Come riconoscere i disturbi dell’apprendimento

Riconoscere e affrontare i disturbi dell’apprendimento

I disturbi dell’apprendimento. Nei capitoli precedenti si è parlato di come l’apprendimento sia molto semplicemente la capacità di apprendere cose nuove. Si ritiene che tale capacità è attiva principalmente nel bambino, che impara a vivere, a esprimersi, a muoversi, a entrare in relazione con gli altri in un tempo molto breve come quello della prima infanzia. Un campo dove verificare inizialmente le capacità di apprendimento del bambino è sicuramente la scuola, che mette in risalto i vari tipi di intelligenza, le inclinazioni e anche le prime difficoltà che il bambino manifesta nell’apprendere. Questi problemi sono riconosciuti come disturbi specifici dell’apprendimento.

A volte i bambini che hanno frequentato costantemente e con profitto la scuola dell’infanzia incontrano talvolta, all’ingresso nella scuola elementare, più o meno gravi difficoltà nell’apprendimento della lingua scritta e/o del calcolo. Anche se gli studiosi danno innumerevoli definizioni e classificazioni dei disturbi di apprendimento, è uso comune sia nella ricerca che nella clinica adottare il concetto di “discrepanza” tra prestazione osservata e prestazione attesa, cioè tra livello di competenza scolastica effettivamente raggiunto dal bambino e livello previsto in funzione delle sue potenzialità intellettive e culturali. Si parla quindi di “disturbo specifico di apprendimento” quando le difficoltà con cui si imbatte il bambino a scuola non sono imputabili a problemi di tipo cognitivo, sensoriale o socio-ambientale.

È evidente da quanto detto che un disturbo specifico dell’apprendimento può essere difficilmente diagnosticato nell’ambito della scuola dell’infanzia, in quanto si presenta a bambini che non mostrano nessun altro tipo di deficit. Mentre nel caso di deficit intellettivi o di gravi problemi socio-ambientali sia la scuola dell’infanzia che l’asilo nido svolgono un ruolo fondamentale nell’individuazione tempestiva del disagio, ciò non accade per i disturbi specifici dell’apprendimento, che si caratterizzano proprio per essere “asintomatici” fino a che il bambino non è posto di fronte ai compiti previsti nell’ambito dell’insegnamento elementare. L’asintomaticità a volte fa si che anche una volta intrapreso il percorso alla scuola elementare, il problema venga individuato in ritardo poiché, presentandosi in bambini che apparentemente hanno le potenzialità per apprendere, esso viene spesso imputato a mancanza di interesse o scarsa applicazione allo studio, con conseguenze negative sul bambino sia di tipo psicologico che di rendimento scolastico. Esistono diversi strumenti che sono stati proposti agli operatori del settore per l’individuazione precoce di bambini che presentano problemi di questo tipo o che sono “a rischio” di gravi difficoltà, cos come numerosi sono i programmi di intervento e recupero, tuttavia le basi teoriche di questi strumenti e le problemi che riguardano lo studio sulla natura del disturbo di apprendimento, rimangono spesso di esclusiva competenza della comunità scientifica.

di Fortuna Esposito

 

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