ecopsicologia

Ecopsicologia: cos’è

Introduzione all’ecopsicologia

Il tema dell’ecopsicologia è un tema trasversale e di cruciale importanza per il futuro dell’Europa. L’ambizione è quella di rendere l’Europa il primo continente neutro sull’impatto ambientale entro il 2050 mediante il piano contenuto nello European Green Deal. 

In questa sezione del manuale del Progetto Erasmus+ Environment Security – Our Future Security vogliamo sottolineare quanto, di pari passo all’aggiornamento normativo e ad una strategia per incentivare tutti gli attori sociali che vogliano favorire la transizione verde debba essere favorito un cambiamento culturale e psicologico. 

Il fattore umano gioca infatti un ruolo chiave nel favorire la reale adesione a comportamenti ecologici e sostenibili da parte della popolazione generale. 

Le leggi e le linee-guida sono implementate da persone che in ogni settore, come imprenditori, decisori politici, leader, ma anche semplici consumatori che possono diventare più consapevoli dell’utilizzo 

Questo manuale si propone di affrontare il tema del fattore umano riguardo i temi della sostenibilità applicati ad un’ampia gamma di settori. Inoltre, ci proponiamo di favorire sinergie con gli Psicologi al fine di ri-disegnare, anche con l’aiuto di pratiche di studio e ricerca del comportamento umano, i sistemi in un modo più sostenibile. 

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Figura 1. Igor Vitale e Cristian Dobre alla presentazione dei risultati di progetto di ecopsicologia a Bologna.

Rendere visibile l’invisibile: gli esercizi di ecopsicologia

Molti psicologi e ricercatori nel settore del comportamento umano si chiedono come poter favorire comportamenti sostenibili ed atteggiamenti positivi verso il nostro ambiente circostante. La sfida dell’ecopsicologia non è facile, ad oggi poter identificare quei fattori predittivi del comportamento non è semplice. Semplice non è perché il comportamento delle persone è sempre inserito in un contesto, un contesto tutt’altro che stabile.

  • La psicologia ha da tempo superato un paradigma dell’uomo chiuso su se stesso ed il cui comportamento è determinato da spinte ed istinti interni.
  • Il comportamento umano può essere veramente compreso solamente all’interno della sua cornice contestuale.
  • Per comprendere cosa c’è dietro il comportamento umano (visibile) dobbiamo affacciarci verso un mondo invisibile, fatto anche di costrutti psicologici e sociali: atteggiamenti, credenze, conoscenze, emozioni, pensieri.

Lo studio di questi elementi invisibili ci permette di capire come anticipare i tempi e come portare il fattore umano dalla nostra parte, da quella di chi vuole bene all’ambiente e vuole garantire che la salute ambientale sia estesa anche alle future generazioni. 

Che cosa sono gli atteggiamenti pro-ambiente

Gli atteggiamenti in psicologia possono essere definiti come l’associazione tra un oggetto (sia esso fisico o sociale) e la sua valutazione. L’atteggiamento risponde alla domanda “che cosa ne pensi di “oggetto sociale”? 

I tipi di valutazione che il concetto di atteggiamento offre nei confronti dell’oggetto sociale sono:

  • Cognitivi: quali pensieri stimola quell’oggetto sociale
  • Emotivi: quali emozioni fa scaturire quell’oggetto sociale
  • Comportamentali: quali comportamenti favorisce quell’oggetto sociale, in termini di avvicinamento o evitamento

Perché è importante che atteggiamenti e comportamenti vadano di pari passo

Come puoi immaginare dal paragrafo precedente, atteggiamenti e comportamenti sono correlati. Appare ovvio dire che se una persona ha un atteggiamento positivo verso l’ambiente, il suo comportamento seguirà pratiche positive. 

Eppure non è un legame così banale quello tra atteggiamenti e comportamenti sostenibili. Si può avere un atteggiamento favorevole verso l’ambiente senza riuscire a soddisfarlo completamente. Si può avere un atteggiamento sfavorevole verso le pratiche green ma comunque adottarlo.

Questo accade perché le norme possono punire severamente chi non mette in pratica i comportamenti sostenibili, in quanto dovrebbe essere una responsabilità di tutti quella di salvaguardare il pianeta. 

Un processo che favorisca, anche mediante le leggi, un comportamento sostenibile è importante. Ma è ugualmente importante che questo vada di pari passo con un processo educativo e tutti i livelli della popolazione generale.

In altre parole, il comportamento sostenibile deve essere favorito da normazione e linee-guida ma le persone devono anche crederci profondamente affinché il comportamento sia duraturo e importante. 

Inoltre, una persona che crede profondamente nel valore di rispettare l’ambiente potrebbe non riuscirci. Ad esempio, se le scelte alimentari sostenibili sono troppo costose per una persona, questa potrebbe non riuscire a permettersi di acquistarle e dunque il suo comportamento potrebbe non essere in linea con i suoi valori. 

Capiamo dunque che il legame tra atteggiamenti e comportamenti non è un legame chiuso ma inserito in un complesso sistema che ha un peso anche economico. 

Lo sviluppo di un’alfabetizzazione sostenibile

Atteggiamenti e comportamenti non bastano. Essere genericamente a favore dell’ambiente non ci permette di avere un risultato duraturo. Le conoscenze, l’alfabetizzazione della popolazione gioca un ruolo cruciale, specialmente in un contesto così tecnico e trasversale come la sicurezza dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico. 

Una conoscenza di base degli elementi che favoriscono la sostenibilità e la lotta al cambiamento climatico dovrebbe essere nella “cassetta degli attrezzi” di tutti i cittadini.

Proprio per questo motivo, l’Europa vuole favorire una Area Educativa comune in tutta Europa chiamata European Education Area entro il 2025.

Tra i capisaldi della European Education Area abbiamo proprio al centro la transizione ecologica.   

Al fine di avere una popolazione motivata alle scelte sostenibili, dobbiamo anche avere una popolazione che sappia effettivamente riconoscere i processi di sostenibilità, anche nelle scelte di consumo abituali. 

Eppure, ci sono alcune minacce centrali ai processi di alfabetizzazione. Uno degli Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite è proprio quello di aumentare le capacità di calcolo, di lettura e matematiche. Queste sono competenze indispensabili per avere una popolazione sempre in gradi di leggere e comprendere le informazioni e dunque fare scelte sostenibili.

Ma anche se questo è un obiettivo che le Nazioni Unite si prefiggono di raggiungere entro il 2030, i risultati non sono incoraggianti. 

Secondo Il report di Eurostat di Maggio 2022 “Sustainable development in the European Union. Monitoring report on progress towards the SDGs in an EU context” la performance di lettura, matematica e scienze è addirittura in peggioramento rilevato a 15 anni. Nel 2018, ben il 22,5% dei ragazzi di 15 anni ha mostrato insufficienti capacità di lettura, il 22,3% insufficienti conoscenze nelle scienze ed il 22,9% in matematica.

Questi dati sono in peggioramento rispetto ai dati del 2015 e questo non è un buon segnale. Anche considerando che siamo distanti dall’obiettivo delle Nazioni Unite che è quello di portare questa percentuale al 15%. 

Parliamo dunque attualmente di circa un quinto della popolazione giovane ad avere risultati e si tratta delle generazioni future. 

Migliori politiche di trasparenza e di comunicazione riguardo i processi di consumo nell’ambito della sostenibilità devono accompagnarsi ad un miglioramento delle capacità di base degli studenti affinché le informazioni che riguardano la lotta al cambiamento climatico possano essere comprese, almeno nei suoi termini generali. 

In questo senso, nel processo di unificazione dell’area educativa europea è necessario assicurarsi che siano parte integrante dei programmi scolastici lo sviluppo di competenze verdi, così come devono essere promossi contenuti più stringenti nei programmi di educazione civica.

Uno sviluppo di programmi verdi nelle scuole consente di formare un retroterra comune alla popolazione generale e le conoscenze di base per poter riconoscere il valore della sostenibilità. 

 

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