Criteria Based Content Analysis: definizione, criteri, analisi dell’attendibilità

Valutare la testimonianza di un minore in casi di abuso sessuale significa analizzare sia il contenuto della disposizione, sia giudicare quanto essa sia credibile, e per raggiungere questi obbiettivi si ricorre all’uso di tre strumenti, il Child Abuse Interview Interaction Coding System, il Criteria-Based Content Analysis e lo Statement Validity Assessment: il primo utilizza una serie di criteri atti ad analizzare la deposizione del testimone, il secondo fornisce un esame diagnostico completo. Oltre a ciò, negli Stati Uniti si ricorre anche all’uso di un intervento di diagnosi psicologica chiamato validation, che ha lo scopo di mettere in relazione la testimonianza del bambino con il suo sviluppo psico-cognitivo.

 

1.6.1 Statement Validity Assessment

Nel 1967, lo psicologo tedesco Udo Undeutsch sviluppò la tecnica dello Statement Reality Analysis affinché si disponesse di una procedura di valutazione della validità delle accuse di abuso sessuale denunciate dai minori. Alla base di questo metodo c’era l’ipotesi secondo la quale è possibile distinguere i contenuti delle dichiarazioni vere da quelle inventate perché presentano delle sostanziali differenze, sia per quanto riguarda il contenuto sia per la qualità dello stesso. Poco più di una decade dopo, il gruppo di psicologi composto da Yuille, Steller Koehnken e Raskin presentano la versione aggiornata, la SVA. Le componenti che la caratterizzano sono le seguenti:

  1. L’intervista semistrutturata: fornisce delle linee guida che aiutano l’esperto ad ottenere maggiori informazioni senza angosciare eccessivamente il minore;
  2. CBCA: analizza il contenuto della trascrizione della disposizione del testimone per stabilirne la qualità.
  3. Controllo della validità: al fine di ottenere un più adeguato giudizio complessivo, viene affiancata la Validity Checklist[1], che fornisce informazioni aggiuntive tramite un processo di falsificazione che cerca di garantire una certa correttezza del giudizio, proprio grazie al fatto che prende in considerazione tutti gli elementi contemplabili prima di giungere ad una conclusione definitiva. Se a questa serie di domande corrispondono delle risposte negative, allora esse risulteranno coerenti con l’ipotesi confermata dalla CBCA, e quindi le risposte affermative suggeriscono un diverso corso di indagine.

La raccolta dei dati sarà più completa se, prima dell’intervista, l’esperto ha acquisito ogni informazione rilevante sul minore, la famiglia e il contesto sociale dello stesso. La SVA raccoglie i dati in una iniziale esposizione libera degli eventi, preceduta da discorsi neutri che tranquillizzano il minore, e contemporaneamente permettono all’esperto di valutare le competenze linguistiche del bambino. L’utilizzo delle domande dirette avviene solamente in un secondo momento, e devono necessariamente basarsi su quanto dichiarato precedentemente dal minore. Nella fase conclusiva, si dà al bambino la possibilità di riverede i punti salienti di quanto ha raccontato per correggere evenuali errori e per dimostrargli quanto il suo contibuto sia stato fondamentale e valido. Dunque, una volta ottenuto il racconto, lo si sottopone ad una scrupolosa analisi di contenuto  attraverso la CBCA, strumento che viene applicato sia sulla trascrizione dell’intervista che sulla videoregistrazione. Nello specifico, se un bambino descrive un abuso sessuale, tenderà ad utilizzare una narrativa semplice e senza una particolare ricchezza di dettagli; Steller e Koehnken hanno stilato ben 19 criteri (tabella 2), raggruppati in cinque categorie, che dovrebbero aiutare a distinguere le dichiarazioni vere da quelle false. Infatti, se i criteri vengono riscontrati nel racconto, allora le dichiarazioni saranno vere; tuttavia, una loro assenza non è un segno indiscutibile di falsità, e tra l’altro non è ben chiaro il numero minimo di criteri che devono essere presenti affinché le dichiarazioni possano ritenersi affidabili[2]. La mancanza di criteri può essere una conseguenza delle capacità linguistiche poco sviluppate, oppure può derivare dall’indole timida del bambino, ma anche essere causata da inibizioni circostanziali. Questo rappresenta un limite notevole dello strumento, in aggiunta all’ambiguità di alcuni criteri che rende difficile un’interpretazione univoca. inoltre, nonostante non vi sia una specifica scala di valutazione dello strumento, si è soliti utilizzare una scala a 3 punti che assegni il punteggio 0 se il criterio è assente, 1 se è presente, 2 se fortemente presente; questa esemplificazione, però, non determina i punteggi critici, e quindi la valutazione complessiva non può soffermarsi principalmente su alcuni criteri piuttosto che su altri, dato che ognuno di essi presenta una peculiare rilevanza a sé stante. La verifica della qualità del racconto si sviluppa in tre passaggi: la lettura integrale, la valutazione complessiva della dichiarazione (criteri 1-3) e infine la lettura puntuale (4-18). Un aspetto fondamentale di cui l’intervistatore deve curarsi è la ricostruzione dell’origine del racconto: specialmente in caso di abuso, bisogna accertarsi che il bambino non sia stato manipolato o costretto a parlare da un adulto, o se gli siano state fornite informazioni aggiuntive per riferire una determinata versione dei fatti.

Tabella 2. Criteri della CBCA

cbca criteri igor vitale

[1] I fattori da considerare per giudicare complessivamente la validità di un’accusa sono le seguenti: innanzitutto, le caratteristiche psicologiche da valutare riguardano lo stile del linguaggio e la conoscenza specifica, poiché si potrebbero rilevare delle incongruenze che indicherebbero una possibile influenza da parte degli adulti nel preparare la deposizione, che quindi non è totalmente falsa ma sospetta. Gli indicatori comportamentali non costituiscono prove schiaccianti ma sono oltremodo rilevanti, poiché ci si aspetterebbe una certa congruenza emotiva con ciò che si sta raccontando. Infine, un alto livello di suggestionabilità influisce sull’accuratezza della deposizione, o può rilevare una mancanza di memoria poiché l’accusa è costruita. I punti 4 e 5 analizzano le caratteristiche dell’intervista, mentre dal punto 6 al punto 8 è possibile rilevare possibili motivazioni a mentire. L’ultima sezione (9-11) riguarda le domande investigative: affermazioni contrarie alle leggi della natura sono ovviamente sospette, così come gli elementi contraddittori sia nel racconto stesso, sia se confrontate con prove fisiche inconfutabili.  (Mazzoni & Rotriquenz, La testimonianza nei casi di abuso sessuale sui minori, 2012)

[2] Recentemente, Vrij ha condotto una ricerca in cui ha evidenziato che l’accuratezza di discriminazione del CBCA è di circa il 70%. Dato che, lo stesso autore, aveva precedentemente affermato che gli indici di accuratezza dovrebbero aggirarsi intorno al 76% nei casi in cui è necessario riconoscere informazioni vere, al contrario del riconoscimento delle affermazioni false (intorno al 68%), si ritiene che l’affidabilità del CBCA sia relativamente buona (.60 o superiore in un range che va da 0.00 a 1.00).

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