Disturbo Borderline di Personalità e Psicoanalisi

images (9)di Anna del Torto

3.4   Disturbo Borderline di Personalità. L’attaccamento disorganizzato come nucleo principale

Sul Disturbo Borderline di Personalità sono state avanzate diverse ipotesi che cercano di dare una spiegazione dell’insorgenza del disturbo stesso.

Ed infatti, sono stati proposti diversi modelli teorici, sia nell’ambito psicoanalitico sia nell’ambito cognitivo-comportamentale, sul problema nucleare del Disturbo Borderline di Personalità (Liotti, 2001, Caviglia, 2003, Caviglia et al., 2005).

3.4.1       Teorie psicoanalitiche

La principale teoria psicoanalitica che affronta l’argomento di un nucleo principale come causa del Disturbo Borderline di Personalità è quella di Kernberg.

Kernberg, nel suo modello strutturale, parla di organizzazioni di personalità entro cui racchiude i diversi disturbi psichiatrici.

Egli descrive tre diversi livelli di organizzazione di personalità: nevrotico, borderline, psicotico. Questi tre livelli si distinguono in base a tre parametri: al livello di integrazione dell’identità, i meccanismi di difesa presenti e la capacità dell’esame di realtà.

Il livello di organizzazione borderline di personalità, di cui l’emblema è rappresentato proprio dal Disturbo Borderline di Personalità, è caratterizzato da una diffusione dell’identità; infatti, nonostante le rappresentazioni del Sé e dell’altro sono differenziate, c’è una non integrazione delle rappresentazioni positive e negative di se e dell’altro.

Questa è dovuta alla presenza di difese primitive come la scissione, l’identificazione proiettiva, onnipotenza e svalutazione.

Infatti la scissione impedisce proprio il confronto tra le rappresentazioni positive e persecutorie di se e delle altre persone (Kernberg, 2005).

Poi ci sono altre teorie psicoanalitiche che sostengono che il problema principale nella personalità borderline è causato da un deficit nella rappresentazione interna (introietto) della persona che fornisce cura, proprio a causa dell’incapacità del caregiver di capire e rispondere ai bisogni del bambino.

A causa del deficit, il paziente non ha la capacità di richiamare alla mente, nei momenti di stress emotivo, immagini tranquillizzanti: ne deriva un’estrema vulnerabilità alle esperienze dolorose di paura, vergogna, solitudine e abbandono (Adler, 1985, cit. in Liotti, 1999b).

E infine, sempre nell’ambito psicoanalitico troviamo quelle teorie come quella appena citata di Fonagy che vede il nucleo principale del Disturbo Borderline di Personalità un deficit nei processi di mentalizzazione (Bateman e Fonagy, 2004, 2006).

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