad innervare strutture gravemente deformate e quindi patologiche del Sé.
Un narcisismo normale e infantile oppure patologico è dunque connesso con strutture normali oppure patologiche della personalità. Un narcisismo infantile significa la fragilità di una autostima carente, ma nel quadro di una personalità abbastanza intera ed integrata. Nei pazienti con patologia del carattere oppure nevrotici “il Sé presenta una vulnerabilità patologica, difesa dai tratti patologici del carattere, così che quando questi tratti vengono esplorati e risolti analiticamente, le frustrazioni e i conflitti narcisistici vengono attivati. Allora si scopre come il contenuto delle aspettative, degli scopi dell’Io e delle richieste del Super-Io siano rimasti a livello infantile.
Nel narcisismo normale, a differenza di quello patologico, troviamo un’istintiva capacità di fidarsi dell’altro e soprattutto la capacità di dipendere dall’altro.
Offese, umiliazioni, come pure scarsa considerazione o difficoltà nel vedersi riconosciuto il centro dell’attenzione possono scatenare rabbia.
Come pure più realistici sono gli sforzi, spesso intensi, di controllare gli altri. Il narcisismo restato infantile è pieno di esigenze, come del resto quello patologico. Però le sue esigenze sono più realistiche, più concrete, soprattutto meno contraddittorie. Sono esigenze narcisistiche, cioè egocentriche, fino ad essere irritanti, ma risultano più adeguate alla realtà dell’interlocutore e delle situazioni.
Nel narcisismo normale esiste la capacità di resistere alla mancanza dell’altro e alla sua assenza temporanea. L’altro viene riconosciuto nella sua realtà e il suo ricordo viene conservato con le relative tonalità affettive anche al dì là del soddisfacimento immediato di bisogni. Inoltre le fantasie di grandiosità contengono il desiderio che questi trionfi rendano il soggetto finalmente degno di essere accettato ed amato da parte delle persone che gli sono care. Occorre però che il narcisismo investa un Sé integrato, che a sua volta si rapporti a rappresentazioni integrate dell’oggetto. L’integrazione di immagini buone e cattive del Sé in un concetto realistico del Sé che incorpori le varie componenti delle rappresentazioni del Sé invece che dissociarle è un requisito per l’investimento libidico del Sé normale. Se non avviene questa sintesi, esperienze interiori di amore e di odio restano fra loro separate: si alternano ad animare la vita intima restando “chimicamente pure”. In queste condizioni di non integrazione, ogni relazione significativa risulterà in un alternarsi più o meno caotico e imprevedibile di ubriacanti meravigliosi slanci totali, fino alla ricerca di una fusione , e di altrettanto assoluti, spaventosi momenti di odio totale. Quando non è avvenuta una sintesi fra rappresentazioni buone e cattive, il narcisismo andrà ad investire organizzazioni patologiche del Sé e dell’immagine dell’altro. E il sistema delle idealizzazioni risulterà quindi esso stesso patologico e scisso.
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